domenica 14 gennaio 2007

Turista in terra di Bergamo

Quando uno pensa di conoscere bene casa propria...

Naturalmente ci sono sempre un'infinità di posti in cui uno non è mai stato, anche dietro casa; ad esempio, con tutte le volte che nel camminare ho attraversato i confini della riserva naturale della Valpredina (5-6 km da casa), mai una volta che sia andato a visitarla, l'ho sempre passata di sfuggita. Oppure sei uno di quelli che sa tutto di ogni via di Clusone, e poi magari si perde nel centro storico di Villa di Serio (2 km da casa) - questo riferimento è rivolto a miei amici ed amici di amici.



Così questo pomeriggio, con una compagnia di baldi giovani - di cui la metà NON conosceva la strada! - sono andato a Sarnico, sul Lago - che da noi per antonomasia è quello d'Iseo - a trovare il curato che per un anno è stato a far servizio da noi a Rosciate.



Prima cosa da dire su Sarnico: se uno ci passa lungo la strada, magari non spessissimo, come capita a me, non si accorge di essere in un paese di lago. L'entroterra è, infatti, anonimo come quello dei paesi che lo precedono, e niente fa sospettare di essere sul Sebino (tranne i cartelli con su "Comunità montana del Monte Bronzone e del Basso Sebino"). Diventa più caratteristico (senza, comunque, essere fantastico) scendendo verso la chiesa parrocchiale e l'oratorio, con il centro storico di strette vie in selciato, ma ancora non ti dice di essere sul lago. Ad uno inizia a venire il sospetto quando, di colpo, si trova davanti ad una discesa ripida che si butta verso sud, e tale discesa c'è indipendentemente da quale sia la viuzza che si percorre. Si arriva poi in qualche piazza, ché tanto una vale l'altra, con questo mitico lungolago tanto decantato che, immagino, solitamente abbia l'aspetto di una strada con un marciapiedi, peraltro assai trafficata. Stasera, fortunatamente, c'era una qualche festa di paese (penso S. Mauro) e quindi Sarnico era tutto in festa, con palazzi storici illuminati, raffigurazioni delle vicende del paese e bancarelle. Insomma, un casino che non si riusciva neanche a camminare, e niente di molto diverso oltre il celebre ponte che divide BG con BS, portando a Paratico, perché anche dall'altra parte c'era una fila di bancarelle con la solita gente che va su e giù senza comprare niente.

Tra l'altro, bancarelle anonime, quante ne ho viste decine di altre volte nelle fiere dei vari paesi della Val Seriana (e anche il giorno di S. Martino a Tregnago (VR)); che gusti che ha la gente...come andare al mercato il giovedì mattina, solo che essendo sera fa più freddo.



Guadagnamo comunque una ripresa aerea del centro storico di Sarnico. Si osserva il dedalo delle viuzze che porta al lungolago, se si osserva bene il campo dell'oratorio appena dietro il centro storico e più in lontananza, verso ovest, il centro sportivo.

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