mercoledì 13 febbraio 2008

PD e Rosa Bianca

Sì, lo so, titolo impegnativo.
Adesso ci si aspetterà una lunga disquisizione politica, con pareri autorevoli ed opinioni più o meno interessate, venata di apologia democristiana o di dietrologia demoplutomassonica. Ma non sarà così.

Questo perché ieri, pur avendo dichiarato la mia non-appartenenza (si veda il test) sono andato alla riunione degli Amici Popolari Lombardi (APL), che era ieri pomeriggio al Grand Hotel Doria di Milano.

Si potrebbero narrare le mie peregrinazioni in giro per il centro, in attesa dell'orario, e la mia visita alla Ricordi dove a momenti mi dimenticavo della riunione perso in mezzo alle partiture per organo. Oppure il disagio che mi mette camminare dalle parti di piazzale Caiazzo (anche se non sarei ma come quella che, per non scendere dalla metro a Caiazzo, scende a Loreto e torna indietro a piedi), al punto che ho sbagliato strada due volte pur campeggiando l'enorme insegna "DORIA".

Ora, Battista Bonfanti, di cui ho spesso parlato perché la sua posizione critica sul Partito Democratico era anche la mia, pare abbia fatto il gran rifiuto e sia salpato verso i più accoglienti lidi della Rosa Bianca di Pezzotta, Tabacci et co.. Ed ha deciso di portarvi l'APL. Decisione legittima, anche perché, pur essendoci evidentemente dei contrari a tale operazione, che non si capisce se per ordine di scuderia o convinzione personale più o meno fervente rimangono nel PD, alla riunione tutti gli interventi sono stati invariabilmente favorevoli - e chi, contra, avrebbe potuto esprimere dubbi era stato diffidato dai vertici bergamaschi del PD (a che pro? È una di quelle cose di cui chiederò conto) dall'agitare le acque. Al punto che, ad un tratto - poco prima che mi si convincesse a tornare a casa, cosa non difficile dacché era tardi ed era tutto il giorno che ero in giro - la tentazione di intervenire è venuta a me.

Ed avrei espresso una cauta perplessità (il che, in un consesso di ex-dc, mi avrebbe fatto guadagnare almeno dieci punti-lessico) per la scelta. Perché mi sembra che la paura di vedere i cattolici fagocitati nel PD, almeno per come il partito si sta muovendo in queste settimane, mi sembrano abbastanza remote. Certo, condivido tutti gli attacchi fatti a WV, e la contrarietà all'americanizzazione bipartitica della politica italiana. Ma il PD, almeno per ora, si sta rivelando come un vero e proprio cavallo di troia per mettere i DS al centro. E più Bertinotti e soci ne parlano male, meglio è per noi, per gli elettori e per il partito. Mentre, altrove, preoccupa (ma è la preoccupazione dei parenti che aspettano l'eredità del moribondo) l'esito della vicenda UDC. Perché, per ora, ha ragione l'Ammiraglio; ma, a differenza sua, ne siamo lieti.

3 commenti:

Simulacra ha detto...

Leggere nel FEED un post così appetitoso suscita reazioni lisergiche in me.
Vorrei farti notare che io no sono contrario ai cattolici nel PD ma ai leccapreti, anche il mio amico Silvio è cattolico ma si spende per la laicità dello stato e milita in SD.

Consentimi il distinguo, comunque era chiaro che le Margherite avevano sporche mire fin dall'inizio.

Anonimo ha detto...

Dire che Silvio è cattolico...che faccia tosta!!! Non lo è mai stato e adesso dice di esserlo solo per i voti!!!!!

Simulacra ha detto...

http://iltempiodelmoralizzatore.blogspot.com/

qUESTO MIO AMICO SILVIO, CIALTRONI!