Per ora rimando il suicidio
e faccio un gruppo di studio
le masse, la lotta di classe, i testi gramsciani
far finta di essere sani.
Lo stralcio di Far finta di essere sani, di Giorgio Gaber, ed il tono stesso del post, vuole essere un serio invito a tutti gli amici che non hanno sostenuto Berlusconi, e che oggi vivono un clima da day after. Come se fosse cascato il mondo.
So che questo mio atteggiamento mi attira un certo numero di antipatie da parte dei miei colleghi, e sospetti di criptoberlusconismo, ma non cambio la mia posizione dal 2001 (quando ero al Lussana e questa cosa mi ha fatto tacciare di simpatie fasciste), ma sono fermamente convinto che rappresentare le elezioni in questo modo conflittuale non faccia bene né a noi stessi, né al Paese, né alla democrazia in astratto. Perché, altrimenti, se è così terribile la vittoria dell'avversario, meglio prendere le armi e scendere in piazza...rischioso, specie dopo che la sinistra non è rappresentata in parlamento. Ed avrebbe un motivo in più per essere ancora più di lotta e meno di governo. Da parte mia, condivido il timore di un anonimo popolare del PD, che si augura che noi non ci mettiamo a rappresentare le istanze arcobalenanti in Parlamento. Ma non perché gli elettori non capirebbero. Perché capirebbero, e sarebbero contrari. Come me. Che già ogni volta che prende in mano una scheda deve trattenersi dalla tentazione di mettere una croce dove ce n'è già un'altra.
Ci sarebbero da fare mille analisi, come il ruolo di Formigoni, che cosa farà l'UDC da grande, la visione del federalismo di Miglio (grazie Rubo, lo conosco). Ma ho davvero da studiare.
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