mercoledì 17 dicembre 2008

Il Teorico/3


Episodio III
Istituto di Dinamica Celeste, alba del 6° giorno dopo l'Equinozio di Primavera

Stava albeggiando sui tetti di Susa, quando il dottor B. decise di rinunciare a trovare i pianeti sul quaderno delle osservazioni. Era una delle prime cose che aveva notato, che mancavano le posizioni dei pianeti; ed aveva, di conseguenza, deciso di non occuparsi della questione, almeno finché il dottor G. non avesse sistemato i dati; perché uno non si può dimenticare dei pianeti. Poi gli era venuto uno scrupolo - aveva, cioè, notato che il dottor G. non scriveva mai, accanto alle coordinate, quello a cui facevano riferimento; e quindi, magari, tra quelle paginate di numeri erano nascosti i pianeti che non apparivano a vista.

Decisamente, le tavole non erano fatte bene. E il dottor G. poteva, come minimo, utilizzare una convenzione di scrittura che gli evitasse di dover riconvertire le coordinate nelle prime in quelle delle osservazioni, o viceversa. E, così, qualche ora era passata nel fare conversioni. Dopo, aveva dovuto giocare al "trova le differenze", o meglio al "trova le uguaglianze", per mettere la sua bella didascalia ad ogni oggetto osservato. Più facile a dirsi che a farsi, perché i pianeti e le stelle si spostano, durante la notte (Aristarco di cui aveva letto qualcosa aveva un'idea diversa in merito, ma decisamente irrilevante ai fini dell'osservazione), e non è che sulle tavole ci sia la loro posizione minuto per minuto; va quindi calcolata la traiettoria, e vanno cercati sulle tavole in tutte le posizioni possibili, perché figurati se il dottor G. ha scritto l'ora in cui osservava questo o quel quadrante.

E, poiché chi cerca trova, Venere era stato individuato. Almeno lui! Ma ormai albeggiava sui tetti di Susa, e né di Giove, né di Saturno, né di Marte c'era traccia. Questa doveva essere, dunque, l'anomalia a cui il suo collega faceva riferimento. Anomalia nefasta, senza alcun dubbio. E poi c'erano ancora molti oggetti non identificati, tra i quali doveva nascondersi la famosa nuova stella del dottor G.; ma c'era da controllare meglio: concentrarsi sui pianeti fantasma gli aveva fatto perdere molto tempo, e trascurare le stelle. Un altro momento, però. Già si era addormentato sulla scrivania, con il capo appoggiato sulle carte.


Continua...

Puntata n.2
Puntata n.1

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