venerdì 26 dicembre 2008

Il Teorico/10

Istituto di Dinamica Celeste
Due mesi dopo l'Equinozio di Primavera

«Come è possibile che lei non sapesse nulla dell'astronomia caldea?» accusò il dottor G. puntando il dito contro il dottor M.
«Non si rivolga a me con quel tono. Certo che lo sapevo! Ma nessuno aveva parlato di interpretare la congiunzione planetaria, perdiana! Se qualcuno avesse detto subito di averne l'intenzione, forse avremmo potuto essergli più d'aiuto, e quel qualcuno non si sarebbe limitato al vago accenno a Giove=re, che si impara ad Astronomia 0.

La conferenza era appena terminata ed i tre dottori si erano chiusi nello studio del dottor B. Il dottor M. era un fiume in piena
«Perché, dopo aver presentato con chiarezza e rigore le misure, i calcoli e le predizioni (che si riveleranno esatte, e quando la prossima settimana la congiunzione verrà meno tutti si ricorderanno di noi, e quando intorno al solstizio d'inverno si rifarà più chiara e definita magari qualcuno penserà al nostro lavoro per le medaglie alla memoria di Cambise), ha voluto lanciarsi in speculazioni ideologiche? A che pro, lanciare illazioni che non possono essere provate?»
Il dottor G., che era uno Sperimentale e che più d'una volta era stato sgridato dal dottor B. e non aveva certo voglia di ripetere l'esperienza, si era ritirato in un angolo dello studio e cercava di dare meno nell'occhio possibile, da quando si era accorto che l'intento del dottor M. era attaccare il loro coordinatore. Al contrario, non era ancora capitato che il dottor M. incorresse nelle ire del più illustre collega, e quindi tirava la corda senza dar troppo peso alle conseguenze.
Il dottor B., nel frattempo, taceva paonazzo. Si gonfiava come per guadagnare imponenza sull'interlocutore; alzava l'indice inquisitorio...e si lasciò cadere sulla sedia scuotendo la testa.
«Forse sarà da astronomia 0, ma limitarsi a descrivere i fenomeni senza dar loro spiegazione è da ingegneri - anche se la parola effettivamente detta dal dottor B., cioè banausi, suonava un poco più offensiva di quanto suoni oggi "ingegnere" in una facoltà scientifica. Tra l'altro, l'insulto andava a colpire direttamente nel segno, perché il dottor M. avrà anche viaggiato in molte università del mondo, ma alla fin fine era un ingegnere (il che spiegava anche perché fosse riuscito in un batter d'occhi a sistemare la sfera armillare) - Non posso certo imputarle la colpa per non avermi detto dell'astronomia caldea, comunque. Quello è colpa mia, che non vi avevo messo a parte delle mie ricerche degli ultimi giorni. Pertanto vi chiedo perdono per la magra figura fatta poco fa. Ma non è questa la cosa importante, ora. Occupiamoci del nostro fenomeno. È nato, o nascerà, un Re di giustizia potente in Istrale.»

Il dottor G. emerse dal proprio cantuccio: «Da dove salta fuori "giustizia potente"? Lei aveva parlato solo di Re, ed abbiamo saputo solo di Israele!»
«Non avendo finito la ricerca, alla conferenza non mi sono sbilanciato. Anche perché questa è una scoperta che voglio nessuno ci soffi. La pubblicheremo noi. Ad ogni modo, come Giove dice "re" a chiunque abbia dato Astronomia 0, Saturno dice altrettanto facilmente "giustizia", e Marte "forza".»
Il dottor M. annuì pensoso. «Mi sembra che ad Alessandria si interpreterebbe diversamente...non che questo sia sbagliato - si corresse subito paventando la tempesta sul volto improvvisamente annuvolato del dottor B. - dovrei lavorarci su un paio di giorni, perché non sono più tanto fresco di astronomia greca.»

«Bene.» tagliò corto, alla sua maniera, il professor B. «Due giorni, diciamo così, di ferie. Dopodiché lei, dottor G., osserverà Venere e Mercurio per vedere se il loro moto abbia risentito o meno dello spostamento degli altri pianeti. Si intende, dottor M., che in questi due giorni mi aspetto che lei prepari un'analisi dell'intepretazione 'alla greca' della nostra congiunzione.» E quella al dottor M. era la punizione per aver alzato la voce contro il capo.
«Ci vediamo tra due giorni. Saluti.», e li congedò.

Restato solo nel suo studio, il dottor B. pensava fra sé che, se un re degli Ebrei era così importante da spostare i cieli, da qualche parte qualcosa doveva pur esserci scritto. E decise di recarsi nottetempo alla sinagoga di Susa, ché non tutti gli Ebrei erano tornati nella propria terra, a suo tempo.

Continua...

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