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mercoledì 14 novembre 2007

Comitato promotore Giovani Democratici?

Stasera, nonostante arrivi come sempre dall'università alle sette meno dieci, era in programma una cena per i giovani candidati nelle liste delle Primarie e per quelli che hanno collaborato.
A rigor di logica, io non dovrei appartenere a nessuna delle due categorie; anzi (e chi ha letto i miei vecchi post sa perché lo dico).
Ma da Milano hanno iniziato a far pressione per i Giovani Democratici, ed a seguire il livello regionale è un paio d'anni che sono io, e poi c'è in programma una bella notte dei lunghi coltelli con quelli di SG...insomma sono stato caldamente invitato a partecipare.


Nonostante avessi tirato in lungo prendendo il treno dopo, avevo comunque quasi un'ora da far passare prima di cena, alla pizzeria Mare Chiaro, all'angolo tra Borgo Palazzo e via Camozzi. Mi ero sentito nel pomeriggio con mio cugino, che finendo l'università a Bergamo andava direttamente alla cena (lui era candidato alle famose Primarie), e poteva poi portarmi a casa, possibilmente presto perché stasera in Comune c'è la riunione di giunta e lui deve andarci. Ma all'ultimo (cioè già alle sette e mezza, con la cena prevista alle otto) mi ha dato buca perché la riunione era stata anticipata.
Sono andato da solo, e per un buon quarto d'ora sono rimasto in imbarazzatissima compagnia del segretario della Sinistra Giovanile, la Gadda con cui ci odiamo cordialmente ma non lo diamo mai a vedere, finché sono arrivati il nostro segretario ed altri amici. Come sempre a questo tipo di riunioni eravamo in minoranza numerica, ma fortunatamente loro erano abbastanza disomogenei e non c'è stato il teso faccia a faccia che pregustavo. Anche perché i discorsi politici erano già stati fatti in giornata tramite colloqui riservati tra i due segretari, mentre a cena ci siamo rilassati con barzellette sugli ingegneri ed i fisici. In sostanza, una serata buttata.
Ciò non toglie che l'accordo tra i due giovanili sia fragile come e più di prima. Attialmente la situazione è questa: nel Comitato promotore dei Giovani Democratici siederannoindici persone; tre indicate da Sinistra Giovanile, tre indicate dai Giovani della Margherita, un rappresentante dei giovani delle ACLI che dovrebbero aderire al PD, un rappresentante dell'ARCI per par condicio; un candidato alle primarie della lista di Letta ed uno della lista Bindi - preferibilmente, ma c'è ancora discussione aperta, indicati dai rispettivi comitati elettorali; e, in potenza, un giovane dell'Ufficio Diocesano della Pastorale Sociale, che dovrebbe essere un po' il nostro asso nella manica per le alchimie di corrente. Ma si vedrà. Intanto c'è il rischio concreto che, in quelli indicati dai GdM, ci sia io.

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martedì 30 ottobre 2007

Comitato Promotore Regionale Giovani Democratici

Non ho ancora capito bene come si possa infilare un contrario come me in organismi di questo genere (e, si noti, ho detto contrario, non indeciso come si ostina a dire mio padre) ma, almeno, il fatto che abbia la guardia alzata nei confronti di quelli della Sinistra Giovanile dovrebbe tornarmi utile. E così oggi, scappando senza dignità dalla prima lezione di elettronica analogica, sono andato nella sede lombarda del PD per questa riunione; tra l'altro senza ombrello, e sotto una bell'acqua autunnale. Primo contrordine, la riunione non è nella sede del PD ma in quella della Margherita, poco male visto che è semplicemente il piano sotto. È convenuto un bel gruppetto di persone, anche se a dire il vero l'impressione è di netta predominanza margheritina - non si capisce se perché loro hanno dato buca o noi siamo malfidenti ed invece di mandarne uno per provincia ne mandiamo, in media, un paio.
Qui si decide di fare istituire i comitati promotori provinciali entro un paio di settimane, ed il mio segretario provinciale dei giovani mi spiega, in un orecchio, che noi procedermo secondo il mai morto manuale Cencelli. C'è un po' di polemica da parte dei GdM di Brescia e di Bilieri della provincia di Milano che vorrebbero limitare il ruolo dei movimenti giovanili fondatori e riconoscere legittimità politica ai giovani eletti alle primarie, ma viene sopita. Anzi, il segretario regionale di SG promette che la spunteremo sugli eletti, alla prima assemblea - a parte che molte persone appartengono all'intersezione dei due insiemi, e quindi non dovrebbero dare problemi.
In effetti, a mio avviso, la legittimità degli organismi di Margherita e Sinistra Giovanile sarebbe anche di più di quella di persone elette con liste bloccate quasi unicamente perché infilate in quella posizione (e, come si è appurato, nella maggior parte dei casi con lo scopo di coinvolgerle). O, perlomeno, questo discorso dovrebbe valere per la quarantina di giovani in Assemblea Regionale e quel pugno che è eletto in assemblea nazionale.
Comunque, presa la decisione, le riunioni sono rinviate a dopo il ponte del primo novembre. Mi piace l'organizzazione della SG. Forse un po' staliniana, ma sempre meglio della disorganizzazione anarchica.
Nonstante questo, un paio di grane sono emerse e torneranno ad emergere, visto che non sono state affrontate. La SG di Bergamo e Brescia non vuole che il movimento giovanile del Partito Democratico abbia all'interno del nome la parola "democratico" - sappiamo bene che qui a Bergamo perderebbero dei pezzi, così facendo, e credo sarà simpatico metterli in difficoltà - ed inoltre teme di perdere appeal presso i liceali se la smetterà di scendere in piazza ad agitare bandiere rosse ed a fare altre comunisticate del genere. Bene. Premesso che tutta la faccenda andrà in malora, secondo me, credo di essermi messo in un osservatorio privilegiato per godermela.

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martedì 16 ottobre 2007

The day after

Ieri sono passato per formalità al partito, per recuperare un passaggio da mio padre, e sono rimasto invischiato fino alle ventitré e trenta, nel più teso clima da sconfitta elettorale che abbia mai visto.

Ohibò, ma non ha vinto Veltroni?
Ma la lista dei sinistri ha preso troppi voti, e pare che a Roma si siano accorti dei pasticci in cui la Margherita si stava cacciando quando era troppo tardi; come era stata bloccata la lista dei "volenterosi" rutelliani, avrebbero dovuto bloccare anche questa e tutto sarebbe andato via liscio.
Mi hanno messo al computer a calcolare l'attribuzione dei seggi, e poi - visto che non era buona - a fare simulazioni su tutte le possibili ripartizioni dei resti, finché non abbiamo trovato una clausola nel regolamento che ci ha dato un po' di fiato - anche se sono stati da conteggiare i voti comune per comune delle ultime elezioni, e la cosa ha di necessità portato via un mucchio di tempo. Poi abbiamo chiamato Fioroni per assicurargli (secondo me barando, ma otèr) dieci delegati Popolari all'assemblea costituente. Più realisticamente nove.
Questa mania plebiscitaria non mi piace, ma quando la politica inizia a macinare mi trovo proprio nel mio brodo. Ciò non toglie il problema politico, che non posso qui affrontare, ma inserirò un link ad una graziosa satira sul PD.

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domenica 15 luglio 2007

Contraddendo il contraddittorio

Oggi sono stato a Sondalo (SO) per partecipare ad almeno una sessione della Tre Giorni di Formazione della Margherita lombarda, ed ho assistito all' "intervista" (credo che adesso si chiami così quando un giornalista decide di partecipare ad un dibattito concludendo i suoi interventi con una domanda per il politico di turno, che c'entri o meno con la premessa) al ministro Fioroni; di cui ho apprezzato la verve, i contenuti, le risposte.

Ma ci sono tre cose che sono state dette oggi, e con le quali io sono d'accordo nel modo più totale, che però dette da un membro del Governo, del Comitato dei 45 Saggi del PD, del gotha della Margherita, mi lasciano un po' smarrito.

  1. La legge elettorale voluta dal Centrodestra nella scorsa legislatura sottrae all'elettore la possibilità di decidere, perché non può esprimere preferenze, ma dire solo "partito, mi fido di te". Bisogna cambiarla ed introdurre le preferenze. Giusto. Ma, per fare un esempio, le elezioni primarie del PD avranno liste bloccate. Perché qui vanno bene?
  2. Un gruppo di quarantacinque persone, per quanto autorevole e con motivi non campati per aria, non può rovesciare i deliberati di due congressi ai quali, partendo dai livelli locali, hanno partecipato centinaia di migliaia di iscritti. Vero, le Primarie dovevano solo eleggere l'assemblea costituente del PD, in modo che tale assemblea scrivesse gli statuti che conducessero, entro l'anno dai Congressi, all'elezione di tutti gli Organi di partito e dei suoi leader; perché adesso sappiamo il leader prima ancora che ci sia l'Assemblea, e certo non dopo aver deciso qualcosa? Ma, soprattutto, chi c'è tra questi quarantacinque
  3. Non si può fare politica sulle persone dei leader, non ci si può affidare ogni volta all'Uomo della Provvidenza. Giusto. E cos'è Veltroni?

La mia impressione è che la contingenza della politica costringa anche chi la pensa come si deve a fare cose che non vuole, per stare a galla. Ma questa è solo l'ipotesi più ottimista.

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lunedì 26 marzo 2007

Tirando le somme sul congresso regionale

In realtà, sabato sono stato nervoso ed insofferente per quasi tutto il giorno. Nonostante proficui ed importanti accordi con gli altri giovani della Lombardia, il discorso politico più generale assumeva le forme di un trito e ritrito ripetere le cose gradite a Roma, con solo ogni tanto qualche accento critico. La relazione di Bonfanti, mirabile nei toni e nei contenuti, l'avevo sentita definire, per i corridoi e tra i posti a sedere, il "canto del cigno" di un condannato alla morte politica; certo, il mio sostegno al suo ordine del giorno non avrebbe cambiato la situazione.Poi, all'improvviso, la situazione si è sbloccata; una riunione dei coordinatori provinciali, l'ordine del giorno un poco emendato dai passaggi più forti, ed eccoci verso le cinque del pomeriggio a chiederne l'approvazione. La prima parte, autonomia politica, organizzativa e finanziaria dei livelli regionali, per un partito veramente federale, come da statuto. La seconda parte, pariteticità e chiarezza nel percorso verso il cammino democratico, mai socialisti o cose del genere, correnti organizzate e finanziate. Apriti cielo! Una vasta folla di politici arrivati in qualche modo in parlamento, perché negli ultimi dieci anni è motivo di vanto non essere capaci di fare i politici, che si scagliano contro l'ordine del giorno perché non potrebbero votare sì. E votate no, li si invita prima cortesemente poi con toni sempre più chiari, che siamo stanchi di votare solo sulle cose per cui siamo tutti d'accordo e lasciar perdere quelle in cui bisogna vedere chi vince e chi perde; perché altrimenti perderebbero sempre. Dopo una faticosa composizione si vota per parti, e la prima viene facilmente approvata. La seconda è sul filo del rasoio, ma vinciamo per 5 voti (così il conteggio, e i due vicepresidenti che eseguivano la conta erano entrambi contrari). Portate a casa, liberali veri o presunti, pedine di Prodi o di Rutelli. Il partito lo fanno uomini e donne, non fantocci messi su per fare audience. E il secondo ordine del giorno: dare all'assemblea federale il potere del congresso, per poter meglio gestire i prossimi mesi. Anche qui, scandalo: l'assemblea andrà alla maggioranza del partito, i popolari: chi prenderà le decisioni volute dalla fracassona minoranza di Parisi e co.? Ma siamo già ringalluzziti dalla vittoria di prima, e si va alla conta e ancora si vince, stavolta coi tre quarti dell'assemblea.
A margine di questo, sono anche stato eletto, grazie al coordinamento dei Giovani e del partito di Bergamo, in assemblea regionale. Nonostante la stufata, una gran bella giornata. Sono anche stato in giro con Quaresima...

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mercoledì 14 febbraio 2007

Margherita e Partito Democratico - qualche spunto

Benché mi sia stato detto di recente che parlare di politica è l'essenza stessa di Casati, e come tale noioso e pesante, qualche nota ogni tanto è bene farla - anche perché, essendo mia stessa essenza, sarebbe tradirmi il non farlo.

La mia opinione riguardo al ruolo della Margherita come partito di centro penso sia ampiamente nota, e le mie simpatie centriste tutt'altro che misteriose. So di avere molti amici che la pensano allo stesso modo, all'interno del mio partito, e so anche che la cosa è tanto fuori moda e politicamente scorretta che ben pochi lo sostengono apertamente. Tra questi, senz'altro l'ex coordinatore dei Giovani di Brescia, Pietro Ghetti, ed il consigliere comunale (sempre di Brescia) nonché membro di spicco dell'assemblea federale del Movimento Giovanile Federico Manzoni. Ma la mia bandiera, devo ammetterlo nonostante l'età non faccia pensare a nessun tipo d'affinità, è senz'altro il Coordinatore Regionale del Partito, Battista Bonfanti, che è al giorno d'oggi l'unico membro di spicco del partito a prendere pubblicamente le posizioni che tanti di noi condividono convintamente. L'ultima uscita è di stamane sull'Eco di Bergamo, con un'intervista in cui prende chiaramente le distanze dai DICO chiedendo ai deputati della Margherita di fermare l'iter della legge per evitare lacerazioni con la Chiesa Cattolica: ricordiamoci che siamo un partito non cattolico, ma formato per la grande maggioranza di cattolici impegnati, che spendono la propria fede nell'attività politica, non per i quali l'attività politica è autonoma dalla fede religiosa, come qualcuno (dei nostri!) ha sostenuto in interviste televisive in questi giorni.
Oltre a questo, credo di poter spendere due parole su due argomenti molto settoriali, di quelli che di solito non interessano a nessuno perché tipici delle dinamiche interne di partito, ma che io ritengo interessanti per descrivere il clima che attraversiamo mentre qualcuno ci spinge con forza verso la mitica meta del Partito Democratico.
La prima riguarda le mozioni presentate per il Congresso della Magherita di questo aprile. Quando, il 25 novembre, si è celebrato il congresso provinciale di Bergamo, erano state presentate (a norma di regolamento) due mozioni, quella Rutelli e quella Parisi, che esprimevano in merito alla questione PD opinioni diverse (come è ovvio, per una dialettica democratica): la mozione Rutelli, che pure Bonfanti sosteneva e che io stesso ho sottoscritto contestualmente alla mia candidatura a delegato per il congresso regionale, indicava come prerequisito per il PD l'unità di entrambi i partiti fondatori - con, credo, la scappatoia che se ci saranno problemi nei DS, come ci si auspica, non se ne farà niente - mentre l'altra sosteneva che da fine anno si interrompesse l'attività del partito per fare il PD. Ovvia la maggioranza schiacciante della prima mozione, non solo a Bergamo ma in tutta la Lombardia. Poi, a fine dicembre, con una riunione semicarbonara della Direzione Federale, le due mozioni sono state ritirate e rimpiazzate da una minestra tiepida che cerca di non scontentare nessuno. Ovvie le reazioni di contrarietà, nessuna delle quali è venuta alla luce tranne una lettera del solito - ormai eroico - Bonfanti che denunciava lo stile tardo brezneviano, parole sue, e dichiarava automaticamente decadute tutte le firme precedentemente apposte alla prima come alla seconda mozione. L'ho scoperto solo di recente e devo dire di aver tirato un sospiro di sollievo.
La seconda notizia, che ho letto stasera, riguarda una fibrillazione che ha attraversato sempre nel mese di dicembre la Margherita di Parma, che ha preso contatti ufficiali con un gruppo di centro molto vicino all'UDC per un'alleanza in vista delle amministrative. A parte l'evidente soddisfazione personale per questo avvicinamento e per ogni manovra che punti ad escludere Rifondazione dalle amministrazioni cittadine, devo sottolineare che diversi esponenti della Margherita parmense si sono dimessi, tra i quali il mio vecchio conoscente Francesco Lauria, segretario dei giovani che avevo conosciuto al congresso di Napoli, e che già allora mi era sembrato strano (tipo che era di estrazione popolare ma era insofferente a qualsiasi pronunciamento della Chiesa in temi etici); Francesco ha deciso di abbandonare la propria carica perché il partito metterebbe a rischio l'Unione! Devo dire che Lauria è intelligente, finalmente qualcuno che capisce che l'obiettivo è sfasciare questo inutile, dannoso, autoritario bipolarismo inventato da Segni.

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sabato 27 gennaio 2007

Congresso GdM

Se, per puro caso, qualcuno di quelli del laboratorio di informatica vedesse questa pagina, potrebbe avere la legittima curiosità di sapere com'è che questa settimana il telefono mi è suonato un'infinità di volte in tutte le possibili situazioni (e non in mezzo al compitino di Meccanica solo perché l'avevo spento) ed io ho sempre risposto. Cosa mai di così importante potevo avere in ballo?
Oggi, sabato 27 gennaio, alle ore 15.00, presso la Sala Consiliare del Comune di Scanzorosciate (BG) - via Colleoni 2, si celebrerà il

II Congresso Provinciale

Giovani della Margherita di Bergamo

il cui onere organizzativo è spettato a me (ed anche qualche onere politico, come far tornare tutti i pezzi dello Statuto e convincere a mettere in direzione anche uno della cricca liberale)


Non è che io sia una persona importante, però ho da fare, come si è visto.

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