martedì 18 marzo 2008

Sabèt fés


Arriva, con calma ma come sempre, il post finesettimana; e già vedo i miei lettori dividersi tra quelli che leggono il blog solo per rubare dimostrazioni di fisica, e trovano questi intermezzi di vita vissuta inutili perdite di banda (e non pensate che siano pochi, visto che c'è chi mi legge perché ha cercato latex fisica matematica o energia cinetica i-esima particella), tra quanti lo leggono avidamente perché sanno che ci troveranno profondi spunti di riflessione sulla disgregazione della società postcapitalista, e quelli che curiosano per sapere cosa ho fatto. Volenti o nolenti, adesso vi tocca un bel raccontino.

A proposito di venerdì c'è ben poco da dire, in verità, perché ho finito di lavorare in laboratorio alle 18.30 e, tra un treno soppresso e uno in ritardo, sono arrivato a casa alle 21.00, troppo tardi anche per andare alla preghiera per gli adolescenti alla chiesa di Scanzo. E, nonostante miei amici mi abbiano chiamato intorno a mezzanotte meno dieci, per quell'ora ero già abbondantemente addormentato e non si è fatto nulla (almeno, io non ho fatto nulla).

Sabato mattina avevo l'ardua scelta di propendere per un po' di calcolo numerico, onde non arrivare a scrivere la tesina per il calcolo di $\pi^2/6$ all'ultimo minuto, oppure per gli esercizi di meccanica quantistica, onde non arrivare a dover star sveglio la notte tra lunedì e martedì per finire di copiarli in bella. Ovviamente, il secondo caso si è verificato ed il primo si verificherà a breve, e non è ancora successo solo perché ho tempo fino a venerdì dopo Pasqua. Ad ogni modo, mi sono buttato sul calcolo numerico perché è più divertente, ma in tutta la mattinata non sono arrivato a progressi significativi.
A pranzo (meglio tardi che mai) annuncio alla famiglia riunita che al pomeriggio ed alla sera non ci sarei stato, causa gita a Desenzano organizzata con Daniel e Chiara, per rispondere (con mesi di ritardo, ma meglio tardi che mai) all'invito che avevo ricevuto ancora quando ero andato con Fabio a vedere lo spettacolo di teatro matematico. Dopo aver dribblato le vibrate proteste di mio fratello perché gli sottraevo l'auto e lui come avrebbe fatto ad andare a ballare, che si sa che al sabato serve a lui (ma è minore e si arrangia) ho preso su e mi sono messo in viaggio - ringraziando mio padre che mi ha prestato il Telepass, con conseguente risparmio di spiccioli e di coda al casello autostradale.
Il viaggio in autostrada è andato gran bene, nonostante spinga sempre l'AX ai suoi limiti di velocità, cioè sui 120 all'ora, e lei non gradisca ma si metta a vibrare come un martello pneumatico, ma all'uscita di Desenzano mi sono subito trovato imbottigliato in un traffico impensabile per un grigio ed umido sabato pomeriggio di marzo. Arriva il momento di incontrare i fratelli Colm - e, anche se sulle prime pensavo non sarebbe successo, Daniel si presenta con il cappello alla Crocodile Dundee che abbiamo avuto modo di vedere, ad esempio, nella D-u rubrica. Niente da dire, anche perché non sono certo come quelle che mi sono state descritte come ma tuo fratello ha ancora quel cappello? Perché, va beh, gli piace, ma è totalmente antifashion; anche se, sapendolo, avrei portato il mio, che invece è rimasto abbandonato sull'appendiabiti dell'ingresso.
Nonostante il tempo incerto, il tour turistico di Desenzano è stato interessante e completo (salvo essere dovuti salire fino al castello due volte, perché la prima ci siamo andati vicini e ci siamo distratti, tornando indietro!), ma non abbiamo ancora la certezza a proposito dell'anno di realizzazione della bussola all'ingresso laterale. Allora, inizio 1600 o inizio 1700?
Nel passeggiare per il lungolago, dribblando i gazebo elettorali di Lega Nord e Popolo della Libertà, e Lega Antivivisezione, e finti-Indiani suonatori, e chi più ne ha più ne metta ancora, abbiamo incontrato anche Silvio, con cui ci siamo intrattenuti diverso tempo, e che ha avuto modo di deludermi perché legge il giornale del capitale e dei padroni sfruttatori. O, semplicemente, è molto più borghese di quanto vuole far credere. Tra uomini siamo poi andati a prendere un aperitivo al primo albergo di Desenzano, al quale avremmo invitato più che volentieri Vladimiro, ma quello non ha voluto rispondere al telefono, ed allora peggio per lui, e Daniel ed io abbiamo passato un po' di tempo a discutere di università e di quanto sia bello star fuori sede. Invidia.
Dopo l'aperitivo, nuovamente raggiunti da Chiara, cena in pizzeria, durante la quale il discorso ha virato sulla vera natura di Tom Bombadil, e che quindi - sentendomi a mio agio in questi temi - è sfociato in un'infinita e rilassata conversazione.
Conversazione che si è fatta più profonda dopo cena, finché una leggera ma insistente pioggerella si è decisa, dopo che aveva minacciato per tutto il pomeriggio (al punto che lago e cielo si confondevano in un unico grigio), a scendere a visitarci. Dissipando un po' la foschia e permettendoci, almeno, di vedere i riflessi delle luci sulle acque del Benaco. Ottima serata, ed ottima compagnia.

Non sono andato a letto tardissimo, sabato (e, comunque, prima di mio fratello che aveva trovato un passaggio per lui ed i suoi amici in discoteca), ma Domenica alle prime luci dell'alba mi sono svegliato con una sorta di ispirazione per il problema del laboratorio di calcolo, e - anche considerate le ore di sonno - mi sono completamente rimbambito di mal di occhi e di testa nel sistemare l'algoritmo rimanendo a letto - avendo qualcuno lasciato il computer in camera. Il che ha comportato una leggera ma diffusa emicrania per tutta la mattina e buona parte del pomeriggio. La mattinata è stata spezzata dalla messa per la Domenica delle Palme, mentre il pomeriggio mi sono finalmente buttato sugli esercizi di meccanica di Oleari, raggiungendo sensate conclusioni a proposito delle matrici di rotazioni, ma brancolando un po' nel buio sugli operatori momento angolare, per via di un'incomprensione o-grande o-piccolo che mi è stata levata solo ieri. Insomma, i miei momenti angolari non commutavano come di dovere.

Con questo modo di passare il fine settimana sono stato un po' distante dalla mia compagnia consueta, avendo evitato anche l'aperitivo della domenica per studiare; fortunatamente, esiste il dopoMessa per gli aggiornamenti più importanti; e si spera che i pochissimi giorni di vacanze pasquali che mi vedranno a Rosciate (in sostanza, soltanto il dopoMessaInCoenaDomini, perché mi costringono anche a saltare, per essere al mare a sistemare la casa, l'abbuffataDiPasquetta) possano compensare adeguatamente la mia assenza passata (e le possibili assenze future).

E poi ci si sveglia che è già lunedì.

4 commenti:

Juliet ha detto...

a me piace leggere GLI INTERMEZZI DI VITA VISSUTA...allegeriscono l'atmosfera e mi fanno sentire meno ignorante.

Chiara ha detto...

1706. Chiara ha spesso ragione quando si tratta di queste cose...

Cassa ha detto...

@Juliet: ma come? Io scrivo di Einstein pensando di farti un piacere, sapendo quanto ci tieni, e ti senti ignorante?

@Chiara: ne ero certo.

Daniel ha detto...

Beh, se lo dice Chiara-Robocop. Eppure la mia infallibile memoria visiva mi dice che c'è qualcosa fatto nel 1604. Forse sono le acquasantiere...