Ci sarà un motivo se sfogo il nervosismo battendo con la forza di un ossesso sulla tastiera - già abbastanza provata da sfoghi analoghi - del portatile di mio fratello. Da persona perennemente impegnata in una titanica e dagli esiti altalenanti battaglia contro il caos della vita di tutti i giorni, odio (odio,visceralmente ODIO) i cambi di programma.
Mi è stato spesso fatto notare che la cosa è indice di poca elasticità mentale, e sono anche disposto a riconoscerlo: purché non si cambino i programmi; e, al contrario, oggi ne sono saltati parecchi.
Iniziamo con il pomeriggio - non perché al mattino tutto sia filato liscio come l'olio, ma perché - forse - l'essere più addormentati favorisce la tolleranza. Dovevo andare verso le 16.00 al CAI, per rinnovare l'iscrizione per l'anno corrente ed iscrivermi al Corso d'Escursionismo Avanzato (indispensabile perché i miei mi diano il permesso di fare le escursioni che ho in mente). Con la piccola condizione che aspettassi mio padre per il cambio-auto, cioè portarlo con la mia (che in questi giorni usava) dal meccanico onde lui potesse recuperare la propria.
A parte il fatto che, al solito, ha ritardato di un'ora, è venuto a casa con in mente un complicatissimo ed inutile piano ad incastro per fare tutti gli scambi di automobile necessari - e senz'altro anche di più - e, con tutto questo, ho perso metà pomeriggio. Con in più la beffa che i posti per il corso del CAI chissà da quando erano esauriti.
Torno a casa, pensando di trovarci il gatto - mia madre e mia sorella erano andate a recuperarlo dal veterinario prima che partissi - e scoprendo che avrà un surplus di ricovero fino a lunedì (e qualcuno vorrebbe anche che andassi a prenderlo io, ma ho lezione dalle 10.30 alle 17.30 a Milano, ed una riunione a Bergamo alle 19.00). Piccolo dettaglio, ma altra cosa non prevista da aggiungere al conto.
Non avevo aggiunto che, per meglio godermi il fine settimana, avevo usato tutti i buchi di tempo liberi del pomeriggio per mettermi in pari con gli appunti della settimana. Ma, poco prima di cena, ricevo in rapida successione una mail dal mio ex segretario provinciale ed una sua telefonata che mi precetta per il Coordinamento Regionale dei Giovani Democratici di domani mattina - ovviamente in centro a Milano. E, come se non bastasse, dovevo andare a catechismo per discutere di quell'odioso ed assurdo film di settimana scorsa. E, colpo di scena ed al tempo stesso di grazia per la mia necessità di ordine, cambio di programma ed incontro di tutt'altro tipo - la suora si era improvvidamente dimenticata di mandarmi la solita mail con il programma, e mercoledì non ero andato all'incontro degli educatori per concomitante riunione politica - che, vertendo sui momenti e gli stili della solitudine di Cristo nei Vangeli, necessitava di un minimo di preparazione, e che invece ho dovuto improvvisare.
Ci vuole tanto a fare quello che si è deciso?
1 commento:
Uh... anche io, come li odio...
Una delle cose più odiose al mondo, insieme alle ragazze logorroiche con la voce stridula.
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