Cosa è più interessante, di questa campagna elettorale?
I due superpartiti o il centro?
Ascoltando le interviste ed i monologhi dei politici - a seconda della trasmissione che si segua - leggendo giornali più o meno amici degli uni o degli altri, si direbbe che la grande novità di queste politiche 2008 sia la presenza di due partiti, come si dice, a vocazione maggioritaria, cioè con l'intento di andare oltre il 50%. O comunque di fare incetta del voto degli italiani. Ma non sono così sicuro che questa sia una grande novità; e mi spiego. Se, da un lato, nel 2006 la Legge Calderoli aveva lasciato sulle schede tutti i partiti, seppur raggruppati in coalizioni, bisogna ricordare che sulle schede del Senato e della quota maggioritaria della Camera ci sono stati, nel '94, '96 e 2001 solo tre o quattro simboli. Che hanno focalizzato via via di più il voto (nel '94, il terzo classificato era al 16% - Patto per l'Italia; nel '96 al 10% - Lega Nord; nel 2001 il 4% - Rifondazione). Personalmente, pur conoscendo molti che lo considerano sintomo di modernità, sono inquietato da questo trend che ha portato, e si è visto alle ultime politiche, l'Italia e gli italiani ad essere divisi come le due metà di una mela; in parti praticamente uguali, per giunta. Il decantare PD e PDL come la parola fine ai ricatti dei partiti più piccoli è, ne conveniamo, mossa propagandistica; a cui siamo tutti sensibili, ma che bisogna guardare con sguardo freddo. AN (o meglio, Fini) un giorno annuncia lo scioglimento quello dopo la semplice alleanza elettorale; con Di Pietro abbiamo fatto un accordo che serve, non ce lo nascondiamo, a convogliare quel 2-3% di elettorato che ancora si fa ammaliare dall'ex pm e dal suo simbolo, e per non avere sull'uscio la grana dei Radicali li stiamo facendo accomodare all'interno, pagandoli (e non è una metafora) in soldi e poltrone. Con ciò facendo, ripetendo l'errore che ha portato al 7% l'UDC nel 2006 - qui nessuno è fesso.
E poi c'è il centro. È ancora presto per cantar vittoria, come si dice, perché si presenta diviso in tre partiti, almeno allo stato dell'arte, e nelle ultime tornate ci è voluto poco perché chi si metteva al centro fosse attratto da uno dei due poli. Diciamo che il centro è stato un punto d'equilibrio instabile, e lo dimostrano D'Antoni prima e Follini poi - solo per citare i più politicamente rilevanti. Se riuscisse ad invertire la tendenza delle ultime elezioni, compierebbe l'impresa politica del decennio. Altro che PD - di cui, comunque, sono quadro ed elettore, anche perché prima sarà bene che il centro si stabilizzi, onde non farne un cavallo di troia del cambio di bandiera, o essere costretti a cercare una ciambella di salvataggio dalla nave affondata. Ma fa tutto parte del piano.
Comunque questa è la mia idea. E la vostra?
3 commenti:
Bianco e nero fa grigio, siamo un'italia troppo grigia, dovremmo cercare l'arcobaleno...
Ma sappiamo che a Cassa non piacciono i colori, al limite bianco-azzurrino come il suo template.
Ovviamente cugio condivido con te su una cosa: no ai radicali!!!!
Ci vediamo domani al direttivo...
manca però tutto il quadro politico
domenico
http://brigantilibertari.blogspot.com/
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