martedì 16 ottobre 2007

The day after

Ieri sono passato per formalità al partito, per recuperare un passaggio da mio padre, e sono rimasto invischiato fino alle ventitré e trenta, nel più teso clima da sconfitta elettorale che abbia mai visto.

Ohibò, ma non ha vinto Veltroni?
Ma la lista dei sinistri ha preso troppi voti, e pare che a Roma si siano accorti dei pasticci in cui la Margherita si stava cacciando quando era troppo tardi; come era stata bloccata la lista dei "volenterosi" rutelliani, avrebbero dovuto bloccare anche questa e tutto sarebbe andato via liscio.
Mi hanno messo al computer a calcolare l'attribuzione dei seggi, e poi - visto che non era buona - a fare simulazioni su tutte le possibili ripartizioni dei resti, finché non abbiamo trovato una clausola nel regolamento che ci ha dato un po' di fiato - anche se sono stati da conteggiare i voti comune per comune delle ultime elezioni, e la cosa ha di necessità portato via un mucchio di tempo. Poi abbiamo chiamato Fioroni per assicurargli (secondo me barando, ma otèr) dieci delegati Popolari all'assemblea costituente. Più realisticamente nove.
Questa mania plebiscitaria non mi piace, ma quando la politica inizia a macinare mi trovo proprio nel mio brodo. Ciò non toglie il problema politico, che non posso qui affrontare, ma inserirò un link ad una graziosa satira sul PD.

1 commento:

Il Moralizzatore ha detto...

Questo dimostra che in Italia si é solo costituito un grande partito delle poltrone.
Tutti saltano alla gola di tutti pur di avere il maggior numero di posti possibile, mentre nelle dichiarazioni ufficiali si promettono amore e fedeltà eterni.
Questo mi sembra un motivo più che valido per cercarsi altre strade.


PS. grazie per la visita nel mio blog;)