martedì 8 gennaio 2008

L'ultimo fine settimana di ferie

Mi sembrava di essermi dimenticato qualcosa, tra domenica e ieri. Non ho ammorbato il web con il resoconto del mio fine settimana, che ormai è tradizione di questo blog.

È a tutti noto che quello appena trascorso è stato l'ultimo fine settimana di ferie, e che quindi era inopportuno starsene a casa a guardare la televisione, anche per rispetto agli amici che non ti hanno visto a cavallo dell'ultimo perché eri via con gli adolescenti.

Cautela inopportuna, visto che venerdì gli unici a farsi vivi sono i tuoi colleghi educatori. E si prefigura una serata come non ce n'erano da anni, in primo luogo perché il venerdì è da quasi due anni che non è serata utile, per via del gruppo adolescenti, ed in secondo luogo perché nessuno ha voglia di guidare, ed allora lo passiamo seduti ad un tavolino del bar dell'oratorio. Che io sarei anche rimasto senza problemi al bancone, a bere un bicchierino di Greenlivet dietro l'altro (sono piccolissimi, rispetto alle dosi che danno ai bar veri, ma il prezzo è irrisorio), anche perché al piano terra c'era la solita comitiva di pensionati, ed al primo piano una piccola folla degli adolescenti che avevamo al campo, e che dopo tutto l'indottrinamento sul Rosciate rulez hanno iniziato a migrare dai loro oratori al nostro, che quindi mi uscivano abbastanza fuori dagli occhi per volerli vedere di nuovo.

Ma quando è arrivato Fabio non c'è stato modo di trattenerlo al bancone, perché ha voluto a tutti i costi salire a socializzare. Intento che è durato meno di un quarto d'ora, perché poi, come colombe dal disio chiamate, costoro (che chiamo adolescenti perché in tal guisa sono classificati, ma sarebbero in realtà quasi-diciannovenni per la maggior parte) sono spariti per andare a recuperare qualche loro sodale, e siamo rimasti IO, Fabio ed il Pedro (citazione del Bepi, trasparente solo per i valligiani DOC, credo) a parlare di tutti i vari fatti ed aneddoti accorsi al campo. Tra cui l'intenzione di realizzare un videoclip per il grande successo Luca Riva.

Va beh, sabato pomeriggio ho dovuto accompagnare mia sorella in centro che doveva assolutamente trovare quella borsetta in saldo da Zara (e che, ovviamente, era finita - e credo sia un bene per tutto quanto c'è di buono e bello nel mondo), e per fare l'operazione di pre-scelta del regalo di compleanno di mia madre (che è domani, e spero che qualcuno dei miei fratelli minori ci abbia pensato perché io non so fare regali). Io sono andato, pur tra innumerevoli tontognamenti, perché dovevo ritirare gli occhiali nuovi, che saranno da fighetta come dice Chiesa - aggiungendo, improvvidamente, ti si addicono proprio - ma intanto tutti si sono complimentati, ma ho trovato l'occasione per comprare un bel cappello intanto che mia sorella si disperava per la sua borsetta. Poi, al solito, è un po' piccolo, ma di questo passo dovrò farmi fare cappelli su misura per il mio crapone. E l'operazione pre-regalo si è conclusa con mio padre che ha comprato il regalo da parte sua, tra le mie caute perplessità e la patente contrarietà di mia sorella.

Sabato sera, copione simile. All'oratorio si inizia a bere whisky (io) e Cynar (conviviale, autoironico, la migliore tradizione italiana del dopopasto...) Fabio, mentre i soliti adolescenti (meglio assortiti per età) rumoreggiano ai ping-pong ed al biliardino. Per fare la posta ad una di loro, Fabio mi convince a sfidarli...ebbene, direi che si è proprio sentito che non sono mai stato un gran giocatore di calciobalilla, figurarsi dopo anni di inattività. Arriva Daniele, che ha passato un tristissimo Ultimo tra lavoro e solitudine, ed andiamo al Jam di Nembro a bere. Al solito c'è un casino più finito. Daniele il solito margarita, questo sì da fighetta, Fabio prova il Jack Daniel Single Barrel, strappando un perfetto! al barman-proprietario-intenditore, davvero un'altra categoria rispetto al Jack normale, ed io ordino un Laphroaig perché la carta mi incuriosiva ma, per una volta, volevo riposare sui miei allori, e quello si sbaglia e mi serve un Lagavulin, ma lo perdono. Poi, visto che il casino è davvero troppo, evaporiamo.

Bisogna tirare ancora almeno un'ora e mezza che Pedro finisca il solito sabato sera dai parenti, e Fabio ha la fantastica pensata di chiamare gli adolescenti che se n'erano poi andati dall'oratorio e di raggiungerli al bowling di Albino. E tutto questo per fare la posta a...ma sia. Ci andiamo, e la prima tappa è il bancone del bar. Whisky & Soda. Credo sia ormai il quarto wkisky della serata. A me e a Daniele della partita di bowling degli adolescenti, che ormai era agli sgoccioli, e tantomeno dell'adolescenta in questione ce ne fregava meno di niente. Fortuna che nella pista accanto giocavano due gambe non male. Giusto per buttare lì un po' di gretto materialismo maschilista.

Quando la partita finisce andiamo in paese a recuperare Pedro, e poi via al distributore di latte crudo. Prima passiamo da quello nuovo di Scanzo, pubblicizzatoci in settimana, ma non si capisce se non è stato ancora aperto o di notte lo tengono chiuso. Così ripieghiamo su quello di Pedrengo che non tradisce mai. Brindisi al latte, un salto a mangiare freddo ed altre schifezze alla pasticceria Florian, e poi a nanna.

Della domenica ci sarebbe da segnalare solo la preghiera dei giovani al noviziato, ma ora come ora non ho voglia di riflessioni profonde. Però un accenno sì. Abbiamo fatto una meditazione sul perdono (così, per chiudere un po' in fretta e furia il percorso sul Padre Nostro, tanto che non abbiamo trattato né tratteremo l'escatologico Liberaci dal male) che era abbinata (non ho colto bene il nesso) con la crocifissione. Ed il curato a dire magari non è la riflessione più adatta all'Epifania... Ed invece sì. Perché la manifestazione di Dio al mondo è la croce. Come ne era figura il serpente di bronzo nel deserto, quanti volgeranno gli occhi su di lui saranno salvati, ed il pagano che veramente quest'uomo era Figlio di Dio. Forse sono andato un po' fuori tema, ma ho buttato giù un abbozzo per una lettura scenica sulla Morte e Resurrezione di Domino Nostro Iesus Cristo. Magari la tiro fuori per la veglia pasquale, se non è troppo mistica...

4 commenti:

Anonimo ha detto...

" [...] il venerdì è da quasi due anni che non è serata utile, per via del gruppo adolescenti [...] ".

Non capisco cosa ti spinga ad andarci, allora...

Cassa ha detto...

Che curato polemico che ho. Non intendo "utile" in senso di "che serve", intendo "utile" nel senso "serata utile per le uscite". Ma c'è malizia nell'occhio del lettore.

Daniel ha detto...

Che episodio è quello del serpente di bronzo? Mi sembra di non averlo mai sentito.

Comunque credo che il nesso tra "Liberaci dal male" e la croce sia proprio il fatto Gesù, da capro espiatorio, muore liberandoci dal peccato di Adamo, che poi è la radice di tutti gli altri peccati.

Cassa ha detto...

Durante l'esodo, mi sembra per punire la solita dura cervice del suo popolo, Dio manda in mezzo a loro dei serpenti velenosi, che uccidono con il proprio morso. Allora il popolo si rivolge a Mosè, e questi a Dio, che gli ordina di fabbricare un serpente di bronzo e di innalzarlo su un palo in mezzo all'accampamento. Chiunque, dopo morso, avrebbe volto lo sguardo al serpente si sarebbe salvato. Il brano è stato interpretato come figura della crocefissione di Cristo, perché chi volge lo sguardo sul Cristo innalzato in croce guadagna la Vita. La confusione tra serpente sul palo e Cristo in croce dovrebbe venire, se non ricordo male gli insegnamenti di quando ero in Seminario, dal fatto che in greco le due parole si traducono allo stesso modo (tanto che ancora oggi i Testimoni di Geova sostengono che Gesù sia stato impalato e non crocifisso). Per darti riferimenti precisi...il brano biblico è Num 21,4 ed ho trovato su Google Libri che san Cirillo di Gerusalemme nelle Catechesi Prebattesimali e Mistagogiche già ne parlava nel IV secolo nel senso che ho indicato.