Intanto, aggiungo alla serie dei sabato veramente interessanti quello di ieri. Era in programma già da un po', da quando io e Fabio siamo andati a BergamoScienza. Così, ieri, partiamo con l'intenzione di andare a vedere lo spettacolo La ragione la tenacia e l'amore messo in scena dal gruppo matematico-teatrale del Liceo Bagatta di Desenzano. Inutile dire che ne ero venuto a conoscenza frequentando i blog del cd. Olympus Bloggorum Desenzani; comunque ho cercato di recuperarne il testo per leggermi lo spettacolo, ma soggetto e sceneggiatura sono dei professori del liceo, e pertanto nessun altro ha in cartellone la rappresentazione.
Siamo partiti da casa nel pomeriggio, perché ieri era già una bella giornata qui a Rosciate, ed era facile immaginare che sarebbe stata ancora migliore sul Lago di Garda. Con un rapido viaggio d'andata raggiungiamo Salò, dove ci dedichiamo al passeggio sul lungo lago, avanti ed indietro, approffittando ogni tanto per fare foto belle o curiose (e che aspetto, in modo di poterle pubblicare da qualche parte). Dopo lungo passeggiare, mentre il sole calava dietro le colline moreniche su cui, tra l'altro, si stendono le piccole frazioni di San Felice, ci sediamo nel più classico dei bar per bere l'aperitivo. Bisogna dire che, pur non facendo affatto freddo, o non è costume prendere l'aperitivo, oppure tutti mangiano all'ora delle galline, perché già alle sei e mezza il paese si è svuotato ed anche ai tavolini dei vari bar non erano sedute più di quattro o cinque persone.
Dopo l'aperitivo ci dirigiamo a San Felice, optando per la strada che costeggia il golfo di Salò fino a Portese e poi sale a tornanti fino alla frazione Cisano e raggiungendo poi il capoluogo comunale. Alle sette e qualcosa che erano non c'era in giro un'anima viva; fortunatamente abbiamo trovato una rusticissima trattoria aperta dove cenare. Baccalà, per me - non buono come quello alla vicentina, ma comunque dignitosissimo. Scena più divertente è quando ordiniamo da bere: mezzo litro di chiaretto (neanche tanto, a ben vedere). La signora ci chiede se vogliamo anche dell'acqua: noi la si fissa e, insieme, chiediamo «Acqua? E perché?». L'abbiamo un po' scioccata.
Dopo cena andiamo alle scuole medie per lo spettacolo, il vero motivo della nostra gita. Ci fanno aspettare un po' fuori, dando la colpa al regista che è un perfezionista. Poi ci accomodiamo; nel mezzo dell'atrio delle medie questi hanno realizzato un teatro con tanto di cavea. Noi sorridiamo all'idea di vedere i bambini correre fuori dalle aule al suono dell'intervallo e precipitare giù per i tre gradoni. Non ci sono moltissime persone, ma una cinquantina sì. Lo spettacolo inizia.
Si vede che ha l'impostazione di regia tipica del laboratorio teatrale. Devono fare un corso standard, questi insegnanti di recitazione, perché anche il gruppo teatrale del mio Lussana aveva lo stesso stile. Ma altri attori. E, soprattutto, altri autori. Perché gli attori sono stati bravi, alcuni fuori della norma. Ma chi ha scritto il testo merita veramente tanto di cappello.
Dopo lo spettacolo siamo andati a complimentarci ed anche, a dire il vero, a farmi riconoscere; ne sentivo il bisogno, anche perché ero un po' a disagio a scambiare opinioni con persone che non avevo mai incontrato. Adesso, almeno, penso mi verrà più naturale.
Prima di metterci sulla via del ritorno, ancora un po' di show alla macchinetta che vende latte crudo, e poi a casa. Scegliendo di non fare l'autostrada perché tanto in provincia di Brescia anche statali e provinciali sono molto rapide. Peccato non aver considerato che da Sarnico a Rosciate si era a Bergamo, con tutti i semafori che la cosa ha comportato.
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