Istituto di Dinamica Celeste, Salone delle Conferenze
Due mesi dopo l'Equinozio di Primavera
La platea aveva appena finito di applaudire l'intervento di saluto del direttore dell'istituto. In prima fila erano schierati i dignitari di corte, dietro i cattedratici dell'Istituto di dinamica celeste e delle altre accademie cittadine.
Il dottor B., il dottor G. ed il dottor M. erano seduti in prima fila, all'estrema destra, vicino alla scaletta per il palco. Il direttore, lasciando il posto dell'oratore, passò accanto ai tre, stringendo la mano a ciascuno di essi. Intanto, l'anziano docente che fungeva da presentatore invitava sul palco il dottor B. Questo si avviò, facendo cenno ai due colleghi di seguirlo.
L'attenzione della platea era concentrata su di loro. Si era fatto un gran parlare della loro scoperta.
«Insigni colleghi, rappresentanti del governo, cari amici!
Un grande prodigio è apparso nel cielo. Fino a qualche mese fa, le nostre accurate previsioni dei fenomeni celesti avevano permesso di costruire una mappa degli astri ed un calendario che non avevano mai mancato di dimostrarsi precisi ed efficaci. Finché, all'improvviso, nei giorni dell'Equinozio, due fenomeni, due prodigi impossibili da prevedere hanno smosso le nostre consolidate certezze. Da una notte all'altra sono al tempo stesso scomparsi tre pianeti maggiori, ed un nuovo astro dalle inedite caratteristiche è sorto in questo punto, nel segno dei Pesci - e, così dicendo, indicò la prima delle lavagne su cui il dottor G. aveva tracciato complicati diagrammi -. Dopo averne studiato approfonditamente le caratteristiche orbitali, siamo giunti alla conclusione che quello che sembrava essere una Stella Nuova in realtà è la congiunzione, non sempre perfetta, dei tre pianeti. Siamo in grado di affermare che, durante questi mesi, il moto della cosiddetta stella nuova ha sempre seguito le nostre previsioni, e sembra in effetti avvenire indipendentemente per i tre pianeti secondo le consuete leggi. In particolare, prevediamo che questa prima congiunzione venga meno nelle prossime settimane per poi riproporsi, con ancora maggiore persistenza, intorno al Solstizio d'Inverno prossimo.
Sono certo che anche voi, come noi abbiamo fatto in questi mesi, vi chiederete stupiti come sia possibile che da un giorno all'altro, e contrariamente alle leggi della dinamica celeste, i pianeti saltino da una traiettoria all'altra, come se le sfere fossero state improvvisamente sconvolte. Il dottor M. vi sta mostrando, in questo modello di sfera armillare - che nel frattempo aveva preso il posto della lavagna - il movimento che devono avere fatto le sfere tra la notte del 24 e quella del 25 marzo. Teniamo a far notare che, dopo questo improvviso sconvolgimento che apparentemente non ha prodotto effetti sulle altre sfere, i moti sono continuati in ottemperanza alle leggi consuete. Il fenomeno è ampiamente sotto controllo, ora. La domanda che rimane aperta, e cui stiamo cercando in queste settimane di dare una risposta, è COSA sia successo di così importante da scomodare i cieli, o di cosa tale evento sia premonizione. Perché è come se i cieli si fossero aperti, o le sfere abbiano avuto un sussulto come di spavento o di gioia. Allo stato attuale delle nostre conoscenze e della letteratura in materia, l'unica cosa che abbiamo la certezza di affermare è che, poiché il pianeta che gioca il ruolo principale in questa congiunzione è Giove, quello che è avvenuto o avverrà ha a che fare con un Re.»
La platea applaudì convinta, mentre i dignitari di corte si interrogavano a bassa voce confabulando tra loro.
Si alzò una mano dal pubblico, di un oscuro assistente dell'Istituto di cultura iranica. «Avete considerato il fatto che alla casa dei Pesci è associata, dall'astronomia caldea che certo conoscete meglio di me, il popolo di Israele?»
Lo sguardo imbarazzato che corse tra i tre astronomi era un chiaro no.
Continua...
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