giovedì 17 gennaio 2008

Referenda

E così la Consulta Costituzionale ha approvato i quesiti referendari. In realtà non avevo capito perché avrebbe dovuto respingerli, o che attesa ci fosse per il verdetto. E qualcosa c'era perché, a parte che i giornalisti saranno stati due mesi che ci tormentavano con 'sta storia della consulta, ho letto di pressioni e contropressioni perché la suprema corta respingesse o meno il testo dei tre referendum. Che, a mio avviso, non avevano e non hanno (ed infatti sono stati approvati) motivo di essere rigettati.

Adesso che la Consulta ha approvato, non è che i referendari di turno debbano mettersi a brindare, perché il problema politico si apre adesso. Con la questione della nuova legge elettorale che in parlamento aspetta di essere discussa - e possibilmente approvata, anche se questi partiti fanno di tutto per lasciare in bocca a me, ed a tanti altri cittadini illusi che credono che, in democrazia, la forma sia buona parte della sostanza, e quindi ogni volta che mettono mano al disegno di legge riescono a peggiorarlo sempre un po' - con la questione del doppio/triplo gioco del Silvio, che mi contraddico? Ebbene sì, mi contraddico sostiene a giorni alterni ogni possibile opzione, con la questione dei miei grandi capi Democratici che sono anche peggio di lui.

Il problema politico, dicevo, è tutto aperto. Io non so di che pasta siano fatti i referendari. O meglio, i pochi che so di che pasta sono mi bastano per farmi accapponare la pelle e mi farebbero sostenere aprioristicamente le ragioni del no, fosse anche salvando il porcellum calderoliano. Abbiamo AN, partito per altri versi dignitosissimo ma che da sempre (sono giovane, ma ricordo Fiuggi...) è presidenzialista e leaderistico - e mi sembra anche giusto, dato il colore che, per quanto sfumato, possiede tuttora - e, quindi, sostanzialmente in contrasto con la vicenda storica ed istituzionale della nostra repubblica, e Parisi - su cui non mi dilungo perché poi sembra che sia la mia ossessione...

Ma gli svariati milioni di elettori, che non voglio apparire antidemocratico ma ogni giorno che passa mi sembrano sempre più popolo bue, hanno o avranno idea di cosa si va a votare?

I quesiti sono tre. Anche se è insensato, iniziamo a prendere in esame il terzo perché è ampiamente condivisibile. Trattasi dell'obbligo per un candidato di presentarsi in una sola circoscrizione e non in tutte, a piacimento. In questo modo, si tolgono preziosi (ma non fondamentali, finché le liste sono bloccate - e qualcuno mi deve spiegare, ma sensatamente, come le preferenze possano essere nemiche della democrazia, o se ne hanno paura solo i grandi illuminati che altrimenti nessuno si cagherebbe) paracadute a quelli che non sanno affrontare come si deve la sfida elettorale, ed ai vari leader di piccolissimi ma iper-garantiti partiti. (Per dire, Craxi maschio, che comunque nemmeno con questo espediente è riuscito a farsi eleggere, pur essendo leader di un qualche partito socialista era candidato nelle liste dell'Ulivo). E niente da dire.

Ma poi arrivano gli altri due (che sono lo stesso, e valgono uno per la Camera e l'altro per il Senato - e sarebbe stato comico ne avessero bocciato uno e promosso l'altro). In soldoni, cambiano il testo del porcellum in modo che il premio di maggioranza non vada alla coalizione vincitrice, ma al partito con più voti. Ciò significa che FI, od il PD, con il 27-30% dei voti che realisticamente possono prendere, avrebbero diritto al 55% dei seggi. Io mi ricordo ancora (e stavolta non perché sia così vecchio, ma perché l'ho studiato) che la cosiddetta legge truffa del '53 dava il 65% a chi aveva più del 50%...questa legge sarebbe quasi doppiamente truffaldina. Oggi, un giurista che non avevo mai visto né sentito ma certamente ritenuto illustre da Mazza che l'ha voluto al TG2, sosteneva che questa modifica della legge elettorale finalmente ridurrà la frammentazione e ci porterà al "sogno impossibile" del bipartitismo. A parte che, forse, il bipartitismo sarebbe più un "incubo terribile", già Segni (Segni, Segni...nel '93 potevi diventare il nuovo De Gasperi, il nuovo Berlinguer, il nuovo Craxi - scegli un po' te chi preferivi - come hai fatto a farti fregare da quell'arricchito brianzolo?) aveva provato a colpi di referendum e legge elettorale a cambiare il sistema politico italiano. E vediamo tutti i giorni come abbia avuto successo...nel peggiorarlo. Quindi, occhio ai referenda.

1 commento:

silvio ha detto...

Ciao cassa, mi ha fatto piacere che sei venuto a visitare il mio blog, lasciando anche un bel commento.
Ti invito(ovvio), a leggere il seguito, che pubblicherò in questo giorni, ed a uno scambio link.
Io ti ho già linkato nella pagina link amici!