giovedì 24 gennaio 2008

Live blogging from Senato

Tramite il satellite, certo. È mia intenzione aggiornare questo post, appunto dopo appunto, durante il dibattito al Senato.

Il solito Calderoli fa questioni di regolamento. Nonostante il dentista sia insopportabile, credo che sia l'unico che conosce i regolamenti, e lo usa (o tenta di usarlo) a proprio vantaggio.

Ha chiesto la parola il Presidente del Consiglio dei Ministri. Ne ha facoltà.
Speriamo che si capisca il motivo del suo ostinarsi ad andare alla conta. Intanto, sta facendo un pasticcio tra Padri Costituenti e seconda repubblica.

Note di colore: Visco si è tagliato i capelli, Rutelli ha una brutta camicia button-down. Il discorso è brevissimo. Dopo quelle constatazioni di dubbio gusto sulla Prima Repubblica, che tradiscono non solo la storia ma anche lo spirito della costituzione, chiede la fiducia. Ed inizia il dibattito, con il sen. Rossi del Movimento Politico dei cittadini che annuncia il voto favorevole. E fa un discorso da comunista. Contro governi istituzionali.

Viene il turno di Fisichella (ex destra DC, tra i fondatori di AN, poi fuoriuscito da AN e non mi ricordo presso che partito accolto nel CentroSx). Dovrebbe votare contro - stando alle voci. Bella cravatta. Dice che la parlamentarizzazione della crisi potrebbe essere considerata fatta dopo la fiducia della Camera senza UDEUR. E chiede a Prodi di non andare al voto. Però non dice se voterà pro o contro.

Parla Morselli della Destra. Discorso altisonante in tre minuti. Degna di nota l'inusitata pronuncia di Finanzial Taims. Per la Destra è un giorno di gioia.

Baccini, UDC. Quando parlano quelli dell'UDC è sempre interessante ascoltare. Anche se forse abusa degli undici minuti, e parte decisamente alla larga citando De Gasperi nel '49; parla dei quindici cosiddetti anni di transizione in cui si dimena il nostro paese. Comunque l'annuncio - scontato - è stato dato subito. Voteranno NO alla fiducia. Tutto il resto sono parole, serie e condivisibili. Ma sostanzialmente inutili. Non credo . mi correggerete - che se si hanno dieci minuti per parlare si sia obbligati a parlare fino alla fine del tempo. E, ancora, avrebbero preferito che Prodi si dimettesse prima del voto del Senato. Questa dinamica non mi è ancora chiara, specie da parte dell'UDC. Perché la Sfiducia parlamentare dovrebbe rendere più improbabile il governo istituzionale delle dimissioni "spontanee" di Prodi? Comunque, annunciano che dopo la sfiducia vogliono il governo istituzionale. Almeno loro non si smentiscono, neanche quando, come oggi, sarebbe facile fare trionfalismo.

Gramazio di AN (che può parlare solo per cinque minuti. Da quando AN ha meno tempo dell'UDC? - boh) è degno di nota più per il suo aspetto che per le parole che dice. Anche se fa delle battute acide sui professori della Sapienza. Il suo aspetto, dicevo, perché ha il cattivo gusto di indossare un blazer, con i bottoni dorati che scintillano volgari. E se la prende con Andreotti - che dovrebbe votare sì. Come osa? Elezioni subito.

Parla Cusumano, quello dell'UDEUR in forse. Discorso lungo ed a tratti fumoso. Parla di far recuperare ai partiti il ruolo attivo della politica. Etica della responsabilità, almeno a parole. Se si infervora ancora un po' esplode. Scelgo con la mia solitudine e la mia libertà, per il Paese e le mie idee, la fiducia a Romano Prodi ed al suo governo. È la fine del mondo. Credo che Barbato (capogruppo UDEUR) e Strano lo stiano linciando. Almeno dai versi che si sentono. Marini sospende la seduta.

Parla Zanda (PD) sull'ordine dei lavori. Giusto per perdere tempo. Stigmatizzando il linciaggio di Cusumano. Pare che sia stato portato fuori in barella in seguito ad un malore (si spera da stress). Immagino che siano tutti lì a fare la posta al medico perché lo rimetta in piedi alla svelta. Ed intanto Zanda chiede di sospendere Barbato e Strano - anche perché, in tal modo, scende di due il quorum per la fiducia. Lasciate fare a loro. Marini però prende tempo. E Storace ringrazia. Giustamente l'uno prende tempo, e comprensibilmente l'altro ringrazia.

Parla Massidda, DCA-Repubblicani-Mov. Autonomie; accuse varie, contro la famosa seduta spiritica dei tempi di Moro (a cui si dice partecipasse Prodi, ma nella versione dietrologica che so io le cose non sono così lineari), contro i rifiuti campani in Sardegna (ed è ben sardo, si sentirebbe lontano un miglio). Dovrebbero votare contro.

Gagliardi, Rifondazione. Vestita come una nonnina, in cardigan di lana rossa. La Menapace, al suo fianco, sembra la regina Vittoria, al confronto. Ma come parla? Episodi su cui faremmo meglio a SOTTACERE?

Senatore Cursi, AN. Ancora la questione dei rifiuti di Napoli. Voto contrario.

Perrin, gruppo Per le Autonomie, il senatore della Valle d'Aosta. Ha qualcosa di cui lamentarsi, per le sue autonomie speciali e minoranze, e la montagna e così via. Comunque ribadisce l'adesione all'area autonomista-progressista. Dovrebbe essere scontato il suo voto favorevole. E, in caso di sfiducia, governo istituzionale.

Senatore Palma, FI. Richiama, attribuendolo a Prodi, dopo di me il Diluvio. E usa l'avverbio pervicacemente. Io c'ero arrivato ieri o addirittura ier l'altro. Ho vinto.
È lungo, n'è, ma parla bene. Con citazioni in varie lingue...francese, latino, napoletano...

Del Pennino, ancora DCA-Repubblicani-Mov. Autonomie. Ventila un'ipotesi, a nome Kossiga, di scioglimento di una sola camera. Il Senato. Che, in realtà, non è una grande idea - perché se si scioglie il Senato, la maggioranza di centrodx sarà ancora più netto. Oppure c'è l'ipotesi 2. Irrigidire il dibattito onde evitare accordi tra le forze politiche. Che, non sono nella testa di Prodi, ma temo sia il vero intendimento.

Pinzger (autonomie), in sano tedesco, è contro le elezioni. Anche lui ha una bella cravatta, nera con minuscole fantasie argento. Nell'ipotesi di sfiducia, un governo tecnico per le riforme. Non necessariamente con mandato a scandenza. Intanto è fiducia.

Tibaldi (Verdi e Comunisti Italiani) è un cretino. Non lui personalmente (spero); per la posizione che esprime. Io questa sinistra estrema che va dietro al gioco di Prodi di irrigidire le cose e gioisce per la parlamentarizzaizone della crisi...anche lui replica la teoria di Diliberto di ieri della crisi tramata da Vaticano e massoni. E dal Partito Democratico. Intanto voto zero a come si veste. Visto che indossa i jeans sotto la giacca antracite. E sono per il voto anticipato in caso di sfiducia. Io li metterei alla porta solo per questa ottusa ottica apocalittica.

Pisa, Sinistra Democratica. Ridistribuzione, tassazione delle rendite. Riduzione delle spese militari. Il mondo della sinistra e della pace. Discorsi come questi li ho letti anche nei libri di Andreotti. Qulle belle cose che non cambiano mai. Il PD come fattore destabilizzante. Ma certo! Abbiamo, e l'Italia con noi ha, tutto l'interesse a smantellare questo sistema di bipolarismo in cui tutti sono ostaggio di tutti gli altri.

Galli, Lega, tira fuori il lato peggiore di quel partito. Insultando a destra ed a manca. I Senatori a vita, Ferrero, Sircana, D'Alema, e dopo con lui tutti i membri del governo. Chissà come mai, credo che non voteranno la fiducia.

Grassi, di Rifondazione Comunista, indica la più probabile causa della crisi - cioè la legge elettorale. Intanto, recupera dai tempi della rivoluzione francese il termine di "Palude" per indicare il centro. Un singolare intervento pieno di critiche al governo. Poi, con fare elegante, annuncerà la fiducia. E sono contro governi istituzionali o intese con l'opposizione.

A dire il vero inizio a stancarmi. Tofani di AN ribadisce quello che è già stato detto; ma ci infila, almeno, una bella battuta. Diliberto che definisce Prodi "un guerriero" sta pensando all'armata Brancaleone.

Pastori, di Forza Italia, fa quello che si augura essere "un esercizio retorico", stigmatizzando un'eventuale (ed improbabile) fiducia grazie al voto dei Senatori a vita. Ricordando la vicenda del '94 per contestarne l'interpretazione. Con buone argomentazioni, vuole le elezioni anticipate.

Zanone, PD. Apprezza la decisione del dibattito parlamentare - in sottile contrasto con la posizione del suo partito. Responsabilità delle parole assunte in Parlamento. Riconoscendo le difficoltà della situazione del Senato a partire dall'inizio della legislatura, impianta tutto un discorso per sconsigliare di abbattere il governo e dover andare alle elezioni.

Marini interrompe per cinque minuti, per consentire l'allestimento tecnico della diretta televisiva, che inizierà con la replica del Presidente del Consiglio

Si ricomincia. Parla Prodi. Sintesi dell'attività di governo; in pratica ripropone il discorso di ieri alla Camera. Solleva un po' di maretta quando attacca il Porcellum. Fine del discorso. Questione di fiducia.

Dichiarazione di voto di Rossi. Legge una mail in cui gli chiedono di votare la fiducia. Lui acconsente.

Gregorio (Italiani nel mondo), il transfuga dell'IdV, vota contro, suscitando fischi.

Turigliatto, Sx Critica, voterà contro. E ci infila un attacco al PD
Fisichella fa un breve riassunto della sua carriera. Conflitto interiore tra responsabilità e pulsioni. Non formalizza le dimissioni (che pure deve aver valutato). Se i colleghi formalmente dimissionari non voteranno, non lo farà nemmeno lui. Se lo faranno, lo farà anche lui. Ma non dice COSA!
Manzione (UD) attacca il PD, dicendosi a favore di Prodi. E voterà la fiducia.
I liberaldemocratici ribadiscono che volevano evitare il voto di fiducia al Senato. Ritengono di dover salvare il Paese da un senato ingovernabile, e vogliono un governo istituzionale per la legge elettorale. Per evitare agonia e ricorso alle urne, loro votano no. (come votando no si evitano le elezioni, me lo spiegano)
Storace (la Destra) saluta l'intervento di Scalera con un finalmente ex-presidente. E, ovviamente, annuncia il NO alla fiducia.
Angius, del Partito Socialista, critica la posizione dell'UDEUR, vuole un nuovo programma ed un nuovo governo Prodi. Chiede che, vada come vada il voto, Prodi salga al Quirinale. Attacco al Partito Democratico, per aver frainteso il significato delle elezioni del 2006 (cioè il pareggio); ne ha anche contro la Sinistra Radicale. Rabbia ed amarezza. Scommette sulla sconfitta. Voteranno sì alla fiducia.
L'attesissimo Cossiga. Il Senato si è quasi svuotato. Ma la folla gli fa corona attorno. Accenna ai rischi di crisi internazionale (tra cui l'indipendenza unilaterale del Kosovo). E, come previsto. annuncia il voto di fiducia.
Mastella attacca con un discorso lacrimevole..."lentamente muore, muore lentamente", di Neruda. Parla di ua maggioranza che non c'è. E conferma il no del suo gruppo.
Formisano, IdV, dichiara voto favorevole - e ci infila un pezzo dell'eterna polemica tra Italia dei Valori ed UDEur.
Cutrufo, DCA-PRI-Mov.Autonomia, sposa la tesi dei contrari alla parlamentarizzazione. Ed annuncia voto contrario. Auspicando futuri radiosi e lungimiranti. Pia illusione.
Oskar Peterlini (Per le autonomie), con leggero accento tedesco, parla di consenso, di riforme. Quelli delle autonomie sono i più democristiani di tutti; quando parlano, sembra che abbiano una patina di polvere sulle giacche impeccabili (questa, a dire il vero, un po' troppo vistosa), residuo della prima repubblica. Votano sì alla fiducia, ed in caso contrario governo di Solidarietà Nazionale.
Ripamonti, Verdi e Comunisti Italiani. Dieci minuti di intervento sprecati; questo costume di trasmettere in diretta non il dibattito, ma le dichiarazioni di voto, spinge i parlamentari ad infilare nelle proprie dichiarazioni di voto considerazioni di politica generale, per le quali c'è già stato il tempo. Parlando un po' di tutto, annunciano lo scontato sì alla fiducia.
Salvi, SxDemocratica. Attacchi a Mastella, e voterà sì.

A causa dell'intervento di mio fratello, devo sospendere l'opera. Spero di poter tornare ad aggiornare quanto prima. Nonostante questo, è ovvio che qualcosa si perderà

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Fisichella era nella Margherita

Cassa ha detto...

Vero. Al momento non me lo ricordavo