Un'ora e mezza passata, come anni fa, quando era mia cura preparare la playlist delle feste, con le orecchie strette nelle cuffie, a trovare il modo di miscelare con più cura ritmi in quattro quarti.
Se penso che questo, un tempo, era l'hobby di quando avevo poca voglia di musica. Perché, per le giornate di ispirazione, c'erano sintetizzatori e drum machines - tutto virtuale, non ci ho mai messo molti soldi, a differenza di altri - con cui - è attualmente in fase d'istruttoria diocesana se sia stato eretico o meno - abbiamo anche, con la collaborazione di qualche amico (che peraltro ha dato il LA), mio fratello, ed anche un (allora) prete novello, scritto una messa.
Adesso mi torna più difficile mettermi davanti a monitor e tastiera, magari con qualche giro armonico stampato in testa, e scrivere qualcosa di passabile. Come mi è più difficile scegliere dalla sempre più abbondante raccolta di mp3 dance e derivati - che mio fratello continua ad incrementare - qualcosa che valga la pena essere ascoltato, oltreché ballato (per quello va bene tutto). A volte mi sembra che, una volta, i pezzi che i djs passavano fossero migliori. Probabilmente non lo erano. Eravamo di bocca più buona noi.
Siamo sempre più come dei vecchi brontoloni, che ai giovani rimproverano tutto. Con l'aggravante che spesso questi giovani hanno la nostra età.
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