sabato 2 febbraio 2008

La solitudine (reprise)

Ieri sera s'è poi fatto l'incontro del gruppo adolescenti sul tema della Solitudine. Come sempre, la nostra quarta vince in un'ipotetica (ma non troppo - perché molto se ne parla, tra educatori) competizione tra le classi. Anzi, qualcuno è stato più attento e profondo della propria media.

La riflessione che Chiara ha lasciato nel precedente omonimo post è stata molto apprezzata e sarà tenuta in considerazone, ma intanto ieri abbiamo fatto fare - seppur in sedicesimo - qualcosa del genere ai nostri adolescenti (e, giocoforza, l'abbiamo fatto anche noi). Visto che i prodotti ce li ha la suora che dovrà batterli entro il prossimo incontro, metterò solamente - vedendo cosa ho mandato a memoria - il mio.

Se uno crede di essere solo, guardandosi intorno non vedrà mai nessuno. E se crede di essere solo, per quanto si possa circondare di persone, o per quante persone cerchino di stabilire un legame con lui, o per quanto si possa anestetizzare con tante esperienze diverse, non diventa meno solo. E si ritroverà solo con sé stesso ed i propri limiti, quando torna a casa la sera, ed anche in mezzo alla folla. Perché il punto non è trovare qualcuno con cui alleviare la propria solitudine; ma riconoscere che non si era soli fin dall'inizio, né lo si sarà dopo la fine.

Questa cosa avrebbe anche acceso un dibattito, ma ormai era molto tardi e qualcuno già rumoreggiava perché se ne voleva andare. E quindi è rimasto lì. Settimana prossima si vedrà.

1 commento:

Chiara ha detto...

Oggi a catechismo (coi ragazzini di seconda media) mi sono soffermata sul "Beati i poveri davanti al signore" e "Beati i tristi".
Facevano un macello che un quarto bastava, ma ho visto un paio di volti assorti.
Ed è tornata la solitudine...
Mi stupisco. A volte parlo e mi dico: oh bella! Da dove lo prendi?
Lo "stare" col proprio dolore è un dono, così ho inteso la "tristezza", e si può profittare del dolore solo in solitudine, ad un certo punto. E' tuo, solo tuo, e nel momento in cui te ne appropri consapevolmente lo superi. Lo trasformi. Così la solitudine è una condizione fondamentale per accogliere la compagnia profonda dello Spirito Santo, che è relazione con Dio...

So che ormai è tardi, però una cosa interessante potrebbe essere vedere la solitudine in Prometeo. Vedere la condizione umana nel mito e nella metafora. Aiuta a staccarsi, e fa riflettere a tutto tondo senza giudicare.