Ci sono due linee per andare da Bergamo a Milano e viceversa.
Esiste via Carnate-Monza, che attraversa l'isola bergamasca (tra Brembo ed Adda) e la bassa Brianza, e piomba su Milano da nord (la stazione d'arrivo è Porta Garibaldi, per l'università si scende a Greco-Pirelli). In pratica, si tratta della linea Bergamo - Lecco fino a Ponte S. Pietro, poi Ponte S. Pietro - Seregno fino a Carnate, e poi si salta sulla Milano - Lecco (alcuni treni fanno così, altre volte si deve cambiare a Carnate).
Esiste via Treviglio, che scende da Bergamo fino alla bassa, ferma a Treviglio Ovest e da lì si innesta sulla Milano - Brescia, destinazione Milano Centrale (ma per l'università è il caso di scendere a Lambrate e trovare un treno che vada a Greco).
Le due linee hanno caratteristiche diverse. Fino a Carnate si viaggia su binario unico, e basta un niente per accumulare ore di ritardo; e da Carnate a Monza i binari sono poi due...D'altro canto, il tragitto è più corto con quello che ne consegue in termini di abbonamento. Da Bergamo a Treviglio il binario è doppio (anche se credo che il secondo binario non venga mai usato) e da Treviglio a Milano addirittura quadruplo, con una linea ad alta velocità-alta capacità in fase di realizzazione. Certo, il viaggio è più lungo, in termini di chilometri.
In pratica, in termini di tempo ci si mette più o meno lo stesso; anzi, sulla via Treviglio capita di trovare qualche treno diretto per Milano, e comunque i treni viaggiano più velocemente, specialmente tra Treviglio e Pioltello i diretti volano.
Ci facevo caso specialmente ieri, che mi ero dimenticato a casa le cuffie per il lettore mp3 e quindi ho passato il viaggio guardando fuori dal finestrino, i due tragitti sono diversissimi anche quanto ad ambiente. Sul via Carnate, si viaggia immersi nell'ambiente urbano e suburbano praticamente da Carnate fino a Milano. E, anche prima, non si viaggia mai a più di qualche centinaio di metri da un paese. La linea via Treviglio, al contrario, attraversa la bassa monotona e desolata, solca campi piatti, attraversa rogge e canali e, praticamente, quando incontra più di una casa è perché lì c'è una stazione. Quando al mattino c'è un po' di luce, viaggiare via Treviglio significa attraversare campi coperti da uno strato di nebbia o brina (in base alla stagione), mentre l'unico segno dell'inverno del via Carnate è il parco del Camandellino di Terno con gli alberi spogli e il Molgora gelato. E adesso, che torno ben dopo il tramonto, ho notato ieri che, mentre via Carnate si è sempre in quell'atmosfera di chiarore lattiginoso che chiamano inquinamento luminoso, via Treviglio si procede nel buio più pesto.
Ed immagino come deve essere per chi s'affaccia da una cascina lontana il treno al neon dei finestrini che passano.
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