sabato 16 agosto 2008

Cronache dal Campo: Day 6 - 4 agosto

Il giorno d'attività comincia bene, perché abbiamo il turno di riposo, e dunque niente servizi per tutto il giorno. Il mattino, ormai, è un rito. Sveglia alle sei e mezza, grazie al chiaro cielo del mattino, discesa imbacuccato (ma con sandali e calzini, da crucco vero, ma qui è un obbligo altrimenti si muore di freddo). Mi siedo davanti al computer o al quaderno, poi arrivano le signore cuoche-e-ben altro, bevo il caffè e torno alle mie carte. Sveglio i ragazzi e faccio colazione. Poi, filoattività.

Attraverso che valori passa la Verità per me, e poi per noi, e poi all'asta dei valori, per vedere cosa ciascun gruppo era disposto a mettere in gioco per ottenerli. L'asta è un capolavoro di freddezza, per noi gruppo giovani B; offerte fatte soltanto per fal alzare i prezzi, e spingere i concorrenti a spendere. In mattinata, il parroco-sprint di Scanzo, don Giampietro, arriva rombando con una delegazione di suore che, evidentemente, devono controllare la nostra suora, e questo ci porta a bere vino durante il pasto, era ora!. Pomeriggio variamente libero, e quindi di studio, e tè delle cinque con pensionata precisione. Mentre il cielo (direi finalmente, è dal primo mattino che mi puzza) si divide a cadono le prime gocce di pioggia, inizia l'ora di deserto.

Chissà se sono vere le voci, le voci che Chicco mi riferisce, ma non credo. E, se lo fossero, certamente non porterebbero a niente. E ricordare che, con settembre, sarebbero sedici anni che ci conosciamo. Sedici. Vola il tempo, perché lui era uno nuovo. Quasi venti con Pedro, per quanto negli ultimi anni siamo in polemica. Sono vecchio; e questi adolescenti troppo giovani.

Ma, a parte gli Allaricercadeltempoperdutismi, il tempo a nostra disposizione non è molto, e bisogna pararsi da tirolesi per la serata, cena tipica e balli. Mentre bisogna dire che c'erano un quattro cinque ragazzi che avevano azzeccato l'abbigliamento, il fronte femminile è stato - al solito - più deludente ma omogeneo. Così come non c'erano adolescenti riottose bardate da ultras, d'altro canto erano piuttosto uniformate al modello-zingara, ma la cosa meno condivisibile erano le trecce, che certo avrebbero riempito i sogni di un paio di miei conoscenti con questo feticismo, ma che a mio avviso mancavano completamente il bersaglio, e poi guardatevi in giro, e contate quante tirolesi con le treccine ci sono.... Ad ogni modo, le ragazze restano più gradevoli dei ragazzi, e ci mancherebbe. A cena, la riscoperta dei crauti. Non so cosa buttino dentro negli abominevoli panini che si trovano in giro da noi, ma cucinati con tutti i carismi sono certo insoliti, ma buoni al punto da aver fatto a gara con Eriberto (ha vinto lui, tewmo, perché erano finiti all'ennesimo ter (o quater)).

L'occasione dei balli poteva essere propizia per verificare la fondatezza o meno delle notizie di Chicco, ma nessuna mi ha scelto durante il ballo di corteggiamento, ma certo perché le ragazze sono nojose, ed andavano tutte dai propri uomini, mentre questi ultimi provocavano ed andavano dalle ragazze altrui. Poi ennesimo ballo delle coppie, che ho pensato di vivacizzare inserendo la clausola che chi fosse finito con la suora, al termine, avrebbe perso (questo perché la leggenda dice che si sposerà colei con la quale si finisce il gioco, e non si può sposare la suora - ma io, con tutte le volte che l'ho fatto, dovrei avere più mogli dei mariti di Tina Turner): ha perso l'Epo! Poi, balli di coppia più tradizionali - e la ragazza precedentemente nota come Galadriel deve avere un trascorso da uomo, per 'sta mania di guidare il valzer - ed intermezzo epico con Riva Balboa. Poi, al termine di tutto, si verifica la mia tesi, e cioè che i balli non stancano a dovere, ma eccitano; e, infatti, è stata la notte peggiore - che, comunque, resta meglio della migliore di Spormaggiore e del Trasimeno - e si inizia una notte in cui l'occupazione principale è digerire i crauti. Mattina discreta ma fredda. Pronti a calcare i sentieri.

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