Sabato sera festa di compleanno di Claudio, che compie oggi, appunto, 23 anni. Come da programma cene soci, cena luculliana, al ristorante La Genzianella di Bracca (su per la Val Parina, dopo Zogno ed Ambria). Tavolata di quelle che non conosci tutti, perché ci sono parenti, colleghi, amici da parte di morosa...Concludendo con un regalo "a buon intenditor poche parole" - ed una corsa notturna all'autolavaggio per intemperanze gastriche.
La Susy, che sarebbe la ragazza di Claudio, ha un senso tutto suo del divertimento. Così, per una settimana ci ha tempestato di messaggi per organizzargli una sorpresa che, a sua detta, avrebbe gradito. Io, al suo posto, avrei probabilmente cacciato le dita negli occhi a tutti, personalmente, e poi me ne sarei andato a festeggiare il compleanno per conto mio.
Infatti, dovevamo trovarci (da invito) alle 19.15 al bar di Rosciate per l'aperitivo, prima di partire per Bracca, che ci vuole una buona mezz'ora. Ma, sorpresa!, a quell'ora (o meglio, un po' dopo, che tanto si sa che Claudio è sempre in ritardo), al bar non ci sarebbe stato nessuno. Susy - che essendo il compleanno del suo uomo avrebbe guidato lei, onde permettergli di bere - lo avrebbe condotto (non voglio indagare con quale scusa) al cimitero, dove Fabio gli aveva organizzato una prima tappa-gioco. Poi avrebbero migrato altrove, e così via, fino ad arrivare all'ultima tappa (dove eravamo andati Emanuele detto Pedro, Daniele ed io insieme con altri amici) al capannone dove Claudio lavora, per fargli trovare uno striscione di buon compleanno.
A parte che noi, fidandoci del Beppe (che se si chiama Tardivo ci sarà anche un motivo ;-) ) abbiamo sbagliato capannone e quindi gli abbiamo teso l'agguato in un posto che non so poi come abbia fatto a trovare, effettivamente il nostro uomo s'è commosso - contento lui, contenti tutti. Dovevamo però prendere ancora l'aperitivo, e quindi marcia indietro fino a tornare a Rosciate; dal bar non si volevano schiodare, nonostante diventasse tardi e la fame si facesse sentire, ma alfine siamo riusciti a partire e ad arrivare su alla Genzianella. Il posto l'avevamo sperimentato già l'anno scorso, mangiare tipico ed abbondante, vino schietto e soprattutto economico. Infatti, è stato ingerito un quantitativo industriale di
- casoncelli alla bergamasca
- manicotto con prosciutto spinaci e ricotta
- brasato (e buono, perché è stata la prima volta che lo mangio volentieri)
- stinco di asino
- bocconcini di cervo
- involtini di tacchino
- polenta taragna (per sfamare un reggimento)
il tutto condito con il Novello 2007 del Trentino, che il nostro sommelier - cioè io - ha deciso di far provare a tutti.
Dopo la cena è arrivato il momento dei regali. Inutile dire che il più originale, complice soprattutto il Pedro, è stato il nostro (Daniele Pedro Fabio ed io). Gli abbiamo, infatti, regalato il Maggiolone Giallo di Grande Depravazione, autoveicolo che solo i residenti a Rosciate conoscono bene, ma la cui fama è giusto si espanda ai quattro angoli della Terra.
Bisogna dire che il Novello del 2007 che abbiamo bevuto è un novello molto onesto, dodici gradi e non sentirli, gusto fresco e ancora molto fruttato. In realtà, l'onestà del novello è la sua più grande menzogna, perché appunto la mia prima ciocca (e senz'altro la peggiore) me la presi a novello e caldarroste, anni fa. Ma anche sabato non c'è stato da scherzare, e devo proprio fare tutto un rosario di Kyrie Eleison a Pedro per la sua auto, che poi abbiamo salvato grazie agli autolavaggi self-service aperti anche nel cuore della notte, ma se l'è proprio vista brutta.
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