martedì 20 novembre 2007

Wormholes elettromagnetici e monopoli magnetici virtuali

Leggo su Phys. Rev. Lett. (Physical Review Letters) che un gruppo di fisici e matematici sparsi qua e là hanno descritto le condizioni per permettività elettrica e permeabilità magnetica che realizzerebbero l'equivalente elettromagnetico dei tunnel di Einstein-Rosen (quelli che nei film di fantascienza sono i buchi neri in cui, infilandocisi, si arriva dall'altra parte dell'universo). Si tratta di tunnel che intrappolano la radiazione elettromagnetica entrante facendola passare tra le due estremità, ma sono invisibili ad una radiazione elettromagnetica che li incrocia lateralmente.



L'articolo è firmato Greenleaf (nota mia: verdefoglia, cioè Legolas), Kurylev, Lassas e Uhlmann e, apparendo tra le lettere, non è che una comunicazione di poche pagine. Me ne è giunta voce tramite la newsletter de Le Scienze,e quindi spero di leggere entro qualche mese una versione più accessibile al pubblico. Io linko l'abstract. Per leggere l'articolo credo bisogni accedere con una connessione autorizzata; a me funziona quella della Bicocca, ma certo un non-studente non ha mica nome utente e password. Se frequenta un'altra università, immagino che lì abbiano qualcosa di analogo. Altrimenti non lo so.


L'articolo è puramente teorico; e questo è il perché, nonostante tratti di ottica che è un po' l'argomento più noioso dei primi due anni, lo trovo interessante. Nel finale vengono descritte alcune possibili applicazioni future: la realizzazione di cavi ottici che possono fare misure all'interno di campi elettromagnetici senza disturbarli, appunto perché invisibili a tali campi; la realizzazione di monopoli magnetici virtuali: se il wormhole è abbastanza lungo, un campo magnetico che entra da una parte, esce dall'altra come fosse un monopolo; uno schermo 3D: mettendo tanti di questi tunnel in una matrice 3x3, la luce che esce da ciascuno non risente della presenza di quelli accanto, che è come non ci fossero; sonde per la risonanza magnetica, con lo stesso principio dei cavi ottici già citati; collimatori estremamente precisi per fasci di luce.


Nessun commento: