Come annunciato, ieri sera c'è stata la Direzione del Circolo PD di Scanzorosciate-Gorle. Nonostante l'insolita - e truffaldina - trovata del doppio portavoce, qui giustificata con il fatto che siamo due comuni, ed auspicabilmente quell di Gorle potranno, prima o poi, lasciare il nido (ma pare sia stata una diffusa manovra DS per i paesi in cui la Margherita aveva il vento in poppa), bisogna dire che abbiamo lavorato bene - finché c'è stato da lavorare; forse sarebbe meglio stendere un velo pietoso a proposito della fase parole in libertà che coincide con i saluti finali...
E così siamo in campagna elettorale. Fino all'anno scorso questo, per me, ha significato fare qualche escursione notturna per attaccare manifesti dalla Celadina di Gorle fino alle più sperdute frazioncine di Cenate, ed eventualmente - e controvoglia - distribuire materiale porta a porta, ma non qui a Rosciate che è vicino e possono farlo i miei fratelli, ma per le cascine e le corti della Tribulina, e le villette-anti-settanta di Gavarno. Adesso non più. Abbiamo predisposto un calendario abbastanza fitto per il dopo Pasqua - io lo avrei voluto meno fitto e più capillare, ma ci siamo convinti che la spesa non valeva la candela -, mentre nella seconda settimana di marzo dovremmo diffondere un foglio-giornalino che, al tempo stesso, presenti il PD ai cari concittadini e marchi la situazione politica e le novità.
Poi ci sarà il sito internet, una volta mandato in pensione il desolante portale dei DS di Scanzo (desolante perché negli ultimi tre mesi ha fatto meno accessi del mio blog in due giorni), ed il periodico (sui cui ancora ferve la discussione singolare/plurale, per via di Gorle) Paese Democratico...diciamo che si va bene finché non si parla di contenuti, perché su quelli apriti cielo.
Qualcuno - non io - tira fuori il discorso i Radicali verranno sì verranno no, e mi tocca sentire che la Bonino ha una forte presa sui giovani, un po' di solite sparate anticlericali (di cui la più significativa è, senz'altro, a me della Chiesa non me ne frega niente, però dovrebbe essere e fare così e cosà) cui, a dire il vero, cerchiamo di obiettare argomentatamente e non della loro stessa moneta, ma ho idea che sarebbe stato più efficace un fuoco di fila di insulti e battute sarcastiche. Intanto, sul giornalino della Carta dei Valori dovrei scrivere io.
Sullo scenario nazionale, abbiamo messo alla porta De Mita (ok, se n'è andato lui, ma chi lo conosce, anche solo di fama, sa che non candidarlo è per lui uno sgarro tale da essere più offensivo di un florilegio di considerazioni su tutte le donne della sua famiglia) - che non è perfetto, e certo non rappresenta il Nuovo di cui tanto Veltroni si ammanta, ma che da solo vale il 10% dei voti radicali alle ultime politiche - che ora, piccato, passerà al centro (anche se non sono convinto ci sia ancora la parola fine sulla sua candidatura) con il suo bel gruzzolo di elettori. Che ingrosserà quello di quanti guarderanno altrove se i Radicali iniziassero a far casino. Non faccio mistero che li avrei voluti altrove, e stop. Con questa trovata di inserirli nelle liste (che faccia tosta, però, sette eletti sicuri), perlomeno, è sparito il simbolo. Lo scrivo anche per il loro bene, gli conviene starsene zitti, nel mese e mezzo che ci aspetta - ché non ci hanno reso un gran servizio alle ultime politiche. O voi pensate che il 7% dell'UDC ('nsoma, non è poco) sia stato tutto merito di Casini?
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