mercoledì 20 agosto 2008

Una "Fantonata" - Ardesio 2008


Poiché le cose non vengono mai sole, non basta che stanotte si parta per Parigi, non certo me hortante, o che sia indietro - drammaticamente - con le relazioni di Calcolo, e soprattutto non sia qui a morire d'entusiasmo all'idea di doverle finire, ma ieri pomeriggio sul tardi, mentre annaspavo nelle dimostrazioni, mi chiama Fabio - e contemporaneamente mi emmeesseenna Epo - riferendomi l'invito a passare serata e notte - ed eventualmente giornata successiva - in quel d'Ardesio, alla casa del Geordie che è su in ferie con Pedro. In pratica, il ritrovo della compagnia, ma in Alta Valle.

Questo alle ore diciotto e quaranta, mentre - di lì a poco - ricevevo Fabio e, soprattutto, le sue foto ed i suoi video del campo; ed alle diciannove e trenta si progettava la partenza. Ora, negli ultimi tempi è invalso l'uso di definire una mattata organizzata all'ultimo momento una "Fantonata", perché il Nostro è maestro in queste cose, e - come segno beneaugurale - ci pare buona cosa mettere le nostre trovate sotto la sua protezione; tanto che anche questo post presenta come immagine un'icona del Nostro.

E sono state un diciotto ore intense, sebbene, fì che fó, non che si sia fatto poi molto.

Infilati nello zaino una maglietta di ricambio ed il sacco a pelo, siamo partiti rombando, e fermandoci dopo meno di dieci minuti all'Esselunga di Nembro, dove la nostra strada incrocia la Val Seriana, per prendere qualcosa di cui fare omaggio ai nostri ospiti; tappa, in teoria breve, che al solito si prolunga per quaranta minuti, onde discutere se la differenza di prezzo tra la birra Splügen e la birra Wührer (detta anche Führer) corrisponda al diverso packaging od alla qualità diversa, o scendere a compromessi tra la qualità del vino ed il costo per il nostro portafogli. Poi, ripresa la strada, arriviamo ad Ardesio sul far della sera, mentre una pletora di ragazzini frequenta l'oratorio e l'antioratorio, entrambi davanti alla casa che ci ospiterà, e troviamo anche l'Anello mancante della nostra compagnia, ovvero il TAR.

Ci siamo dunque tutti e, parzialmente deludendo le aspettative di Fabio in merito a lasciarlo cucinare, il Pedro ed il Geordie hanno già approntato la cena, e dunque a noi spetta solo l'aperitivo - che, col nostro solito costume, rende di fatto la cena superflua, o meglio una stomegata. La cena, abbastanza incuranti dei vicini che - probabilmente - hanno tutta l'intenzione di dormire, si protrae a lungo, mentre mangiamo un chilo di pasta in sei, ci riempiamo di salame nostrano, decidiamo che la birra Führer non fa per noi, o noi non facciamo per questa birra, ed ascoltiamo e ridiamo sguaiati in merito ad aneddoti vecchi di un decennio, od a quelli nuovi, se possono essere utilizzati contro qualcuno dei presenti. Senza un vero motivo, mentre l'orologio si porta verso la mezzanotte, usciamo a passeggiare per Ardesio; ci fermiamo all'oratorio per le caramelle, ma ormai gli unici frequentatori sono gente del tutto sbiellata, e - dopo aver girato fino alla piazza del mercato, senza aver trovato nulla né nessuno - ci fermiamo all'unico bar dall'aria decente del paese, serviti da una cameriera sosia rustica di una giovane Gianna Nannini, e cerchiamo di capire cosa abbiano le quattro ragazze del tavolo a fianco da fare di divertente a Valgoglio (visto che là ci sono solo condotte forzate). Al rientro a casa siamo cotti, messi alla prova e vinti dalla sola cena. Ma il meglio deve ancora venire

Dopo essermi svegliato alle otto in una casa silente, disturbata - ma è il giusto contrappasso - solo dai vicini che si urlano qualcosa da un balcone all'altro, mi impossesso del libro che la sera prima sono solo riuscito ad adocchiare, ovvero Toponomastica del comune di Albino, che però mi lascia presto molto perplesso, perché - se alcune delle tesi ivi esposte sono condivisibili - mi lascia molto perplesso, ad esempio, decidere in modo all'apparenza arbitrario che una volta il termine ha una radice, che so, illirica, ed un'altra una radice ligure, con significati diversissimi, quando le due parole sono identiche. Perché, ad esempio, Bondione dovrebbe c'entrare con l'acqua, e Bondo con i recinti. Poi ci si alza tutti, più o meno presto, specialmente se raffrontato con gli orari a cui mi aveva abituato, soprattutto, Geordie al mare, ed un commando esce per comprare le brioches, mentre un'altra task force prepara il caffè ed il latte.

Dopo la colazione ci prende il dubbio di cosa fare, per riempire le ore prima del pranzo, dopo il quale saremmo dovuti tornare a scendere; ed abbiamo deciso, per ingannare il tempo, di cucinare ininterottamente; abbiamo così avuto zucchine saltate in padella e soffritte, e zucchine impanate e fritte. Bocconcini di pollo delizia, anche se avremmo voluto le mandorle ed abbiamo deciso all'ultimo secondo di non sostituirle con le arachidi salate, e pasta al sugo; poiché alla COOP locale erano sforniti, se non di commesse gradevoli, di gamberetti. Poi, petti di pollo crudi - tanto per provare - ed anguria alla panna montata; in realtà, un innominabile coacervo di sapori, perché mi sembrava il caso di provare. E, dopo aver litigato alquanto con il cavatappi sbilenco, anche bagnato dal miglior vino che avevamo a disposizione, un Valpolicella del 2005 - consumato con moderazione, anche perché una bottiglia per cinque non permette di bere più di tanto, e poi si doveva guidare, ed andare a casa a studiare (cosa non fatta, my fault). Per poi tornare giù, decisamente satolli ed a rischio appiocco, anche perché la quantità di pasta era la stessa della sera di ieri, ma eravamo in uno in meno e c'era molto altro da mangiare.

Attualmente, è allo studio per il mio rientro da Parigi una due giorni escursionistica con l'anello Valbondione-Coca-Curò, non fosse che c'è da svegliare un po' Fabio che ha sempre paura di aver male alle gambe; intanto, le sette ore dell'altro giorno, smarriti tra i contrafforti e le nebbie del Pizzo Tre Signori, non hanno avuto un grande effetto fisico, ma ora la montagna in questione è nella mia lista nera, come lo è stato per un paio d'anni il Resegone; cioè in quella delle cime da salire a qualsiasi costo. E vedremo chi è più duro.

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