Istituto di Dinamica Celeste
Due mesi, e due giorni, dopo l'Equinozio di Primavera
Il dottor B. aveva sempre avuto la barba lunga, era costume che fosse così tra i suoi colleghi. Ma in quei due giorni era diventata anche parecchio disordinata. Invece di portare la tiara sul capo come al solito, era appoggiata sulla scrivania. Teneva la testa fra le mani. Sulla scrivania c'erano molti più appunti del solito. E sotto gli occhi molte più occhiaie del solito.
«Ha dormito in questi due giorni, dottor B.?»
Il dottor G. era in piedi appoggiato alla parete; aveva sotto il braccio un rotolo di carte particolarmente voluminoso. Lui aveva dormito, anche se non sonni tranquilli. Il dottor M. era agitato come uno studente il primo giorno di scuola. Aveva ottenuto risultati che smaniava di comunicare.
«Avremo tutto il tempo di dormire, dopo oggi. Non credo che nessuno pubblicherà questa roba. Vediamo cosa avete ottenuto. Prima che mi addormenti.»
« Credo di dover iniziare io, per diritto di anzianità. E perché ho eseguito alla perfezione il mio compito.
Parliamo dell'interpretazione alla greca della congiunzione dei pianeti. Identifichiamo Saturno con Cronos, il padre di Zeus, cioè Giove. Abbiamo la congiunzione tra due dei, padre e figlio. Un figlio di Dio.»Il dottor G. ebbe un tremito - poiché quasi era una bestemmia; il dottor M. se ne accorse, e mitigò subito l'espressione: «Questo potrebbe sostenere un astrologo greco, perlomeno. Tutto sta nel vedere fino a che punto sia affidabile; immagino che un astronomo, che so, copto interpreterebbe diversamente. Ma vedo che lei, dottor B., non ne è impressionato.»
«È evidente che non sono stato con le mani in mano. Ma, prima, dottor G.»
Il dottor G. stese sulla scrivania una mappa del cielo. Con la penna ed una riga di legno iniziò a tracciare sotto gli occhi dei colleghi una quadratura tra lo Zodiaco, i punti gamma ed i punti omega dell'eclittica.
«Molto scenografico, dottor G.», commentò il dottor M. con un sorrisetto di superiorità: era certo di aver fatto il botto, ed in realtà era stato abbastanza contrariato dell'assenza di reazione del dottor B. di fronte ai suoi risultati.
Il dottor G. indugiò un attimo prima di proseguire; si godeva il proprio momento di gloria.
«Avevo deciso di fare una ricognizione completa del cielo, e della costellazione dei Pesci (la nostra Casa di Israele, a quanto pare). Ecco, ho notato un'altra questione che avevamo ignorato: anche se forse qualcuno ha già pubblicato qualcosa di simile, a Roma. Il punto gamma si è spostato da Ariete a Pesci. Dovrebbe essere una bella a cosa. A Roma parlerebbero di Età dell'Oro.»
«Ma per noi, di nuovo, ha a che fare con questo famoso Israele», commentò scettico il dottor M.
Gli sguardi si volsero verso il dottor B., che aveva sciolto un rotolo scritto in ebraico. « In effetti penso che sia il mio turno», disse con fare misterioso. Ed esordì
«Numeri 24,17:
Una stella spunta da Giacobbe e uno scettro sorge su Israele
Si tratta della profezia di Balaam sul futuro re di Israele. In origine è stata associata al loro re Davide. Ma abbiamo, Geremia 23,5-8, che vi riassumo: un germoglio giusto nascerà dal tronco di Davide, e sarà Signore-nostra-Giustizia - Saturno, osservò il dottor G. a bassa voce -, e volendo, anche altro, anche altro. Io direi che nasce il Messia d'Israele, e noi ce ne siamo accorti per primi. Altro che medaglia. Qui passiamo alla storia»
Continua...
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