domenica 25 novembre 2007

Ci sarà un motivo se lo facciamo di rado...

...forse così il titolo ha un doppio senso troppo marcato? Amen. Questo per riportare l'imperdibile sabato sera, sperando che si serva da lezione - in particolare a qualcuno di noi, vero Fabio?

Non sapendo, al solito, cosa fare, o meglio non riuscendo a fare quello che volevamo, abbiamo per una volta accontentato il nostro cinefilo e siamo andati al cinema, senza ben sapere cosa andare a vedere. E, nella scelta, fatta con la pressione della bigliettaia che aveva clienti ben più volitivi cui prestare attenzione, abbiamo scelto male.


Condizionati dal battage mediatico, e convinti dall'incosciente insistenza di uno di noi (a caso), abbiamo alfine, non senza contrasti, optato per La leggenda di Beowulf. Ed almeno ci siamo divertiti a criticarlo.



Per una volta il sabato sera è toccato a me prendere l'auto, ed a riempirla per bene perché ieri eravamo in quattro: Daniele, Fabio, Emanuele ed io. Ci siamo messi in movimento, come al solito, sul tardi, anche perché c'è chi non si libera prima delle nove e mezza - dieci, e chi pur essendo libero tutto il giorno ci mette comunque un'eternità a prepararsi. Dopo aver scartato le solite proposte, appunto perché troppo banali, ed aver scoperto che non sarebbe stato divertente andare a bere, perché io guidavo, Fabio stamattina andava a donare il sangue e doveva "essere preciso", Daniele non è che sia un gran bevitore e - maggiore onta - Emanuele è astemio, l'abbiamo data vinta per una volta a Fabio che ogni settimana o quasi propone di andare al cinema e siamo andati all'UCI di Curno.


Non che la scelta di film fosse esaltante: Capotondi e Vapochèl-ché-l'è, il terzo Bourne senza che nessuno avesse visto i primi due, il ratto disneyano, Boldi in vacanza, MilanoPalermo il Ritorno ed altri di cui non ricordo nemmeno il titolo, oltre al Beowulf. Nonostante le insistenze di Emanuele per vedere Milano Palermo, che non mi sarebbe neanche dispiaciuto, Fabio preme per il Beowulf - e fin qui nulla di male, a lui piacciono film che mi lasciano molto più perplesso, questo non sarà un capolavoro del cinema ma almeno non fa dormire..., penso tra me e me, e ci accomodiamo in sala nonostante siamo talmente in prima fila che dobbiamo girare la testa da sinistra a destra per vedere completamente lo schermo. Ma del resto, arrivando a pubblicità già iniziata...


L'amara sorpresa arriva appena inizia il film. Fabio esclama "Ma sembra un cartone animato! Bella merda!", e da allora vedere il film seriamente diviene impossibile, perché avrò sempre accanto questa pentola di fagioli borbottante. Come se avesse vissuto sulla luna, in queste settimane, e non sapesse che il film era in capture motion, cioè gli attori recitavano ed il loro movimento veniva convertito in animazione digitale (uno potrà, come vari critici cinematografici e, nel mio piccolo, me, dubitare dell'utilità di questo sistema, ma dire che il film è brutto per via di questo sistema è un altro discorso). Anche perché, per lamentarsi del film, di motivi buoni ce n'erano: si va dalle battute a dir poco imbarazzanti, tipo - in riferimento ad un mostro dalla forza spaventosa ed oscenamente rivoltante - "Ehi! Questo bastardo non ha il battacchio!"È vero! Non ha il battacchio", alla raffigurazione decisamente trash della strega (Angelina Jolie, lo sapeva perfino la mia altrimenti stordita sorella) che è una specie di sirena dorata con tacchi a spillo da zoccola direttamente innestati sui talloni. Insolita la confusione tra paganesimo e cristianesimo, a dire il vero presente anche nel poema, se stamattina leggevo che secondo alcuni gli elementi cristiani sono posticci, per altri originali. Nonostante apprezziamo lo strisciante affermarsi del cristianesimo, dalla prima scena in cui due, parlando tra loro, parlano di questo nuovo dio che ti promette la vita eterna se lo riconosci come unico Dio, alle ultime in cui nel villaggio troneggia una chiesa con tanto di crocefisso pronto per essere bruciato dal drago, bisogna dire che questi danesi sono stati raffigurati in preda ad una sconcertante confusione dottrinale, del tipo "Cristo Signore dì ad Odino di proteggerci".

Per concludere - ma questo l'ho scoperto solo stamattina, informandomi un attimo - con lo stravolgimento della trama rispetto all'originale poema medioevale, e così quello che era semplicemente un eroe (figura piuttosto negletta, al giorno d'oggi) diventa un ipersensibile tormentato dalla propria colpa ed incapace di affrontare la strega che ama per la sua bellezza, fino al punto da darle un figlio-drago con tanto di epico combattimento finale e riparatoria morte d'entrambi (che, almeno, c'è anche nel poema). Ma, amanti del male, non preoccupiamoci: la strega è ancora viva, ed ammalierà anche il prossimo re - o almeno così si può intuire dal finale

3 commenti:

Anonimo ha detto...

>> che è una specie di sirena dorata con tacchi a spillo da zoccola direttamente innestati sui talloni

Questa merita un fragoroso applauso.

... L'avevo detto, io, che era una minchiata.
Se invece fossi andato a vedere la Capotondi...
[era una minchiata ancora più grossa, feedati]

Anonimo ha detto...

"Daniele non è che sia un gran bevitore"

Avrei preferito un "non è che sia PIU' un gran bevitore", comunque questo è perchè ci tengo alla mia patente, ma prima o poi arriverà l'occasione per recuperare...

Eppoi non toccatemi la Capotondi, oppure sarò costretto scannerizzare Max di Agosto 2006!

Cassa ha detto...

Beh, per intanto sabato l'altro non guidavi...