Per farsi un'idea di quanto stretto sia stato, compresso tra i compiti di Oleari e la tesi da scrivere, perché non sembrino inutili le ore passate a tu per tu con il relatore, si consideri che, da domenica ad oggi, questi sono gli unici venti minuti scarsi che posso dedicare al blog. Si spera di recuperare qualcosa stasera.
Se, da un lato, questo comporta che non potrò scrivere romanzi, dall'altro viene a mio vantaggio il fatto che, essendo appunto detto fine settimana stato "mangiato" dagli impegni settimanali, in realtà non c'è molto da scrivere.
Ad esempio, il sabato è incominciato alle 17.30, perché prima di allora, lo stare seduto alla scrivania a cercare di sviscerare, tra quelle tre truffaldine righe di Magri la dimostrazione tutta intera non ha saputo certo di riposo, o di relax in senso più lato. Perciò, soltanto l'andare a suonare messa, che sarebbe un impegno ma si rivela spesso la ora-ora e mezza (se si considerano anche un minimo di prove libere) più riposante e rigenerante della settimana, mi ha salvato dalle mie derivate di Lie generalizzate - questa mania di generalizzare le cose complicate ad altre estemamente più complicate mi porterà alla pazzia.
Dopo cena, il sabato sera si è presentato più fiacco del solito. Claudio impegnato ad un compleanno, così come Fabio da qualche parente. Il Geordie è un gigantesco punto di domanda, ma suonava Gigi D'Agostino nei paraggi ed immagino ci sia andato, sento l'Epo che, sì, in effetti dopo deve raggiungere Claudio, ma un'oretta un giro al bar (il Jam a Nembro, tanto per cambiare) si poteva fare. Anche perché la cosa più interessante della settimana è la festa di compleanno di Davide Fantoni, un collega educatore, che offre da bere a volontà in uno dei locali più underground del paese vecchio di Scanzo (Taverna dell'orso, clima da ciocca perenne). Dopo aver evitato di restare indietro già al bar dell'oratorio, e poi al Jam, il whisky servito a profusione (nei bicchieri dell'acqua, e come se fosse acqua) ha reso interessante la compagnia anche se, in un primo momento, era sconosciuta o quasi. Più tardi, ad ogni modo, sono arrivati Fabio e sua cugina, in fuga dalla zia, ed anche mio cugino Davide con la sua ragazza, già ben carburati da una degustazione di vini in un'azienda agricola dei paraggi.
Ad ogni modo, la serata è servita per liberarmi da un po' di senso di colpa etilico, nel senso che non è vero che io beva chissà quanto. Ed a farmi venire curiosità di come certa gente possa restare in piedi.
Cambio dell'ora, ed al mattino ci si sveglia troppo tardi, almeno in base ai miei standard. E si viene subito precettati per i mestieri in casa,tralasciando colpevolmente gli impegni accademici. Quando ci si libera, non si riesce a scrivere poco più di un paragrafo di tesi, a proposito della scrittura in componenti della derivata di Lie generalizzata in un algebroide PN. Ed a scriverla è peggio che leggerla.
Il fine settimana non finisce con il pranzo di domenica. Ma, del resto, non riesco a leggere il pomeriggio né con disincantato distacco, né con ironia più o meno sottile. Dunque, è come se lo finisse.
Con mille scuse ed un fatevi gli affari vostri ai lettori curiosi.
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