venerdì 30 novembre 2007

Ed intanto Internet non va..

A casa il collegamento Internet ha tutta l'aria di essere morto. L'assistenza tecnica di TELE2 brancola nel buio, ed ha detto che tra tre-quattro giorni potrebbe venirne a capo. Ma bene...

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Aggiornamenti dagli OrSI

Ieri sera ennesima riunione tra gli educatori degli adolescenti. In ordine del giorno c'era una lettera-sfogo del curato che avrebbe dovuto farci considerare il rilancio dell'attività. Tono tragico; e come al solito, come il mese scorso, io non capisco cosa sia successo di tanto grave per convocarci. L'altra volta erano stati problemi con la convivenza e le pizzate della domenica sera. Stavolta, ho saputo, devono esserci stati problemi perché qualcuno è rimasto amareggiato che venerdì scorso ci fossero pochi adolescenti (non so quanti, io con quelli del mio gruppo eravamo in Città Alta per uno spettacolo musicale).


Ma il problema è stato solo sfiorato, visto che ben più importante c'è la programmazione del Campo a Torricella di Magione (PG) durante le vacanze di Natale



E qui il problema è, a mio avviso, più grosso. Anche perché lo facciamo a cavallo dell'Ultimo dell'Anno, e per un adolescente, da noi, questa è l'occasione per smattare, dunque molti di noi eravamo abbastanza cauti su come organizzare, e la discussione ha raggiunto anche toni accesi - moralismo contro laissez faire, Ultimo dell'Anno-suora contro Ultimo dell'Anno-disco. Il punto è che, anche tra noi, abbiamo visioni molto diverse del divertimento e del modo di fare festa: c'è anche chi ha proposto di andare alla Porziuncola per fare l'Ultimo con le suore francescane tra meditazioni e messe, cosa che, per conto mio, una volta si può anche fare, ma mi sembra manchi il bersaglio di mostrare un modo di far festa - e quindi di divertirsi, di stare bene in compagnia - senza intemperanze. Le suore francescane ci metterebbero al riparo dalle intemperanze, ma anche dal divertimento.


Alla fine, anche su suggerimento di Herbert (cliccare sul collegamento sarà un po' insolito, ma il nostro direttore dell'Ufficio Pastorale Età Evolutiva è un po' originale), abbiamo deciso di stupire un po' tutti con un Gran Galà dell'Ultimo dell'Anno - e questo è il fatto A. Il fatto B è che il sottoscritto si è preso l'impegno di vedere come legare la cena al dopocena con un gioco di società che sia introdotto lì per lì. Considerando che sono, comunque, cento adolescenti, e non tutti santi.


Poi dovrei anche preparare la parte storica della visita alle città di Siena, Perugia, Assisi, abbozzo di Arezzo. Perché il nostro tema dell'anno è Le Città Invisibili, non dimentichiamolo.


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giovedì 29 novembre 2007

Sì...senza Internet la vita è dura

Si potrebbe fare riferimento ad un vecchio post di Chiara. Oppure no, visto che non c'è bisogno di auctores per fare una riflessione del genere.


Ieri, per non so che motivo, il server di Tele2 che uso a casa è saltato e non c'è stato verso di connettersi, dopo essere tornato dall'università, nonostante avessi mail da leggere e spedire, traffici dell'università da prenotare ed anche una legittima curiosità di tenermi aggiornato sui blog che seguo. Al punto da stare sveglio fino a tardi sperando che ripristinassero il servizio e ad alzarmi stamattina prima ancora del solito per vedere se riuscivo ad inviare le mie disponibilità per i turni di laboratorio prima dell'orario di ufficio.Niente da fare. Adesso, in università, è tutta un'altra cosa.

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martedì 27 novembre 2007

Il popolo è ancora sovrano?

Sarà un post breve, anzi brevissimo. Niente riflessioni, solo una domanda. A cui mi piacerebbe trovare una risposta.


Facendo, come tutte le mattine, il giro delle edizioni on line dei maggiori quotidiani, ho letto un po' la cronaca politica dell'incontro di Veltroni con Fini, le varie reazioni, cosa c'è sul piatto...Ora, un dubbio me lo solleva questo articolo de La Stampa. Premesso che, a me, il maggioritario, il bipolarismo and so on non sono mai piaciuti e sono sempre sembrati la morte della democrazia, della volontà popolare - che invece di scegliere chi la rappresenta sceglie chi la comanda - ed anche in strisciante contrasto con la Costituzione Repubblicana, adesso molti dei suoi vari sostenitori hanno completamente cambiato parere e premono per il proporzionale - si chiamano fuori quelli di AN, ma tratteranno, Segni, per ragioni di paternità, ed il solito ottuso Parisi. Parisi, appunto, propone un referendum per chiedere ai cittadini se vogliono davvero tornare al proporzionale o preferiscono il maggioritario.


Ed il dubbio è: lo facessero, i cittadini voterebbero quello che hanno in testa o quello che i loro giornali, i loro leaders, i loro opinionisti di Ballarò o degli Amici di Maria De Filippi li avranno esortati a votare?

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domenica 25 novembre 2007

Ci sarà un motivo se lo facciamo di rado...

...forse così il titolo ha un doppio senso troppo marcato? Amen. Questo per riportare l'imperdibile sabato sera, sperando che si serva da lezione - in particolare a qualcuno di noi, vero Fabio?

Non sapendo, al solito, cosa fare, o meglio non riuscendo a fare quello che volevamo, abbiamo per una volta accontentato il nostro cinefilo e siamo andati al cinema, senza ben sapere cosa andare a vedere. E, nella scelta, fatta con la pressione della bigliettaia che aveva clienti ben più volitivi cui prestare attenzione, abbiamo scelto male.


Condizionati dal battage mediatico, e convinti dall'incosciente insistenza di uno di noi (a caso), abbiamo alfine, non senza contrasti, optato per La leggenda di Beowulf. Ed almeno ci siamo divertiti a criticarlo.



Per una volta il sabato sera è toccato a me prendere l'auto, ed a riempirla per bene perché ieri eravamo in quattro: Daniele, Fabio, Emanuele ed io. Ci siamo messi in movimento, come al solito, sul tardi, anche perché c'è chi non si libera prima delle nove e mezza - dieci, e chi pur essendo libero tutto il giorno ci mette comunque un'eternità a prepararsi. Dopo aver scartato le solite proposte, appunto perché troppo banali, ed aver scoperto che non sarebbe stato divertente andare a bere, perché io guidavo, Fabio stamattina andava a donare il sangue e doveva "essere preciso", Daniele non è che sia un gran bevitore e - maggiore onta - Emanuele è astemio, l'abbiamo data vinta per una volta a Fabio che ogni settimana o quasi propone di andare al cinema e siamo andati all'UCI di Curno.


Non che la scelta di film fosse esaltante: Capotondi e Vapochèl-ché-l'è, il terzo Bourne senza che nessuno avesse visto i primi due, il ratto disneyano, Boldi in vacanza, MilanoPalermo il Ritorno ed altri di cui non ricordo nemmeno il titolo, oltre al Beowulf. Nonostante le insistenze di Emanuele per vedere Milano Palermo, che non mi sarebbe neanche dispiaciuto, Fabio preme per il Beowulf - e fin qui nulla di male, a lui piacciono film che mi lasciano molto più perplesso, questo non sarà un capolavoro del cinema ma almeno non fa dormire..., penso tra me e me, e ci accomodiamo in sala nonostante siamo talmente in prima fila che dobbiamo girare la testa da sinistra a destra per vedere completamente lo schermo. Ma del resto, arrivando a pubblicità già iniziata...


L'amara sorpresa arriva appena inizia il film. Fabio esclama "Ma sembra un cartone animato! Bella merda!", e da allora vedere il film seriamente diviene impossibile, perché avrò sempre accanto questa pentola di fagioli borbottante. Come se avesse vissuto sulla luna, in queste settimane, e non sapesse che il film era in capture motion, cioè gli attori recitavano ed il loro movimento veniva convertito in animazione digitale (uno potrà, come vari critici cinematografici e, nel mio piccolo, me, dubitare dell'utilità di questo sistema, ma dire che il film è brutto per via di questo sistema è un altro discorso). Anche perché, per lamentarsi del film, di motivi buoni ce n'erano: si va dalle battute a dir poco imbarazzanti, tipo - in riferimento ad un mostro dalla forza spaventosa ed oscenamente rivoltante - "Ehi! Questo bastardo non ha il battacchio!"È vero! Non ha il battacchio", alla raffigurazione decisamente trash della strega (Angelina Jolie, lo sapeva perfino la mia altrimenti stordita sorella) che è una specie di sirena dorata con tacchi a spillo da zoccola direttamente innestati sui talloni. Insolita la confusione tra paganesimo e cristianesimo, a dire il vero presente anche nel poema, se stamattina leggevo che secondo alcuni gli elementi cristiani sono posticci, per altri originali. Nonostante apprezziamo lo strisciante affermarsi del cristianesimo, dalla prima scena in cui due, parlando tra loro, parlano di questo nuovo dio che ti promette la vita eterna se lo riconosci come unico Dio, alle ultime in cui nel villaggio troneggia una chiesa con tanto di crocefisso pronto per essere bruciato dal drago, bisogna dire che questi danesi sono stati raffigurati in preda ad una sconcertante confusione dottrinale, del tipo "Cristo Signore dì ad Odino di proteggerci".

Per concludere - ma questo l'ho scoperto solo stamattina, informandomi un attimo - con lo stravolgimento della trama rispetto all'originale poema medioevale, e così quello che era semplicemente un eroe (figura piuttosto negletta, al giorno d'oggi) diventa un ipersensibile tormentato dalla propria colpa ed incapace di affrontare la strega che ama per la sua bellezza, fino al punto da darle un figlio-drago con tanto di epico combattimento finale e riparatoria morte d'entrambi (che, almeno, c'è anche nel poema). Ma, amanti del male, non preoccupiamoci: la strega è ancora viva, ed ammalierà anche il prossimo re - o almeno così si può intuire dal finale

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Un'eccezionalmente semplice teoria del tutto

Sul Corsera di oggi è dedicata una pagina intera ad uno sconosciuto fisico americano, che avrebbe pubblicato qualche settimana fa su ArXiv, una banca dati di articoli scientifici "senza filtro" (cioè senza peer-review), una candidata Teoria del Tutto basata sul gruppo di Lie E8 (che non mi sembra una novità, perché già avevo letto che si indagava su quel fronte).


Non voglio gufare, né, per quel poco che mi sono informato questo pomeriggio, fare auspici buoni o cattivi, benché non mi dispiaccia l'approccio di questo A. Garrett Lisi. A parte che non sono assolutamente in grado di valutare nel merito nessuna delle sue asserzioni, leggendo la pagina che Wikipedia dedica alla teoria la reazione più moderata è un violento inarcarsi del sopracciglio inquisitore. Lascio alla voce Leggi tutto... il compito di addentrarmi un poco nelle questioni tecniche, e qui esprimo soltanto la mia freddezza personale nei confronti di questo scienziato-fannullone che, come si evince dall'articolo di giornale e dal suo sito internet, passa più tempo a fare surf e snowboard che ad insegnare in semisconosciute università, ed è dotato di non indifferenti doti da pagliaccio se crede che questa sia una foto da mostrare al mondo.



Per quanto concerne il fatto tecnico, parte delle osservazioni che si possono fare sono mostrate nella pagina di Wikipedia che linkavo poco fa. Sembra quasi che questa teoria del tutto non serva a niente, perché non solo tutti i parametri sono da inserire a mano (masse, costanti di accoppiamento), come nel Modello Standard che, infatti, non ci soddisfa del tutto, ma addirittura ha dovuto imporre la forma dell'azione (e quindi le equazioni del moto). Potrebbe, certo, aprire una strada, od essere un'intuizione corretta - come il modo in cui unifica bosoni e fermioni, ad esempio - ma mi sembra stia ricevendo una scorretta risonanza mediatica. Sulle "mie" riviste, intanto, non ce n'è traccia; né so se il vociare che la teoria ha prodotto la faccia analizzare da qualcuno che è più di un polemista. Ma lo spero, anche solo perché non è corretto che un lavoro finisca dimenticato senza un'analisi attenta o (rischio opposto) diventi il dio di qualche comunità online di fanatici, come di quelle che negano la relatività.


Intanto, mi sembra giusto segnalare l'articolo completo, per chi ne voglia affrontare lo sguardo (che riesce a mischiare in modo irritante un tono pedagogico e concetti incomprensibili, perlomeno a me), ed esprimere il mio scetticismo circa l'utilità, in questa questione come in altre maggiormente considerate dalla comunità scientifica, vedasi bosone di Higgs,di LHC del CERN, che era più di un anno che doveva essere attivo e stiamo ancora aspettando.


Per concludere e sdrammatizzare, sempre dalla pagina di Wikipedia sul bosone di Higgs nei film di fantascienza, scopro che nella serie (mai vista né sentita) LEXX, un personaggio spieghi come moltissimi pianeti, giunti più o meno allo stesso stato di civiltà e tecnologia della terra, siano distrutti da guerre nucleari, ma come molti di più siano stati distrutti dai fisici che cercavano la massa del bosone di Higgs; essendo che, una volta scoperta, il pianeta su cui si compie la misura collassa alle dimensioni di un pisello. Pare che l'ultima scena della serie sia la misura della massa di Higgs...


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sabato 24 novembre 2007

La devastante giornata di ieri

Raramente mi capita di essere in coma come oggi, il sabato mattina (con i dovuti caveat: raramente dopo non essere stato in giro per locali il venerdì). Ma non ho nemmeno la forza di volontà per prendere in mano i libri, siano essi di Struttura della Materia, Matematica (anche dopo il compitino di questa settimana c'è ancora da sudarci sopra) - lasciamo stare Meccanica Quantistica che il corso è finito e dovrei sì rimettermi in pari con le esercitazioni, ma c'è tempo - o di imparare l'algebra di Clifford entro lunedì per la tesi...Ma ieri è stata una di quelle giornate in grado di esaurire ogni grammo di forza e di volontà.



Si parte da casa di primo mattino (cosa non di tutti i giorni già di suo), ma piove a dirotto - tanto per cambiare - e quindi tutte le strade sono allegramente intasate. Quindi perdo il via Carnate delle 7.52. In compenso il via Treviglio delle 7.49 era in stratosferico ritardo (viene da Brescia) ed è partito da Bergamo intorno alle 8.10 - comunque prima del vero primo treno utile dopo quello che ho perso, dunque l'ho preso.


L'altra faccia della medaglia è che, essendo in ritardo,si era fatta una folla di pendolari, e quindi viaggio in piedi. A parziale risarcimento, fermava solo a Verdello, Melzo e Pioltello - e qualcuno mi spiegherà perché ogni treno, dal più diretto a quello che fa tutte le fermate, anche quelle che non ci sono, ritengono di dover fermare a Verdello ed a Pioltello, soprattutto in quest'ultimo dove mai ho visto salire o scendere chicchessia. Per farla breve, dopo il consueto cambio, sono arrivato in università verso le nove, più o meno come se avessi preso il mio treno.


Primo mattino riposante, un po' di studio ma senza esagerare, in modo di esser pronto per l'appuntamento-tesi con Magri. Da metà mattina all'ora di pranzo strutture complesse e quaternioni. Poi elettronica, che è anche finita presto, ma dovevo comunque stare in giro perché alle 19.30 dovevo essere a Bergamo per la prima riunione del Comitato Promotore Giovani Democratici. Dopo essere arrivato in orario alla sede dei DS, ed aver aspettato mezz'ora che arrivassero gli altri, abbiamo fatto questa riunione (da immortalare il battibecco tra diessini sulla strutturazione territoriale), dalla quale, vai a capire come, sono uscito anche come responsabile GD della zona 21 (Val Cavallina, Val Calepio e Lago d'Iseo). E sono venuto a sapere che giovedì prossimo ho una riunione dei GD lombardi a Milano (ma va'?) alle 20.30 (e chi torna più a casa, dopo?). Si sono così fatte le nove, ed il nostro Cassa non tocca cibo dalla fetta di pane e formaggio che ha mangiato all'una - non tocca cibo ma ha bevuto un bicchiere di vino, sono calorie anche quelle...


Penserete forse che a questo punto possa tornare a casa? Ma certo che no! Di buon passo sale dal Triangolo - zona di piazza Pontida - al Seminario - in Città Alta - perché i nostri adolescenti di quarta e quinta erano andati a guardare un musical su San Francesco messo in scena da una parrocchia di Romano di Lombardia. Sono arrivato là stravolto, che ovviamente il musical era iniziato da tempo, e visto l'enorme concorso di popolo sono stato in piedi, appoggiato alla parete di fondo dell'auditorium, per tutto lo spettacolo - nota per me: mai andare ad assistere a musical, commedie musicali e cose del genere.


Quando, finalmente, tutto è finito (bisogna dire che la canzone finale è ben fatta, in ogni caso), tutto il migliaio di persone che era andata allo spettacolo si è buttata contemporaneamente sulle strade prolungando così il tempo di discesa da Città Alta dai cinque minuti canonici a mezz'ora di coda sul Viale delle Mura. Ma almeno c'era posto per me sulle auto degli altri, e sono stato riaccompagnato a casa, dove sono crollato sul letto per riaprire gli occhi stamattina svegliato dalla signora dei mestieri.


E chi ha voglia di bivettori?


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venerdì 23 novembre 2007

Luciano Girardello Fest

Assurdo! Oggi e domani, qui al Dipartimento di Fisica, c'è un convegno organizzato per festeggiare i 70 anni del prof. Girardello. Lasciate a casa i regali, non costringeteci a noiosi inviti a cena! Quando sarà il mio compleanno, anch'io voglio che mi sia organizzato un convegno con ospiti da tutta Europa. E, tra l'altro, Girardello neanche parla. È proprio una festa in suo onore, con tutti questi professori che, sostanzialmente, fanno lezione per se stessi e per lui.


Che Girardello fosse importante, da qualche parte l'avevo già sentito (benché non ci sia verso di trovare su Google il motivo preciso - deve avere qualcosa a che fare con la rottura di simmetria del modello standard e la previsione della massa del bosone di Higgs - ammesso esista). In compenso ha una quantità enorme di pubblicazioni all'attivo.


Beh, anche nella noiosa normalità del dipartimento di Fisica (mai agitazioni, mai polemiche, sempre e solo lezioni e studio - anche quando gli altri sono in vacanza -un paio di incendi, a dire il vero, ma quello deve essere colpa dei gruppi di ricerca giù nei sotterranei) ogni tanto ci sono delle novità...



Vai al sito della Luciano Girardello Fest

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giovedì 22 novembre 2007

Giornata di ferie

Oggi è una giornata di ferie (relativamente: diciamo che me le sono prese io).


Ieri pomeriggio, infatti, abbiamo avuto il primo scritto di Matematica per la fisica (non ho capito perché il vecchio metodi sia stato relegato alla specialistica e noi abbiamo questo surrogato). Analisi di Fourier, teoria degli operatori in Spazi di Hilbert. Una volta passato, almeno stamattina mi potrò riposare...



Non che sia andato in maniera eccellente, ma un'ora e tre quarti scarsa non mi hanno permesso di dare con la dovuta cura le risposte di teoria (devo anche aver messo per due invece che diviso due, ed altre cose di questo tenore), nei venti secondi intercorsi tra le parole tempo scaduto e si vuole decidere a consegnare?. Tutto questo perché, mea culpa, mi sono perso venti minuti davanti ad un'equazione di Laplace che poi non sapevo più da che parte girare. Ed era facile, dicono; beh, il vuoto. Fortuna che dei tre esercizi se ne dovevano fare due, ed ho ripiegato sugli operatori. Adesso vedremo all'inizio di settimana prossima. Ottimo non sarà, ma ho buone prospettive per buono. Tanto c'è ancora quello di analisi complessa e l'eventuale orale.


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mercoledì 21 novembre 2007

Tirato in ballo

Allora, pare che Daniel mi abbia tirato in ballo e che quindi debba rilanciare il meme relativo al mio rapporto con il blog. Se aprite la pagina di Wikipedia che lui cita, vi renderete conto che non aiuta molto a capire cosa sia questo meme di cui si parla, essendo molto più adatta, a mio avviso, la dizione di Catena di S.Antonio. Esaurita la mia consueta vena sentenziosa, però, mi adeguo e sono pronto a rispondere alle seguenti domande:

  1. Chi o cosa ti ha spinto a scrivere un blog?
  2. Il tuo primo post?
  3. Il post di cui ti vergogni di più?
  4. Il post di cui sei più fiero?
  5. Per quanto pensi che continuerai a scrivere sul tuo blog?


1. Incredibile o meno, è tutto merito (o colpa, questo dipende dall'opinione dei miei lettori) dell'università, che nello scorso anno accademico ha favorito con due eventi fondamentali: in primo luogo, il blog del laboratorio di informatica del secondo anno con la passione di Enzo e Govoni, i nostri assistenti, che continuavano a torarci l'anima per usarlo, che mi ha fatto entrare in contatto con la piattaforma di Blogger;in secondo luogo, l'aver pochi esami da fare tra gennaio e febbraio con la conseguente lunga permanenza a casa a far nulla - tempo libero riempito in questo modo. È anche vero che, fino a settembre, il blog era vissuto molto poco: altro tempo libero, avendo finito gli esami a luglio, ed ecco l'interesse di sistemare il blog. L'incappare nei blogger di Desenzano e la conseguente esigenza di partecipare alla rete sociale telematica mi hanno condotto, negli ultimi due mesi, a questo punto.


2. Questo è facile, basta leggere.


3. Di sicuro quelli scritti sotto l'onda della più becera emotività. Quelli con l'etichetta piove, in sostanza.


4. Questa è di sicuro la più difficile. Potrei citare il post in cui, con compiuta prosopea, espongo la mia opinione sui DICO. Ma forse è più indicativo, e dà meno adito a polemiche, uno, semplicissimo, dedicato ai monti.


5. Finché non sarò banale. Insomma, se dovessi ridurmi a fare uno di quei blog che cita gli altri e basta...meglio lasciar perdere, no?



Se ho capito bene, a questo punto dovrei rilanciare a qualcun altro. Mi sento in imbarazzo a farlo da pari a pari - perché la blogstar Farfi (alias prof. Beccaria), che seguo con molta attenzione, certamente non ha tempo per me. Meglio il professore di matematica, forse - ma sempre con tutto il rispetto.

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martedì 20 novembre 2007

Precisazioni

Per cominciare, precisiamo che questo blog (o meglio il suo autore) non ama. Né lo vuole fare. Né vuole abbandonarsi al sentimentalismo, al rimpianto, alle debolezze in cui generalmente ci si macera.


Benché, a volte, sembra che l'economia del cosmo ci sospinga dove non vogliamo, e ci faccia ritrovare, apparentemente per caso, resti fossili di evi passati della nostra vita, superati quanto si può superare una parte di sé stessi, e basta poco per correre il rischio di ricadere nel baratro da cui ci si era salvati faticosamente. Come una vecchia conversazione di Messenger (avendo l'abitudine di salvarle). La cosa positiva è, che pur oggettivamente essendo da riguardare con dolente rimpianto, l'unica cosa che sento è la delicata impronta di una felicità passata. Felicità insensata, comunque; benché io non sia uno che cambia idea in queste cose. Le mie ragioni di allora sono le stesse ragioni di oggi; solo che oggi sono subordinate alla Ragione.

Comunque, anche solo per sdrammatizzare, cliccando su "leggi tutto" è possibile vedere una vignetta assai appropriata di xkcd.




Nonostante, a voler essere pignoli (i miei colleghi mi farebbero il verso agitando il dito e facendo "bè bèbè bèbè"), il quarto quesito abbia soluzione banale = (cuore), essendo quella la matrice identità.

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Wormholes elettromagnetici e monopoli magnetici virtuali

Leggo su Phys. Rev. Lett. (Physical Review Letters) che un gruppo di fisici e matematici sparsi qua e là hanno descritto le condizioni per permettività elettrica e permeabilità magnetica che realizzerebbero l'equivalente elettromagnetico dei tunnel di Einstein-Rosen (quelli che nei film di fantascienza sono i buchi neri in cui, infilandocisi, si arriva dall'altra parte dell'universo). Si tratta di tunnel che intrappolano la radiazione elettromagnetica entrante facendola passare tra le due estremità, ma sono invisibili ad una radiazione elettromagnetica che li incrocia lateralmente.



L'articolo è firmato Greenleaf (nota mia: verdefoglia, cioè Legolas), Kurylev, Lassas e Uhlmann e, apparendo tra le lettere, non è che una comunicazione di poche pagine. Me ne è giunta voce tramite la newsletter de Le Scienze,e quindi spero di leggere entro qualche mese una versione più accessibile al pubblico. Io linko l'abstract. Per leggere l'articolo credo bisogni accedere con una connessione autorizzata; a me funziona quella della Bicocca, ma certo un non-studente non ha mica nome utente e password. Se frequenta un'altra università, immagino che lì abbiano qualcosa di analogo. Altrimenti non lo so.


L'articolo è puramente teorico; e questo è il perché, nonostante tratti di ottica che è un po' l'argomento più noioso dei primi due anni, lo trovo interessante. Nel finale vengono descritte alcune possibili applicazioni future: la realizzazione di cavi ottici che possono fare misure all'interno di campi elettromagnetici senza disturbarli, appunto perché invisibili a tali campi; la realizzazione di monopoli magnetici virtuali: se il wormhole è abbastanza lungo, un campo magnetico che entra da una parte, esce dall'altra come fosse un monopolo; uno schermo 3D: mettendo tanti di questi tunnel in una matrice 3x3, la luce che esce da ciascuno non risente della presenza di quelli accanto, che è come non ci fossero; sonde per la risonanza magnetica, con lo stesso principio dei cavi ottici già citati; collimatori estremamente precisi per fasci di luce.


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domenica 18 novembre 2007

Silvio B. ed il suo nuovo giocattolo

Ho notato una cosa curiosa, e cioè che i post di politica, che in teoria dovrebbero essere di interesse più generale dei fatti della mia vita, sono quelli che riscuotono meno successo in termini di commenti. Ciò nonostante, essendo la politica parte non accessoria dei miei multiformi (Omero avrebbe scritto polytropi) interessi, ogni tanto un accenno al tema del giorno bisognerà pur farlo. Ed il tema di oggi credo sia il fantomatico nascente Partito del Popolo Italiano o come Sua Grazia deciderà di chiamarlo.



Non voglio contestare i numeri che il nostro eroe ha fornito, non tanto perché creda che siano veri; insomma, qui siamo nel profondo nord, tutti odiano Prodi e forse non hanno tutti i torti, alle politiche la Casa della Libertà va ben oltre il sessanta per cento - per non parlare delle Regionali, ma qui c'è di mezzo un altro e ben più a ragione Unto del Signore - e, nonostante ciò, gli esponenti locali di Forza Italia dovevano sforzarsi a chiedere ai passanti di fermarsi e firmare. Non li voglio contestare perché, appunto, le firme non hanno mai fatto cadere nessun governo (e neanche le piazze, voglio ricordare a lor signori, tranne il povero governo Tambroni del 1960 - ma ho articoli del periodo che sostengono essere altre le ragioni, otèr, anche perché sto uscendo dal seminato) e che siano stati sette milioni o settecentomila cambia poco.


Quello che, se da un lato non mi azzardo a contestare perché di schifezze ce ne sono parecchie anche da quest'altra parte, certo mi consente di sollevare una critica e di esprimere la mia perplessità è che un politico ormai navigato, che ha fondato un partito - lo sappiamo, non è questione di dietrologia - perché era venuta meno la copertura politica che aveva avuto per tutti gli anni '80 e che ha portato questo partito a sua immagine e somiglianza ad essere il primo partito italiano (non ancora quel partito liberale di massa che alcuni suoi adepti vorrebbero - vedi Adornato - ma comunque il fatto principe dell'ultimo decennio), possa decidere da un giorno all'altro di smobilitarlo senza che nessuno, del partito, faccia be'.


Posso capire il partito di plastica, il partito personale, tutto fondato sulla leadership o anche il culto del capo, ma a tutto ci dovrebbe essere un limite. Perché al seguito del Nostro non c'è soltanto una corte dei miracoli giudiziaria che ben conosciamo, né i signor nessuno con abiti ben tagliati e cravatte troppo vistose che non si sa bene cosa c'entrino con la politica, ma anche diversi e non trascurabili residui di Prima Repubblica, che dovrebbero sapere come gira il mondo.


Ed invece assisteremo a polemiche esterne, per così dire, con Lui che chiederà agli alleati di consegnare se stessi e la propria autonomia nelle Sue mani, e questi che, con toni più (AN, se rientra la polemica di ieri) o meno (la Lega, al solito) sfumati risponderanno no grazie. Ma qualcuno ha detto, ad esempio, ai vari capicorrente (ammesso che ce ne siano, ma tutto il mondo è paese e credo di sì) che dovranno rinegoziare la propria posizione al tavolo con una che è poco più di una modella? E gli iscritti - ce ne saranno - ? Non credo saranno loro a fare difficoltà, ma un minimo di democrazia interna prevede perlomeno che si convochino in un palasport a spellarsi di applausi, invece che sapere dalla poltrona di casa quello che Lui decide a piazza San Babila.


E poi, l'obiezione più grande. Chiama il tuo partito con tutti i sinonimi di libertà che vuoi...ma per favore, lascia stare Popolare. Perché non può essere tutto pubblicità, e tu stesso un minimo di dignità l'avrai pure.


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sabato 17 novembre 2007

Le cose che serve sapere nella vita

Sono spesso elevate forti critiche al sistema scolastico italiano, perché prediligerebbe i saperi umanistici e letterari e lascerebbe in secondo piano le competenze tecniche e scientifiche. Nonostante il mio campo sia, per così dire, trascurato dal sistema d'istruzione superiore, spezzo una lancia in favore della scuola italiana, del latino e della letteratura. Perché un conto è sapere, un altro è vivere.


So che scritto come nell'introduzione è tutto molto ambiguo, e volutamente incomprensibile. Ma sono certo che spiegando un poco si capirà il mio intento.


Questa riflessione mi è stata, per così dire, indotta dalla suora l'altra sera, dopo la preparazione dell'incontro per gli adolescenti. Si cercava di tirar fuori dal Vangelo del giovane ricco qualcosa che potesse ricondursi al percorso che facciamo con la nostra quarta; abbiamo avuto uno scambio di idee sul forzare il testo evangelico per fargli dire quello che vogliamo (insomma, va bene interpretare, ma se Marco ha scritto A e non B non voleva leggessimo B). Poi, nella mia perorazione, ho citato la dimensione anagogica dell'interpretazione (ricollegandomi brevemente all'epistemologia secondo i medioevali) - e va beh, era abbastanza chiaro che gli altri catechisti diffilmente mi sarebbero venuti dietro, ma pensavo proprio che la suora non sarebbe rimasta spiazzata, tanto più che è laureata in lettere ed insegna. Con il suo solito suoresco sdilinquirsi in ringraziamenti perché era stata una serata arricchente, si dice felice di aver imparato qualcosa da me. Io osservo che, in quanto a lettere, io non ho titolo d'insegnarle; si fosse parlato di derivate, sarebbe stato un altro discorso, certo.

Ma questo mi fa venire in mente come, nella vita, sia più importante conoscere la letteratura e la filosofia, della matematica e della fisica. Perché, diciamoci la verità: matematica e scienza ci servirebbero per capire il mondo, ma quello funziona anche senza capirlo. Letteratura e filosofia servono a capire gli uomini. E, per vivere in mezzo agli altri, questo è molto più importante, direi fondamentale. È quindi bene che, specie nell'adolescenza, quando la personalità si forma, sia dato da riflettere più sulla dimensione umana. Poi, per carità, ormai io sono passato fuori da questa fase e non mi appassiona più molto, e se leggo un libro senza formule rimango spiazzato; ma credo sia bene che i giovani conoscano un commentatore in più di Dante che un teorema in più di geometria. O che vedano più poesia nei versi di Montale che nei Principia di Newton (benché io trovi molto più densi di significato, belli ed importanti i secondi)

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RGB e TSL

Da quando ho scritto l'ultimo post ad ora non ho fatto altro che pensare alle procedure più comode per, avendo i valori dei tre parametri Red, Green and Blue o Tono, Saturazione e Luminosità, trovare il codice esadecimale del colore. Nell'ultimo post avevo enunciato come passare dai tre RGB con valori compresi tra 0 e 255 (2^8 possibili valori, 16^2, ergo due cifre esadecimali) ad un unico numero di sei cifre, semplicemente giustapponendo, da sinistra a destra, i codici di R,G e B (occhio che funziona solo con gli esadecimali: che a nessuno salti in mente di accostare i decimali e fare poi la conversione una volta sola). Avevo detto che passare da TSL a RGB (e quindi ormai banalmente al singolo codice) sarebbe stato più difficile, ma mi ci sono messo un po' di lena ed in un'oretta (dopo essere tornato dal catechismo degli adolescenti) ho fatto. Spiegherò solo il meccanismo; al solito, pubblicherò gli algoritmi od il sorgente (lavorando solo con numeri, a questo punto, non ho più le complicazioni dell'interfaccia grafica) laddove richiesto.


L'ordine delle operazioni è importante. Le tre variabili T, S e L assumono valori interi da 0 a 240. Vengono considerati valori di default per la saturazione 240 (colore puro), per la luminosità 120 (media luminosità). Per prima cosa, calcoliamo i valori di RGB in base al tono.
Per T=0 abbiamo il colore rosso (R=255, G=0,B=0). Fino a T=40 il valore di rosso rimane costante, quello di G sale linearmente a 255 e quello di B sta a 0. Per T=40 il colore è giallo. Fino a T=80 il valore di R scende linearmente a zero, G è costante a 255 e B sta a zero. Si arriva a T=80 con il colore verde (green, appunto). Fino a T=120, R rimane costante a zero, G è costante a 255 e B sale linearmente a 255, fino ad ottenere il turchese (00FFFF). Dopo (ormai ci siamo capiti) R sta a zero, G scende a 0 e B sta a 255: Blu. Fino a T=200, R torna a salire a 255, G e B sono costanti. Si arriva al violetto, FF00FF. Da 200 a 240 R e G sono costanti, mentre B scende, finché per T=240 siamo nella stessa condizione di T=0.
Adesso abbiamo i tre valori di R1,G1,B1 puri (con il pedice 1 perché bisogna ancora manipolarli, non avendo considerato saturazione e luminosità); partiamo con la prima. Si nota che, per S=0, i tre valori di RGB sono uguali e valgono 127 (notare: la metà di 255). Ovviamente (anche solo per semplicità) la legge per andare da S=240 (dove abbiamo R1, G1, B1) a S=0 (127,127,127) è lineare. Al lettore il calcolo per determinarla.
Ci troviamo ora con R2, G2, B2. Ci manca da considerare la luminosità del colore. Notiamo che i valori da noi ottenuti corrispondono a L=120. Per L che va fino a 0, i valori delle tre variabili decrescono finché abbiamo RGB=(0,0,0), nero. Per L che va fino a 240, i valori salgono fino ad avere RGB=(255,255,255), bianco. Ovviamente queste leggi sono ancora lineari.

Avendo implementato questi due modi di scrivere i colori, tra l'altro, possiamo considerare due diversi tipi di gradiente (cioè di sfumatura): quella semplice, ottenuta interpolando sullo spazio della nostra figura i valori RGB (così, non so, per passare da rosso (FF0000) a blu (0000FF) muovo linearmente R da FF a 00 e B da 00 a FF), e quella "iridata", che posso usare facendo variare i tre parametri TSL (per passare da rosso (0,240,120) a blu (160,240,120) muovo T da 0 a 160, ottenendo così nel passaggio arancione, giallo, verde, allo stesso modo dell'arcobaleno. La conversione da TSL a RGB e ad Hex si fa poi come illustrato.



Esempio di gradiente RGB e TSL a confronto

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venerdì 16 novembre 2007

I colori non sono altro che numeri

Non posso postare sul blog il codice del programma, anche perché ho controllato ed è scritto in Visual Basic, che è facile ma funziona solo con Windows, dopo aver fatto regolare setup. Potrei riscriverlo in C++, che poi si può compilare su qualsiasi macchina, ma lo farò solo se esplicitamente richiesto. Intanto, vogliamo spiegare come si calcola il valore del codice del colore a sei cifre.

Facciamo la fatica di aprire una di quelle finestre che si usano per scegliere i colori (in Windows, ad esempio, quella per personalizzare la tavolozza di Paint), e facciamo in modo di vedere la tavola di tutti i colori sfumati. Ogni colore (dei 256^3 che vengono visualizzati) è rappresentato da una combinazione di rosso, verde e blu. Il codice a sei cifre #xxxxxx che rappresenta il colore non è altro che la giustapposizione dei valori esadecimali corrispondenti alla quantità di rosso (due cifre più significative, quelle a sinistra), di verde e di blu. Ciascuno dei colori primari può assumere il valore da 0 a 255, appunto due cifre esadecimali (256=16^2). Se vogliamo il codice esadecimale di un colore fatto, ad esempio, da 120 Rosso, 50 Verde, 10 Blu (e che io definirei "un marrone un po' rossastro"), convertiamo singolarmente in esadecimale i tre valori. Abbiamo 120dec = 78hex, 50dec = 32hex e 10dec = 0Ahex. Il codice da usare in HTML è, alla fine, #78320A, dove il diesis indica all'interprete che il numero è in formato esadecimale (se usassimo, non so, Assembler, gli diremmo 0x78320A). La conversione di un numero da decimale ad esadecimale di due cifre è banale: basta dividere per 16 il numero una volta, ed il valore è il risultato della prima cifra (ovviamente convertito in esadecimale, dunque se esce 12 scrivo C); il resto, pure convertito in esadecimale, è la seconda cifra (quella meno significativa).
I sistemi operativi hanno anche un altro modo di indicare il colore, oltre a quello (decisamente più naturale) di darne le componenti. È il sistema a Tonalità, Saturazione, Luminosità, che è più comodo per disegnare gradienti di colori, ma più complesso da trattare in astratto. Appena ho un po' di tempo lo studio bene (per ora ho sviscerato solo la parte relativa a tonalità) e vi aggiorno, cari lettori.
Comunque, questo dimostra che anche i colori non sono altro che numeri, e tra l'altro interi.

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Primo giorno di "lavoro"

Che è già di suo una parola grossa, perché l'unico problema che ho avuto fin ora è stato risolto con "spegni e riaccendi". Ma stare seduto qui, in cattedra, è comunque una bella soddisfazione.

Sono arrivato al laboratorio dell'U5 un po' trafelato, non perché dovessi fare chissà quanta strada ma perché fino alle 13.15 sono stato da Magri per la tesi, e nei cinque minuti prima del cambio di consegna ho dovuto infilarci il pranzo. Poi, arrivato al laboratorio c'era un professore che faceva lezione senza tutor, il che è più comodo per tutti ma mi ha dato qualche problema per il cambio di consegne. Poi mi sono seduto, verificando che il mio turno per settimana prossima è stato assurdamente messo in concomitanza con la riunione del gruppo (e quindi, ma che peccato..., dovrò perdere ogni ambizione di fare il capo-tutor, dovendo lavorare il giorno della nomina - salvo scherzetti da parte dei miei "amici" e colleghi). Da tutti i punti di vista, il lavoro è riposante - e se fino a ieri non sapevo che in U5 (Dipartimento di Matematica e Dipartimento di Scienze dei Materiali) ci fosse un laboratorio aperto al pubblico ci sarà anche stato un motivo. Lunedì mi sbattono in U3 dai biologi (brividi freddi scorrono sulla schiena al solo pensiero), e temo che lì ci sarà da faticare, ma mai disperare - in fondo sono solo due ore.
Ho dovuto mettere via gli scrupoli di coscienza (leggere blog durante il turno di lavoro è contravvenire al regolamento didattico?) perché altrimenti muoio di noia - stamattina ho anche studiato in biblioteca, fatto più unico che raro, e lavorando così si è molto produttivi - che è una fine metafora per dire che mi sono rotto di operatori autoaggiunti. Ma ho letto una strana dimostrazione del teorema di Riesz (il duale di uno spazio di Hilbert separabile è isomorfo allo spazio) che, essendo fuori dal programma d'esame, sarà l'unica che mi ricordo.

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mercoledì 14 novembre 2007

Comitato promotore Giovani Democratici?

Stasera, nonostante arrivi come sempre dall'università alle sette meno dieci, era in programma una cena per i giovani candidati nelle liste delle Primarie e per quelli che hanno collaborato.
A rigor di logica, io non dovrei appartenere a nessuna delle due categorie; anzi (e chi ha letto i miei vecchi post sa perché lo dico).
Ma da Milano hanno iniziato a far pressione per i Giovani Democratici, ed a seguire il livello regionale è un paio d'anni che sono io, e poi c'è in programma una bella notte dei lunghi coltelli con quelli di SG...insomma sono stato caldamente invitato a partecipare.


Nonostante avessi tirato in lungo prendendo il treno dopo, avevo comunque quasi un'ora da far passare prima di cena, alla pizzeria Mare Chiaro, all'angolo tra Borgo Palazzo e via Camozzi. Mi ero sentito nel pomeriggio con mio cugino, che finendo l'università a Bergamo andava direttamente alla cena (lui era candidato alle famose Primarie), e poteva poi portarmi a casa, possibilmente presto perché stasera in Comune c'è la riunione di giunta e lui deve andarci. Ma all'ultimo (cioè già alle sette e mezza, con la cena prevista alle otto) mi ha dato buca perché la riunione era stata anticipata.
Sono andato da solo, e per un buon quarto d'ora sono rimasto in imbarazzatissima compagnia del segretario della Sinistra Giovanile, la Gadda con cui ci odiamo cordialmente ma non lo diamo mai a vedere, finché sono arrivati il nostro segretario ed altri amici. Come sempre a questo tipo di riunioni eravamo in minoranza numerica, ma fortunatamente loro erano abbastanza disomogenei e non c'è stato il teso faccia a faccia che pregustavo. Anche perché i discorsi politici erano già stati fatti in giornata tramite colloqui riservati tra i due segretari, mentre a cena ci siamo rilassati con barzellette sugli ingegneri ed i fisici. In sostanza, una serata buttata.
Ciò non toglie che l'accordo tra i due giovanili sia fragile come e più di prima. Attialmente la situazione è questa: nel Comitato promotore dei Giovani Democratici siederannoindici persone; tre indicate da Sinistra Giovanile, tre indicate dai Giovani della Margherita, un rappresentante dei giovani delle ACLI che dovrebbero aderire al PD, un rappresentante dell'ARCI per par condicio; un candidato alle primarie della lista di Letta ed uno della lista Bindi - preferibilmente, ma c'è ancora discussione aperta, indicati dai rispettivi comitati elettorali; e, in potenza, un giovane dell'Ufficio Diocesano della Pastorale Sociale, che dovrebbe essere un po' il nostro asso nella manica per le alchimie di corrente. Ma si vedrà. Intanto c'è il rischio concreto che, in quelli indicati dai GdM, ci sia io.

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martedì 13 novembre 2007

Farò il teorico

Esercitazione di Elementi di meccanica quantistica, corso obbligatorio del terzo anno.
L'esercitatore, dott. Oleari, sarà pure un cervello tornato dall'estero, ma è un insopportabile bullo.
Dalla mia prima fila (anche perché da dietro non vedo) cerco quanto meno di rispondere alle sue domande a bruciapelo. Conversazione di oggi.
Come faccio a far evolvere la funzione di stato?
Applico l'operatore di evoluzione temporale U(t)
Lei non la passa liscia. Farà il teorico?
Credo di sì..
Nel senso che non ha ancora deciso?
Nel senso che sì, dovrei fare il teorico.
Lo sa che il prossimo semestre il corso di Meccanica quantistica, quello per i teorici, lo faccio io?
Certo. Ce l'ha detto la prima lezione
E lei crede che le lasci correre un "operatore di evoluzione temporale"? Mi spieghi come fa!!
Dopo di che io sto lì a spiegare tutta la questione, e quello è soddisfatto.
Ma in realtà, il credo di sì sta a dire: da quando so chi mi fa il corso di meccanica quantistica, non sono più certo di voler fare il teorico.
Ma poi non gliela darei vinta comunque.

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Estate di S. Martino

Ieri era proprio una di quelle giornate da proverbio. Tirava un vento forte, e perciò l'aria era limpidissima. Inoltre, il vento era vento "di caduta", cosa che si verifica quando su dietro le Alpi fa brutto e si scontra una perturbazione, e da noi arriva soltanto questo vento forte, per giunta tutt'altro che freddo. Così, come anticipato ieri, ho preso la macchina fotografica, andando all'Università, per immortalare panorami non convenzionali, come le Alpi viste da Milano, o il monte Rosa dalla pianura. Anche se non sono un granché come fotografo, qualcosa è uscito.




Oggi, intanto, è comunque una bella giornata, ma il vento è cessato e, infatti, già da ieri sera fa un freddo cane.

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lunedì 12 novembre 2007

57 di questi giorni

Stimando un'età media di 80 anni.
Sabato sera festa di compleanno di Claudio, che compie oggi, appunto, 23 anni. Come da programma cene soci, cena luculliana, al ristorante La Genzianella di Bracca (su per la Val Parina, dopo Zogno ed Ambria). Tavolata di quelle che non conosci tutti, perché ci sono parenti, colleghi, amici da parte di morosa...Concludendo con un regalo "a buon intenditor poche parole" - ed una corsa notturna all'autolavaggio per intemperanze gastriche.

La Susy, che sarebbe la ragazza di Claudio, ha un senso tutto suo del divertimento. Così, per una settimana ci ha tempestato di messaggi per organizzargli una sorpresa che, a sua detta, avrebbe gradito. Io, al suo posto, avrei probabilmente cacciato le dita negli occhi a tutti, personalmente, e poi me ne sarei andato a festeggiare il compleanno per conto mio.


Infatti, dovevamo trovarci (da invito) alle 19.15 al bar di Rosciate per l'aperitivo, prima di partire per Bracca, che ci vuole una buona mezz'ora. Ma, sorpresa!, a quell'ora (o meglio, un po' dopo, che tanto si sa che Claudio è sempre in ritardo), al bar non ci sarebbe stato nessuno. Susy - che essendo il compleanno del suo uomo avrebbe guidato lei, onde permettergli di bere - lo avrebbe condotto (non voglio indagare con quale scusa) al cimitero, dove Fabio gli aveva organizzato una prima tappa-gioco. Poi avrebbero migrato altrove, e così via, fino ad arrivare all'ultima tappa (dove eravamo andati Emanuele detto Pedro, Daniele ed io insieme con altri amici) al capannone dove Claudio lavora, per fargli trovare uno striscione di buon compleanno.


A parte che noi, fidandoci del Beppe (che se si chiama Tardivo ci sarà anche un motivo ;-) ) abbiamo sbagliato capannone e quindi gli abbiamo teso l'agguato in un posto che non so poi come abbia fatto a trovare, effettivamente il nostro uomo s'è commosso - contento lui, contenti tutti. Dovevamo però prendere ancora l'aperitivo, e quindi marcia indietro fino a tornare a Rosciate; dal bar non si volevano schiodare, nonostante diventasse tardi e la fame si facesse sentire, ma alfine siamo riusciti a partire e ad arrivare su alla Genzianella. Il posto l'avevamo sperimentato già l'anno scorso, mangiare tipico ed abbondante, vino schietto e soprattutto economico. Infatti, è stato ingerito un quantitativo industriale di




  • casoncelli alla bergamasca


  • manicotto con prosciutto spinaci e ricotta


  • brasato (e buono, perché è stata la prima volta che lo mangio volentieri)


  • stinco di asino


  • bocconcini di cervo


  • involtini di tacchino


  • polenta taragna (per sfamare un reggimento)

il tutto condito con il Novello 2007 del Trentino, che il nostro sommelier - cioè io - ha deciso di far provare a tutti.


Dopo la cena è arrivato il momento dei regali. Inutile dire che il più originale, complice soprattutto il Pedro, è stato il nostro (Daniele Pedro Fabio ed io). Gli abbiamo, infatti, regalato il Maggiolone Giallo di Grande Depravazione, autoveicolo che solo i residenti a Rosciate conoscono bene, ma la cui fama è giusto si espanda ai quattro angoli della Terra.




Bisogna dire che il Novello del 2007 che abbiamo bevuto è un novello molto onesto, dodici gradi e non sentirli, gusto fresco e ancora molto fruttato. In realtà, l'onestà del novello è la sua più grande menzogna, perché appunto la mia prima ciocca (e senz'altro la peggiore) me la presi a novello e caldarroste, anni fa. Ma anche sabato non c'è stato da scherzare, e devo proprio fare tutto un rosario di Kyrie Eleison a Pedro per la sua auto, che poi abbiamo salvato grazie agli autolavaggi self-service aperti anche nel cuore della notte, ma se l'è proprio vista brutta.



Guarda le foto della serata

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Promemoria: macchina fotografica

Portarsi dietro sempre una macchina fotografica. L'avessi fatto ieri, ora qui sotto ci sarebbe una foto del Monte Rosa visto da Bergamo. Non da una delle cime (di quelle qualche foto l'ho, la postillerò qui sotto, ma quella volta dal Resegone non era una giornata fantastica). Da Bergamo, dalla circonvallazione.

Ieri era una giornata stupenda. Si vedevano tutti, i 4000 e rotti metri. E mi immagino come potessero sentirsi anche solo trecento anni fa, prima che si diffondesse l'alpinismo, vedendo, un giorno all'anno, questo gigante di ghiaccio sul fondo della pianura.

Aggiornamento alle 9.47 Ho fatto un salto dal lavasecco e oggi, pur non essendo bello come ieri, è pur sempre limpidissimo. Il monte Rosa si vede. Penso che andrò all'università con la macchina fotografica. Ci dovrebbe scappare anche una Grigna vista da Milano.

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domenica 11 novembre 2007

Fatto!

Credo che così possa andare.

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Questo blog esploderà...



Mi sa che vado al concerto

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sabato 10 novembre 2007

La musica delle sfere celesti

In un recente post di Chiara è citata la musica che sarebbe prodotta nel moto di rivoluzione delle sfere celesti attorno alla Terra. Ne parla Cicerone, nel Somnium Scipionis, ultimo libro della Repubblica, ma la teoria è certamente più antica. Risale alla scuola pitagorica, e se ne ha eco anche nel Timeo di Platone, laddove parla di sirene su ciascuna delle sfere celesti, ciascuna che intona una particolare nota. E non solo è più antica: questa teoria ha avuto fortuna per molti secoli, fino a guidare esplicitamente le ricerche di Keplero per le leggi sul moto dei pianeti.
Trovai il Somnium Scipionis su uno di quei banchetti che, i primi giorni di scuola, circondano il Liceo dove ex studenti cercano di ricavare un po' di soldi (al netto, perché di solito i libri vengono acquistati dalle famiglie) rivendendo gli usati. C'era un poveretto che cercava di vendere questo libretto che nessuno voleva, perché non era libro di testo di nessun professore. Gli strappai un buon prezzo, e appena tornato a casa presi a sfogliarlo. Era un'edizione commentata, senza traduzione in italiano ma con solo qualche appunto in nota, come tutti i libri di autori che si usano nel triennio. Ricordo ancora le parole che subito mi saltarono agli occhi: Quid est tantus et tam dulcis sonus, qui implet aureas meas?, così come la paginetta di commento che voleva spiegare le complicate metafore dell'Africano. Così, a settembre della quinta, trovai la mia tesina.
Che lavoro...settimane a cercare di capire come dalle esponenziali complesse potessero saltar fuori seni e coseni (per risolvere l'equazione dell'oscillatore armonico), o cosa mai fossero questi eigenvalues (autovalori) dell'articolo di Scimemi per calcolare le radici dodicesime di 2. E le ore nella polverosa biblioteca di Palazzo Agliardi, a fare foto clandestine alle pagine ingiallite dell'unica edizione del Commentarius in Somnium Scipionis di Macrobio che fosse possibile trovare senza andare alla Biblioteca Marciana o all'università di Bologna.
Dopo mesi di lavoro, venticinque minuti scarsi di esposizione. Ma ditemi voi se ne è valsa la pena. O se vale la pena rileggerla oggi.

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Blogrichiesta d'aiuto

È da ieri mattina che mi scorno inutilmente contro questo ostacolo e non riesco a venirne fuori in modo elegante; quindi, da ora in poi, ogni tipo di aiuto è il benvenuto.

A parte alcuni dettagli, mi manca una cosa sola per mettere online il nuovo blog, riveduto e corretto. So che è un problema che Meghi è riuscita a risolvere, perché ricordo che qualche settimana fa funzionava come funziona a me ora.

Mi piacerebbe proprio sapere come obbligare Blogger ad aprire i commenti in una finestra pop-up e non in una nuova finestra. Non so come, ma con questo layout funziona, mentre lo stesso codice compagno, come si dice in bergamasco, salta in una nuova finestra nel layout che sto preparando.

Se qualcuno ha idea di come fare si faccia vivo.

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Lo space degli AdOrSI

Da ieri è disponibile online lo spazio informale del gruppo Adolescenti degli Oratori di Scanzorosciate.
È stata un po' una sorpresa perché, sebbene fossi informato del fatto che Emanuele (alias Pedro) stava scorrazzando in Messenger con il nome di Amisù (cioè amicone, che è un po' il tormentone di queste ultime settimane, pronunciato trascinando le lettere e rigorosamente seguito da un abbraccio), non pensavo proprio che la cosa si sarebbe risaputa (anche perché amisù è decisamente ironico, per non dire peggio, in relazione a qualcuno di noi che ne abusa); ed invece ieri, sul volantino degli avvisi per le prossime settimane che abbiamo distribuito, era stato aggiunto un banner (anzi, se poi ho tempo creo un banner internet) con l'indirizzo in questione, che è anche linkato qui a fianco.
Volevo intraprendere ieri questa conversazione, ma poi era tardi e gli altri educatori non avrebbero seguito - non è che tutti sappiano di computer, anzi... - e cioè la piattaforma scelta. Io, infatti, non amo LiveSpaces (e non è questione di anti-Microsofteria, essendo anzi io un sostenitore di Gates e del suo tentativo di monopolio del mercato). In primo luogo, è per i miei gusti troppo grafico, ed il testo si perde via tra foto che scorrono, saluti degli amici, elenchi vari, riferimenti agli altri amici di amici. In secondo luogo, è ormai diventato - almeno da noi - come una riserva indiana da adolescenti (che non solo invadono la mia lista contatti di faccine e altre evoluzioni realizzate combiando i simboli della tastiera, tipo .:[...]:.;;..;; e cose del genere, mentre io uso Messenger per studiare in gruppo senza muovermi da Bergamo ed i miei colleghi dalla Brianza, ma ci passano ORE ed ORE quando, invece, uno dovrebbe andare a leggere la posta - neh, fratelli?).

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venerdì 9 novembre 2007

Firmato il contratto. Sono nel blocco Facoltà di Scienze MM.FF.NN.
Adesso sto perdendo tempo in attesa che anche quelli dopo di me firmino il contratto - e pensare che sarei dovuto andare da Magri per la tesi ed ho dovuto rinviare per questa inutile formazione tutor.

Intanto avrei tempo per fare altro, ma non so fino a che punto è lecito usare i computer di questo laboratorio. Sto pensando seriamente (ieri mi ci ero anche messo, ma poi ho rinunciato perché era ora che andasso a Milano) di farmi un blog privato per testare il nuovo template in progress. L'unica è che tutti i widget sono vuoti, e che dovrei mettermi a fare un sacco di copiaeincolla per vedere bene tutto quello che succede.
Non c'è da nessuna parte una documentazione completa dei widget che usa blogger?

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Formazione tutor

Siamo qui, seduti ai nostri computer, in trepidante attesa che il direttore dei servizi didattici ci chiami per andare a firmare il contratto.

Infatti, sono stato assunto come tutor dei laboratori d'informatica. Ventesimo in graduatoria.

Spero che davanti a me in graduatoria non facciano la fila per andare a seguire i laboratori del dipartimento di fisica, e che Dio mi scampi e liberi dai sociologi

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giovedì 8 novembre 2007

Il numero da lei composto è immaginario

Credo di aver trovato (per puro caso) la fonte prima della battuta dello spettacolo La ragione, la tenacia e l'amore del gruppo di teatro matematico del Liceo Bagatta.



Secondo me è del dott. Codogno che, dopo aver fatto la Normale, si è trovato a lavorare in Telecom (leggete sul fondo della pagina).

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Emotional outlet

Ieri sera (mi ero abituato troppo bene nelle ultime settimane: il mercoledì sera c'è riunione educatori AdOrSI), invece di passare come al solito la serata a preparare l'incontro del venerdì (che potrà anche essere noioso, ma non vedo come non riconoscerne l'importanza), si era in vena - ed era in programma - di mettere sul piatto le criticità e le difficoltà di tutti, in modo che il don potesse rispondere. Visto che abbiamo finito ad un orario assurdo - e siamo stati ancora in giro, poi, perché è nell'aria il compleanno di Claudio - non lascerò traccia dei miei pensieri, ma riporterò qui sotto - in forma schematica ancorché lunga - la replica del curato.
Nota bene: la replica è il SUO pensiero, non il mio
Premessa: Nessuno dice di remare contro. Come si rema tutti dalla stessa parte?
1. Il miracolo
1.a Occhi capaci di vedere il miracolo
1.b Interparrocchialità verte su adolescenti e giovani (ed in parte terza media)
2. Le prime fatiche saltano fuori perché è passato un mese e non è ancora arrivato il ritorno
3. Lo stile è quello di don Alessandro Dehò
3.a Non è LO STILE, ma un metodo che sta crescendo, fondato sul Vangelo e le sue esperienze
3.b Cercare di capire cosa c'è dietro: dire il Vangelo nell'antropologico, in modo diverso
3.b.1 Ci vuole fiducia
3.b.2 La passione non dice la Verità, ma vuole indietro la fiducia
3.b.2.i Questione pizza e convivialità
3.b.2.ii Ci sono troppe attività?
3.b.2.iii Organizziamo anche le cose informali
3.b.2.iv Halloween con tutto quello che c'è intorno
3.b.3 Riconoscere la realtà strutturata
4. Siamo adulti, comportiamoci da adulti
5. Uscita al Trasimeno (5 giorni a cavallo dell'Ultimo)
5.a Modo diverso di fare festa
5.b Conoscere i ragazzi
5.c Cercare di formarli
5.d Disponibilità animatori e buona risposta dei ragazzi
6. Convivenza
6.a Critica: il don ha dei gusti e li fa sembrare degli assoluti
6.a.1 Lì c'è dentro la passione del don che riconosce la passione per la ricerca di Dio nell'arte
6.a.2 Fidarsi dell'arte contemporanea
7. Metodo educativo da apprendere
8. Verità ed avere il coraggio di dirla
8.a Non dire che il don è introvabile
8.a.1 Citato il blog di Cassa, confessione al contrario (!)
8.b (ribadendo) Non è la passione che viene messa in discussione, ma le modalità
8.c Siamo "vecchi". È difficile mettere in discussione il proprio stile
Di queste, alcune cose sono generali e ci si può fare tutti una riflessione sopra, altre sono relative a fatti e misfatti dei gruppi GiOrSI (Giovani OrSI) e AdOrSI (Adolescenti OrSI) e quindi di stretta comprensione per i Scanzorosciatesi.

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mercoledì 7 novembre 2007

Le tessere del PD

Ho già scitto altrove (credo di sì, a dire il vero) che ho enorme stima di Follini - che, tra l'altro, usciva allo scoperto l'anno scorso in questo periodo, mi pare? Eccone una prova in più, anche se sfiora solo il problema.

Ed intanto, pare che il 23 dicembre o giù di lì convochino tutti quelli che sono andati a votare alle Primarie per consegnare loro l'incredibile onorificenza di "socio fondatore del PD"; peccato che, si era detto, con il voto alle Primarie il cittadino non aderiva al partito.
Ma, evidentemente, le regole si scrivono a vanvera e si fanno rispettare ancora meno.

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martedì 6 novembre 2007

Via Carnate o via Treviglio?

Ci sono due linee per andare da Bergamo a Milano e viceversa.
Esiste via Carnate-Monza, che attraversa l'isola bergamasca (tra Brembo ed Adda) e la bassa Brianza, e piomba su Milano da nord (la stazione d'arrivo è Porta Garibaldi, per l'università si scende a Greco-Pirelli). In pratica, si tratta della linea Bergamo - Lecco fino a Ponte S. Pietro, poi Ponte S. Pietro - Seregno fino a Carnate, e poi si salta sulla Milano - Lecco (alcuni treni fanno così, altre volte si deve cambiare a Carnate).
Esiste via Treviglio, che scende da Bergamo fino alla bassa, ferma a Treviglio Ovest e da lì si innesta sulla Milano - Brescia, destinazione Milano Centrale (ma per l'università è il caso di scendere a Lambrate e trovare un treno che vada a Greco).
Le due linee hanno caratteristiche diverse. Fino a Carnate si viaggia su binario unico, e basta un niente per accumulare ore di ritardo; e da Carnate a Monza i binari sono poi due...D'altro canto, il tragitto è più corto con quello che ne consegue in termini di abbonamento. Da Bergamo a Treviglio il binario è doppio (anche se credo che il secondo binario non venga mai usato) e da Treviglio a Milano addirittura quadruplo, con una linea ad alta velocità-alta capacità in fase di realizzazione. Certo, il viaggio è più lungo, in termini di chilometri.
In pratica, in termini di tempo ci si mette più o meno lo stesso; anzi, sulla via Treviglio capita di trovare qualche treno diretto per Milano, e comunque i treni viaggiano più velocemente, specialmente tra Treviglio e Pioltello i diretti volano.
Ci facevo caso specialmente ieri, che mi ero dimenticato a casa le cuffie per il lettore mp3 e quindi ho passato il viaggio guardando fuori dal finestrino, i due tragitti sono diversissimi anche quanto ad ambiente. Sul via Carnate, si viaggia immersi nell'ambiente urbano e suburbano praticamente da Carnate fino a Milano. E, anche prima, non si viaggia mai a più di qualche centinaio di metri da un paese. La linea via Treviglio, al contrario, attraversa la bassa monotona e desolata, solca campi piatti, attraversa rogge e canali e, praticamente, quando incontra più di una casa è perché lì c'è una stazione. Quando al mattino c'è un po' di luce, viaggiare via Treviglio significa attraversare campi coperti da uno strato di nebbia o brina (in base alla stagione), mentre l'unico segno dell'inverno del via Carnate è il parco del Camandellino di Terno con gli alberi spogli e il Molgora gelato. E adesso, che torno ben dopo il tramonto, ho notato ieri che, mentre via Carnate si è sempre in quell'atmosfera di chiarore lattiginoso che chiamano inquinamento luminoso, via Treviglio si procede nel buio più pesto.
Ed immagino come deve essere per chi s'affaccia da una cascina lontana il treno al neon dei finestrini che passano.

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Felicità?

L'insensata allegria di mia sorella mi prosciuga l'anima

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lunedì 5 novembre 2007

Nuovo colore

Dovrebbe essere solo una fase momentanea, perché in realtà il layout era già un po' che mi aveva stufato e vorrei qualcosa di più elaborato. Intanto ho fatto come quelle signore che vogliono cambiare la propria vita ed allora vanno e si fanno la tinta.

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Vado o non vado?

Ieri si è, anche, presentata l'occasione di andare alla seconda data milanese del nuovo giro di concerti dei Subsonica, che escono il 23 novembre con il nuovo album (L'Eclissi).
Piacermi, mi piacciono molto.
Ma non sono esattamente il tipo da concerti. Vado o cosa?

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Venga il Tuo regno, sia fatta la Tua volontà

Mentre io ero via con la famiglia, i giovani di Scanzorosciate hanno vissuto un'esperienza di cosiddetta convivenza.
Premesso che il fatto di dover andare via mi ha tolto dall'imbarazzo di dover decidere se parteciparvi o meno in forma completa (id est convivere in oratorio con gli altri vari giovani oppure solo partecipare alle attività di riflessione proposte), anche dopo i favorevoli apprezzamenti che l'iniziativa ha ricevuto da parte di miei amici che avevo ritenuto assolutamente distanti da questa sensibilità sessantottina della comune cattolica.
Sia detto per inciso, mi sono raffreddato nei riguardi dell'Azione Cattolica e l'ho mollata quando hanno iniziato a fare queste convivenze. Se volevo stare in convento, la strada me la trovavo da me; non amo le "esperienze forti", gli "slanci" ideali o spirituali. Queste convivenze di tre giorni, di una settimana, di quello che sia, mi dicono poco. Il nostro mondo quotidiano è accantonato, e si vive in un mondo parallelo dove tutto - o quasi - è rose e fiori, ma non è vero. Come una recita, senza la consapevolezza di recitare.
Detto questo, appunto, il problema non s'è posto, perché non c'ero.
Essendo, però, arrivato per tempo a casa, ho potuto partecipare all'incontro di preghiera conclusivo. I due momenti forti, da programma, erano sabato sera e domenica sera, con questi incontri aperti anche a chi non partecipava alla convivenza; questi incontri sul Padre Nostro. Avendo io saltato sabato, i passaggi di cui ho ascoltato la meditazione sono i due del titolo. Per i precedenti ho il libretto, per i successivi ci aggiorneremo ai prossimi incontri.
Devo dire che, a parte il solito contorno di "evocaticitame" che non mi dice molto (e Chagall non mi piace, poverino, ne riconosco l'impegno per un'arte sacra moderna ma...), le due meditazioni sono state interessanti ed azzecate. (so che a volte legge, e magari commenta anonimo: bravo don)
Sono però, secondo me, e su questo dovremo chiarirci, in equilibrio tra richiedere agli uomini di essere non Uomini, ma santi, e la fragilità e debolezza umana, opportunamente riconosciute - come da citazione di Rom 7,15 - e la fede della Grazia di Dio che interviene. Per sensibilità, sapete, sono più propenso ad affidarmi alla Sua Grazia che a fidarmi di me stesso e dei miei simili.
Facciamo un esempio concreto, che scrivo troppo e poi nessuno legge i post fino alla fine:
Dire "Venga il tuo Regno" vuol dire credere che il mondo sarà cambiato. E se io lo credo non per i segni che riesco a scoprire dentro il groviglio dolente dei fatti di cronaca, ma perché Dio si è impegnato. La promessa di Dio è il mio punto d'appoggio. E Dio esaudisce sempre, non le nostre preghiere, ma le sue promesse.
Come dire...bene. Condivido. Ma, allora, cosa significa
Il Regno è dentro di me quando scendo nei miei propri inferi, nelle zone da evangelizzare di me stesso, in quel mio profondo dove tumultano le passioni le ansie e lì porto orientamento, direzione, senso e armonia ecc.
Non è che non condivida queste parole. È la possibilità che queste parole comunicano davanti alla quale sono scettico. Come dire, se io faccio questo, il Regno abita in me. Ma i casi sono due (cfr. Sant'Agostino, ivi citato "È dunque la grazia di vivere bene che tu chiedi quando preghi: venga il tuo Regno"): o io riesco a fare quello che sta scritto, e sono in grado di rigenerarmi, e dunque non serve la Grazia, oppure questo non è altro che un elenco di pie intenzioni; senza la Grazia sono cose impossibili. Ma, allora, a cosa servono queste intenzioni - l'uomo, perché lo dice sempre "arrivare a Dio passando per l'umano" - se è Dio che agisce (e non so cosa dovrei credere, a questo punto, ma io credo che sia Dio che agisce nella storia del mondo e nella vita degli uomini)?.

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domenica 4 novembre 2007

Tesi!

Venerdì mattina, poi, sono andato da Magri con tutto quello che avevo trovato per decidere cosa fare della tesi; cioè, se fosse percorribile il tema proposto o bisognasse cercare qualcos'altro.
Io, Magri, e Di Martino (che è un professore di algebra del dipartimento di matematica) eravamo praticamente gli unici esseri umani che avevano deciso di lasciare la propria casa per andare all'università; in teoria, a voler essere onesti, vemerdì non era vacanza. Ma la maggior parte dei professori aveva pensato bene di farla, omettendo di venire e lasciando a casa i propri studenti. Ed anche chi, come appunto Magri, aveva detto di voler fare lezione, era stato lasciato da solo - tanto da non aver nessuno studente in aula.
I miei avevano deciso di stare a casa. Ciò non toglie che, al contrario, Magri mi avesse dato appuntamento per le 11.30. Appuntamento in seguito anticipato alle 9.30 perché tanto ci eravamo accorti che non sarebbe riuscito se non per miracolo ad avere qualcuno cui fare lezione di Istituzioni di Fisica Matematica (I mod) (io non frequento il corso perché deve essere molto simile al corso di Relatività per fisici teorici, mi vedranno al secondo modulo).
Abbiamo scartabellato tutti gli articoli che avevo trovato, e ne abbiamo cercati ulteriori in Internet. Siamo tuttora un po' in difficoltà per la parte di fisica, ma abbiamo deciso di partire lo stesso e di fare prima la parte matematica del lavoro. Al limite chiederemo aiuto (l'ha detto lui: io non avrei mai osato proporlo, ho presente i professori del mio dipartimento che si odiano più o meno cordialmente e competono in tutti i modi per i fondi di ricerca) a Girardello del dipartimento di fisica che ha sviluppato la teoria supersimmetrica della gravità.
Intanto, abbiamo deciso di lavorarci insieme un'ora a settimana, e secondo lui entro Natale avremo finito la parte di matematica. Speriamo.

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Mordi e fuggi

Sono già di ritorno. Considerato che non ci fossimo fermati al ristorante dieci minuti prima di arrivare avremmo potuto anche pranzare a casa, è stata proprio una toccata.
Come sempre. È una cosa talmente rapida - e di dubbia utilità - che mi chiedo sempre perché siamo costretti a sopportarla un due tre volte all'anno. Siamo arrivati venerdì sera, abbiamo fatto in tempo a mangiare in pizzeria e siamo andati a casa a dormire. Sabato abbiamo tagliato l'erba - lavoro che, ridendo e scherzando, porta via un tre quattro ore a due persone che lavorino contemporaneamente, uno al tagliaerba l'altro al decespugliatore -, dopo pranzo ho ricavato un po' di tempo per studiare altrimenti Oleari si arrabbia, siamo andati a comprare vestiti - a rifare il guardaroba di mio padre, più correttamente - ed a messa. Cena ancora fuori. Stamattina avremmo dovuto partire subito dopo colazione, ma poi le manie di chi si è messo dietro anche a potare le piante hanno fatto slittare la partenza a metà mattina. Ed eccoci arrivati.
Solitamente, all'inizio di novembre andare a Jesolo è la cosa meno gradita che possa succedere. Fitta nebbia che invade i viali deserti e bui. Questi due giorni, perlomeno, c'è sempre stato il sole. Ciò non toglie che l'amministrazione comunale, che tanto ha un mucchio di soldi da buttare, sommando l'ICI sulla nostra casa con quella di tutte le altre seconde case, di cui spreme i proprietari, abbia buttato tutto all'aria tanto che non c'era una sola strada a non essere stata completamente rivoltata. Metà delle strade principali non era nemmeno transitabile. Probabilmente hanno intenzione di pavimentarle d'oro, e di essere pronti per l'ultimo dell'anno.
Dalla finestra della casa al mare per due giorni si sono viste le Alpi.
E tutto questo mi fa ricordare che ho buttato via un altro fine settimana senza essere salito su nessun monte.

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venerdì 2 novembre 2007

Parto anch'io

Solo un brevissimo avviso per comunicare che, a partire da adesso e fino a domenica sera, sarò trascinato alla casa al mare per i lavori di manutenzione preinvernali.
Quindi, al massimo, riuscirò a passare una volta in un internet bar per aggiornare ed essere aggiornato.
Spero che nessuno abbia mail urgenti per me.

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giovedì 1 novembre 2007

Il principio di indeterminazione di Heisenberg/3

Con questo spero di mettere la parola fine alla vicenda. La dimostrazione è la stessa già indicata in questo recente post, ma l'ho scritta con LaTeX e l'ho processata in HTML. La cosa le ha fatto perdere un po' di eleganza formale, ma è molto più leggera e portabile del file pdf che avrei generato normalmente.
Spero di riuscire ad abilitare il link diretto, altrimenti sarà da scaricare.

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"Fine" settimana

Consueto post di aggiornamento per chi avesse bisogno di seguire i miei spostamenti. So che il termine fine settimana è improprio, essendo ieri solo mercoledì, ma tutto considerato, e cioè che
1) oggi è festa;
2) venerdì e sabato sera sono via e quindi niente uscite con i soci;
mi è toccato (e ieri avrei proprio preferito stare a casa, dopo esser stato tutto il giorno in università) uscire di casa, andare all'oratorio, aspettare che tutti convenissero, prendere ed andare a consumare.
Quest'ultima cosa ci mette sempre in imbarazzo perché, pur avendo ormai sperimentato molti posti, non sappiamo mai dove andare. Così, praticamente guidando in linea retta verso est (io avevo proposto ovest, per una volta, ma non guidando non avevo l'ultima parola) ci siamo ritrovati a Grumello del Monte, prima di decidere che, a quel punto, tanto valeva arrivare a Sarnico (di cui ho parlato in uno dei miei primissimi post), sul basso lago d'Iseo. Sinceramente, pensavamo ci fosse un po' più di vita. Il curato è nostro amico, ma l'oratorio era sbarrato - e bande di adolescenti bivaccavano fuori dal cancello - mentre le viuzze del centro storico erano deserte e silenti. Sul lungolago si incrociavano, a volte, rari passanti che si spostavano tra uno e l'altro dei rari - tristissimi - bar aperti ed addobbati di zucche e mammiferi volanti vari. Gira che ti rigira, abbiamo trovato l'Enoteca Lantieri, in una corte del centro storico, che pur lasciandoci sulle prime un po' titubanti per l'impressione di posto che ci avrebbe pelato le tasche, abbiamo finito per scegliere. In realtà, una volta entrati, ci siamo trovati in un ambiente abbastanza famigliare, e di sicuro c'era più gente, che beveva o mangiava, di quanta non ce ne fosse per tutto il paese (eccetto un locale affollatissimo verso Predore, che non si capiva cosa avesse di speciale). Fabio non può sedersi in un locale senza ordinare da mangiare, ma io non posso senza ordinare da bere; la carta dei vini era molto assortita, ma ciò non toglie che non ci fosse un vino che non conoscessi e che conosca vini non presenti su quella carta. Avevo voglia di Recioto di Soave che ho bevuto in un dopo pasto in un locale assai elegante (quasi pretenzioso) di Coazze (VI), ma l'unico Recioto sulla carta era un più comune Valpolicella delle cantine di Negrar.
Trattasi di un vino rosso rubino molto profumato ed estremamente dolce, da dessert, prodotto con la parte più esterna dei grappoli (le "orecchie", donde recioto) che, essendo più esposta al sole, è più zuccherina, lasciata passire (almeno credo, il vino non aveva moltissimo del passito).
Mentre gustavamo i nostri preziosi calici, accompagnandoli con cioccolato amaro e cantucci - e Fabio abbinava una focaccia ai gamberetti e salsa rosa (abominevole accostamento), ci sorprendono don Loris e don Fabio, curato di Grumello, che avendo ricevuto la nostra telefonata e dovendo ancora cenare, causa ordinazioni diaconali a Bergamo cui avevano partecipato, hanno pensato di venire da Lantieri, anche perché era l'unico posto decente ed aperto dei dintorni. Chiacchieriamo per un po' e dovendoci bagnare la gola, essendo finito il vino, ordiniamo anche un paio di bicchieri di whisky torbato - non era Laphroaig e la torbatura era molto meno marcata.
Poi torniamo entro l'una - e già per me è tardi, non sono più giovane come una volta.

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