mercoledì 9 aprile 2008

Pizzoccheri

Guarda tu se devo andare al bar dell'università per mangiarli...che tra l'altro erano due in croce (è anche vero che costavano talmente poco che ci mancava me li tirassero dietro, ma non erano un gran ché).

Ora, io credo che nessuno abbia bisogno di spiegazioni in merito a questo piatto della tradizione valtellinese, che è diventato un po' come la cotoletta per Milano ed il baccalà per Vicenza, e cioè che tutti dovrebbero saperne tutto, ma poiché non si sa mai, specie per i lettori extra-lombardi, ci spenderò due parole (e vi indirizzo già subito alla pagina di Wikipedia che ne parla).

Sono un piatto fatto da qualcosa di simile a "tagliatelle", però di grano saraceno - che si distingue per il colore più scuro, la grana più ruvida ed il sapore più pungente, tipico delle coltivazioni in ambiente montano, con patate, verza e formaggio, cotte in casseruola con burro ed aglio. Pur non essendo per niente valtellinese, nemmeno in un briciolo del mio DNA, mi sono sempre piaciuti, fin da quando - in terza elementare - sono andato in gita con la scuola a Sant'Antonio Valfurva, nei pressi di Bormio, ed abbiamo visitato una macina in cui si producevano artigianalmente. Mia madre, sapendolo, visto e considerato che in casa piacciono solo a me, e vengono mangiati, oltre che dal sottoscritto, soltanto da lei, me li prepara ad ogni morte di papa, e per giunta di quelli precotti...pertanto, con questo post rivolgo un appello per un piatto di pizzoccheri secondo tradizione, con le patate e la verza bollite, il Valtellina Casera fuso, il robusto sapore di aglio (che di per sé non mi piace, ma con i pizzoccheri ci va) e tutti gli altri carismi. Capito?

5 commenti:

zar ha detto...

Mmmh, buoni i pizzoccheri. Sbrigati, però, che non sono un piatto molto estivo...

Cassa ha detto...

Pffff...il mio palato non conosce stagioni; pensi che alla sagra del mio paese, che si fa in agosto, il piatto forte è la trippa...

zar ha detto...

Bleah, la trippa. Quella mi fa senso...

Anonimo ha detto...

Io li mangio spessissimo, proprio nella ricetta da te descritta.
Parafrasandoti, fossi più a portata di mano, ti inviterei a pranzo e te li cucinerei :-D

E quoto anche io sul fatto che non esistano stagioni per il palato: mangio volentieri la nostrana panissa d'estate (in confronto, i pizzoccheri, sono un piatto dietetico), o il gelato camminando per le strade ricoperte di neve... (sì, l'ho fatto)

Unknown ha detto...

@Tilde
E io che pensavo fossi di Como.

@Cassa
Io sono sempre disponibile a organizzare una gita enogastronomica con i compagni di corso... i pizzoccheri sarebbero accolti molto calorosamente (c'è un precedente).
(Andiamo a fare i compiti...)

Cristian