martedì 8 aprile 2008

Fede e politica

Solitamente apprezzo molto il blog di Berlicche, perché lo vedo animato da una fede autentica e profonda, e dotato di buone doti di polemista apologetico.

Per questo motivo sono particolarmente scontento dei suoi ultimi post dedicati alla politica, complessivamente riassumibili nel concetto un buon cristiano deve votare Berlusconi. A parte la già di per sé stessa discutibile posizione - che, con tutta modestia, mi sentirei di negare senz'altro, tant'è che tutti i partiti cattolici della storia e d'Europa non sono mai stati di destra, ma di centro, e volente o nolente il PdL è di destra - quello che mi lascia più contrariato è il tono dei commenti e delle risposte a chi (senza essere necessariamente virulento, come alcuni in effetti sono) osa esprimere opinioni contrarie, o mettere in dubbio la moralità e l'adesione alla fede ed alla dottrina cattolica del nostro Unto del Signore. Con toni del tipo solo nel PdL c'è spazio di vita e di libertà per i cattolici, quasi che tutta la ricchezza politica del cattolicesimo sia stata tradita dai legittimi eredi della DC, ora variamente sparsi - per lo più, e certamente quasi tutti di quanti allora non erano in terza fila perché considerati meno adatti o abili - tra PD ed UDC. Mentre il Nostro, che ha sempre trafficato tra socialisti e massoni, sia ora il cavaliere della fede che nemmeno Abramo a detta di Kierkegaard.

2 commenti:

jean61 ha detto...

ciao da gianni,secondo me un buon cristiano cioe' uno che segue veramente i valori di cristo non puo votare lo psiconano probabilmente lo fanno quei leccaculo del papa cioe' i cattolici questo personaggio che sostiene quello che scrivi non ha le idee tanto chiare sopratutto quando si nomina la liberta' e uno che non cammina con le proprie gambe ha bisogno di essere guidato come ai tempi di mussolini ciaooo

Cassa ha detto...

Non credo di essere d'accordo con te, specialmete non posso e non voglio seguirti sul terreno di contrapporre cristiani a cattolici.
Oltre ad essere sbagliato dal punto di vista storico, o logico, è anche profondamente scorretto. Primo, perché un voto al PdL non è un voto "cattolico". Secondo, perché i principali partiti si dividono i voti di cristiani, cattolici, e di quelli che non sono né l'uno né l'altro. Quello che, appunto, contestavo a Berlicche è voler indirizzare ad un solo schieramento (e, tra l'altro, molto discutibile: avrei compreso di più una posizione del genere se rivolta all'UDC) i voti dei cattolici; perché, nelle molte sensibilità che animano la Chiesa, ce ne sono alcune senz'altro più vicine alla sua, ed altre meno. E, non per questo, alcuni sono più cattolici degli altri.

Sarebbe come se io facessi discendere dalla mia poca simpatia per il movimento di Comunione e Liberazione, o (dall'altra parte, cerco sempre di stare in mezzo) per movimenti variamente progressisti, patenti di più o meno comprovata cattolicità.