venerdì 15 agosto 2008

Cronache dal Campo - Introduzione

«Sono tornato!»

Era un po' che volevo scrivere, o meglio dire, una cosa del genere, anche se non c'è nessuna Rosie Cotton ad aspettarmi a casa, ed anzi sono solo, almeno fino a domani sera - il che non è del tutto male, perché dopo quasi venti giorni di vita comunitaria la solitudine diventa un'esigenza irrinunciabile, tanto che stasera rinuncerei volentieri alla mia prima presenza, in ventitrè anni di vita, alla Sagra di Rosciate, per stare a casa da solo, sistemare quello che devo, e riprendere il contatto con il senso del mio, che in questi giorni ho quasi perso. Senza ombra di dubbio la migliore delle vacanze (se si può dire così, ma senz'altro si può) della mia vita. Montagna, montagna, montagna. Scendere dal letto e calcare un sentiero, svegliarsi al mattino con la neve nuova sui monti dell'intorno, avere sempre qualcuno con cui parlare e con cui tacere.

Si sapeva da subito, anzi da prima di partire, che sarebbe stato memorabile; che, come scrivevo nel post precedente, subito le nubi si sarebbero sciolte, come fanno al sole i vapori della notte; e, anche se ci sono stati momenti seri, e momenti tesi, valeva la pena di ogni singolo istante. Ho anche, addirittura, due nuove frasi-simbolo, una per ciascuno dei campi cui ho partecipato: adolescenti e giovani in primo luogo, dal 30 luglio al 9 agosto, e medie in quest'ultima settimana. Frasi che, però, concluderanno le cronache, e non le inizieranno. Perché, non per farmi bello, ma dal primo giorno ho tenuto un blog "in differita", su carta. E sono pronto a riversarlo. E, ancora, so che c'è chi non vede l'ora di leggerlo.

Quindi, iniziamo con le operazioni preliminari. Riportiamo, cioè, il frontespizio del quadernetto marrone degli Or.S.I., che ha raccolto cronache, riflessioni, ed anche qualche piccola perla (peerla?) che difficilmente potrà trovare posto su questa pagina, ma non si sa mai. E siamo pronti per iniziare. Ovviamente, ci sono anche caterve di foto, e moltissimi video. Con calma, con calma, documenteremo il più possibile. Perché sono venti giorni che valgono forse un anno, senz'altro tutta l'estate.

1 commento:

Daniel ha detto...

Evviva! Uaccis! Uao! Ora vedrò il magister nella stesura di cronache di campo? Non vedevo l'ora. Mi metterò con calma a leggere i vari post con un registratore affianco su cui appuntare, parlando all'infinito, "imparamenti" (corrispondente ad insegnamenti però dall'altro lato del tubo).

Il libretto di carta su cui scrivi è già pronto per essere inviato ad un editore?