lunedì 25 febbraio 2008

Ci si deve riposare?

Fortunatamente è opinione diffusa che i fine settimana, che molto opportunamente spezzano gli impegni quotidiani, siano due giorni dedicati al riposo, o comunque al relax. E, pur essendo vero che solitamente va davvero così, le eccezioni in tal senso sono tali e tanto significative che si arriva al lunedì più stanchi di quanto si fosse il venerdì sera

Il breve riassunto del fine settimana sta in due righe: venerdì catechismo e poi a ballare, con un bel rientro a casa verso le quattro. Sabato mattina di comprensibile coma, al pomeriggio frammenti di studio; la sera film e a letto presto. Domenica il congresso provinciale del PD prima, altro pomeriggio di studio e serata, nuovamente, con gli adolescenti. Ma raccontarlo è tutta un'altra cosa.

Venerdì
Ho già vagamente accennato al fatto che sono arrivato a sera di ottimo umore, e per festeggiare la notizia ho deciso di rispondere positivamente all'invito fattomi da Epo e Claudio di andare a ballare al Capogiro, locale esasperatamente elegante dove passano musica tutt'altro che eccezionale. Non ci ero mai andato, e questo ha senz'altro contribuito molto a farmi propendere per il sì; anche solo per provare. Eppoi la Susi, che è la ragazza di Claudio, sosteneva sabato scorso che la selezione musicale era migliorata di molto. Probabilmente, tutte balle. Che poi c'è chi si accontenta, e spesso sono io ad essere guardato come un alieno perché il primo dei miei criteri quando si tratta di andare a ballare è che musica che mettono.
In ogni caso, prima di uscire c'era l'incontro di catechesi per gli adolescenti. Ancora sulla solitudine, stavolta vista nell'ottica "positiva" (banalizzando). Nonostante l'impostazione che la suora aveva dato all'incontro con il nostro gruppo fosse parecchio cerebrale e, pur condividendone appieno contenuti e stile avessi sollevato perplessità di ricezione, è andata decisamente bene. Almeno con i ragazzi. Qualche difficoltà in più con i miei colleghi educatori - bisogna ricordare che, su un gruppo di una quindicina di adolescenti che vanno per i diciotto, oltre alla suora ed a me ci sono altri tre educatori; dai quali, a volte, ho l'impressione di essere separato non da un muro di gomma, ma da una nebbia via via più spessa e gelatinosa attraverso la quale ciascuno dei concetti che esprimo arriva distorto, a volte banalizzato, molto più spesso incompreso. Il che è certamente colpa mia, ma fa veramente cascare le braccia.E non c'è niente di così disarmante che esprimere un concetto, magari troppo sublime od astratto, e dover affrontare un dibattito non con i ragazzi che, magari, sono in disaccordo, ma con gli altri educatori sulla sua interpretazione. Al punto che a piuttosto che galleggiare nella mediocrità del non decidere il bene o il male, ed il comportarsi in modo decente per cortesia, meglio sprofondare nel male perché qualcun altro ti ci possa salvare è stato obiettato ma allora tu sei a favore della droga?. E cosa dovevo rispondere? Ho risposto Sì, e di tutte le altre dipendenze. Sperando che capissero il sarcasmo.
Sono stato anche criticato da mia sorella (in realtà l'indomani, ma a proposito di quello che ho fatto all'incontro) perché spreco la mia saggezza rispondendo ad alcune sue compagne che altri cercano semplicemente di condurre sulla retta via, a volte in modo un po' brutale. Ma di cui io ho fiducia.
Concluso l'incontro, mi passano a prendere, ma è ancora troppo presto per presentarci alla porta della discoteca, dunque ripieghiamo su un banalissimo e schifoso bar dei paraggi, dove è costume che gli scanzorosciatesi si trovino (e vai a capire cosa ci trovino). Poi ci si muove, finalmente, dopo essere stati preavvisati che sarebbe stato facile fare una lunga anticamera al freddo, perché se no non fa figo abbastanza. Ma, eventualmente, questi uccelli del malaugurio sottovalutavano la (negli occhi di qualcuno) incredibile avvenenza della ragazza e della sorella di Claudio, al punto che siamo passati avanti ad una mezza folla. Ok, il posto è davvero elegante, e la cosa positiva è che non è nemmeno pacchiano come avevo immaginato. Ed all'ingresso ci dev'essere anche una selezione estetica, perché rarissime e confuse in gruppi di festaioli erano le ragazze e le donne meno che attraenti. Decisamente ingiusto, ed estremamente non spiacevole. Epo, sempre più sulla via per la libertà, ha subito attaccato a provarci con una ragazza vistosa, ancorché non eccezionalmente bella - invano. Abbiamo tirato le tre e mezza...ed il mattino dopo sono stato, regolarmente, svegliato alle sette e un quarto.

Sabato
Svegliato alle sette un quarto, ma non alzato prima delle otto e non sveglio prima delle nove e mezza. Niente mal di testa, comunque, anche perché bere in quel locale sarebbe stato un salasso insopportabile per le mie tasche. Nel pomeriggio mi sono messo con la buona volontà di studiare, anche se l'ho dovuto spezzare per portare mia sorella all'OrioCenter che saranno state due settimane che rompeva l'anima - l'ho solo piantata lì nel parcheggio e poi sono tornato a casa, ma è partita comunque una mezz'ora abbondante. Più tardi è venuta l'ora di andare a Messa e sopravvivere ai canti antidiluviani che scelgono sempre al sabato sera, salvati solo dallo Zipoli che ho suonato al congedo. Dopo cena coma profondo, sia io che Epo. Dopo esserci velocemente visti in Oratorio abbiamo chiamato Fabio, che cause di forza maggiore costringevano a casa; siamo così andati da lui ed abbiamo visto Leoni per Agnelli, l'ultimo Robert Redford da cui speravo, sinceramente, qualcosa di più. Si salva il camaleonitico e sfrontatamente bugiardo senatore repubblicano, ma giornalista e professore liberal, verosimilmente gli eroi positivi del film, sono l'una patetica e l'altro mortalmente noioso. Diciamo che si è salvato il Jack Daniel riserva (quello a 43°), ed il nuovo album di Elio che Fabio ha comprato.

Domenica
Nonostante fossi andato a letto prima di mezzanotte, e non mi fossi addormentato dopo la mezza e mezza (il tempo di finire le Città Invisibili, perché quando mio fratello è in casa è impossibile leggere a letto, quando apro gli occhi sono già le nove e mezza. Ed io avevo fatto una mezza promessa a mio padre di andare al congresso provinciale del PD. Fortunatamente (o forse no) aveva avuto un problema nell'imbottigliare il Prosecco di Valdobbiadene, e nonostante la mia levata tardiva ho dovuto trafficare con bottiglie ed acqua gelata per quasi un'ora, prima di partire.
Il congresso del PD era molto meno affollato di quanto pensassi, ed in effetti non che ci fosse molto gusto a votare una candidata unica che, tra l'altro, era già la segretaria provvisoria. Molto più caldo era il tema delle candidature, con la necessità di chiudere su una rosa di candidature giovani da proporre all'Esecutivo di stasera. Con il gruppo dell'exSinistra Giovanile a complottare sulla sinistra della sala, e quello degli exGiovani della Margherita a fare altrettanto in fondo a destra. Dai piani alti ci viene raccomandato un nome; noi abbiamo una piccola rosa di nostre proposte - e la fatica, in realtà, è stata trovare qualcuno che accettasse sapendo che non sarà MAI eletto, grazie alla legge elettorale ed alle liste bloccate; la SG avrà la sua, e dovremo fare sintesi. Sapendo che decideranno altri. Quelli di SG acconsentono di vederci solo al termine del Congresso, e quindi iniziamo la riunione all'una meno dieci. Le trattative partono fintamente rilassate, ma diventano ben presto tese; durante le quali ho detto una delle più colossali e a fin di male bugie della mia carriera. Noi crediamo molto nella sua candidatura. Va beh. In realtà eravamo quasi certi che, non l'avessimo proposto noi, sarebbe saltato fuori lo stesso, e quindi meglio poterci mettere il cappello. Sospetto confermato, tra l'altro. Impossibile l'accordo, perché costui a loro non va bene per niente (e del resto uno dei loro candidati è ritenuto impresentabile dai piani alti), si procede alla più classica delle spartizioni: due voi due noi, e non mettiamo becco negli affari degli altri.Concludiamo questo cosiddetto accordo con l'impegno di impedire ai circoli territoriali di proporre altre candidature di giovani (come ci fosse il rischio..., contenti loro), e torniamo alle nostre case. Dove di dovere sono soddisfatti.
Niente da dire al pomeriggio, studio; alle cinque e mezza a Scanzo c'è la Messa mensile per gli adolescenti con successiva disorganizzatissima pizza. Bisognerà seriamente pensare di impedire a chi non viene a messa di presentarsi a pretendere la cena...anche perché non ce n'era abbastanza per tutti, avendo fatto i conti sui presenti in chiesa. Dopo mezz'ora che la cena era finita, in realtà, ne è stata scongelata molta altra di ripiego, ma l'unico che era rimasto a mangiarla ero io e presto mi ha stomegato.
Il dopocena è stato interamente dedicato ad ascolare brani sparsi del nuovo album di Elio e le Storie Tese, ed a ridere come cretini. Poi sono andato a casa, comunque ancora abbastanza presto, al computer.

1 commento:

Chiara ha detto...

Mi sorprendo ogni volta. C'è per caso un mito del fine settimana che mi sfugge?
Io di solito...vediamo...studio un po' per tutta la settimana essendo un piccolo spazietto libero? Sì, deve proprio sfuggirmi qualcosa.