martedì 23 ottobre 2007

La circolazione del sapere

Post autobiografico travestito da polemica generale.
Va beh, prima di iniziare un paio di cose che c'entrano poco ma non ho voglia di cliccare 'nuovo post' un'altra volta, quindi verranno inserite qui senza ritegno.
La prima è che, con questo, arrivo al post n.100. Considerato che il blog non è decollato, ma almeno ha iniziato ad avere un po' di accessi da una settimana o poco più, direi che c'è ancora moltissimo da fare...ma per fare di più penso dovrò iniziare a far pubblicare pubblicità sui giornali; scherzi a parte, vedremo.
La seconda è che, oggi, nonostante siamo ancora in ballo con il semaforo intelligente, il laboratorio di elettronica ha portato a qualcosa di positivo, e comunque domani sarà finito.

Adesso iniziamo con le cose serie.
Ho iniziato le ricerche per la tesi (che non ho ancora deciso se fare o meno, ma intanto meglio non stare con le mani in mano). Ho preso A First Course in String Theory, di Burton Zwiebach -di cui tra l'altro si trovano molte pagine su GoogleBooks - visto che i modelli sigma non lineari dovrebbero centrare con problemi di supersimmetria, e quindi con le stringhe - ma non sono ancora arrivato così avanti, quindi non saprei - alla biblioteca della facoltà, e sono andato alla biblioteca di fisica della Statale (i nostri cugini) per le annate di Nuclear Physics. Gli articoli che credevamo (io e Magri) essere i capostipiti del filone di ricerca rimandano indietro, ed adesso sono in cerca di Zumino, Phys. Lett. 87B (1979) 203 - e per chi non lo sapesse, è con questo formato che vengono citati i lavori, e quindi bisogna anche ingegnarsi un poco a decifrarlo. Comunque, la polemica è che i cataloghi di tutte queste riviste specialistiche sono - mediamente - rintracciabili in Internet, e quasi sempre (a meno di casi particolari o annate particolarmente antiche) anche scaricabili. Il fatto è che questi servizi sono a pagamento. Io dico, è ovvio che nessuno sottrarrà la proprietà intellettuale a questi ricercatori, perché "non si fa", almeno nella ricerca di base. È altrettanto ovvio che, per le copie che vendono queste riviste, nessun ricercatore pubblica per i diritti sui propri articoli, ma perché così facendo il suo nome circola, lui guadagna citazioni e prestigio, e punti nelle graduatorie per i concorsi. Che queste riviste siano rivolte ad un pubblico ultra-specializzato, va da sè. Io stesso capisco una parola ogni venti, degli articoli che ho fotocopiato.
È quindi possibile che cinque pagine di un articolo del '79 costino 30$? Detesto andare in giro con pacchi di carta e preferirei mille volte avere i pdf che scendere nelle catacombe della statale a fotocopiare vecchi tomi polverosi...ma, nonostante sulle fotocopie mi facciano pagare pure l'IVA, alla statale (ladri!), e butti via ore ad andare in via Celoria (è la sede del Dipartimento di Fisica della Statale, praticamente un'istituzione, nel giro, tanto che Celoria è sinonimo di fisica, a Milano) che è molto meno servita dai mezzi che la Bicocca, comunque risparmio.
Bisognerebbe fare una seria politica di gratuità su queste riviste. Almeno sulle versioni informatiche. Almeno sulle annate vecchie di decenni. Insomma...qui si studia, mica si legge per divertimento!

2 commenti:

Daniel ha detto...

Ma a me sembra che almeno per la musica i diritti di autore scadano dopo 50 anni dal decesso dell'autore e i primi a formulare i fondamenti della teoria delle stringhe mi pare fossero del periodo a cavallo tra Ottocento e Novecento, anche se non vorrei confondermi con la teoria dei gruppi.

A riguardo di questo ti chiederò di darmi un'impastata su entrambi gli argomenti. Sto giusto finendo di leggere un trattato di Mario Livio (ne ho parlato poco tempo fa qui) riguardante l'utilità delle simmetrie nella ricerca fisica.

Dato il mio livello di conoscenza nel campo non so dirti quanto sia approfondito, ma forse potresti tenere conto della seconda metà del libro dove, da Galois in poi mi sembra, approfondisce stringhe e supersimmetria.

Cassa ha detto...

Credo che ti confonda sì con la teoria dei gruppi. La teoria delle stringhe e derivati vari è una teoria più recente, non credo risalga a prima degli anni '60. Gli articoli che leggo sulle stringhe e la supersimmetria sono di fine anni '70, comunque.
Per quanto riguarda la teoria dei gruppi ne so proprio pochino, quasi solo l'algebra. Comunque sono a disposizione