domenica 29 giugno 2008

Animatori


Mi scuso in anticipo, perché scrivere con l'ampiezza consueta porterebbe via troppo tempo (e magari faccio male a scusarmi, ché non aspettavate altro), ma tra fatti ed interpretazioni dei fatti inizia a stare stretto il racconto dei fatti. E, considerato che i fatti sono molti, e le interpretazioni me le tengo per me, di necessità bisogna un po' sacrificare i post. Rompiamo, dunque, il tradizionale schema del post del fine settimana in post tematici, dedicati ad una sola delle trovate. La prima è per il venerdì sera, festa diocesana degli animatori del CRE, all'Acquasplash di Cortefranca (BS). Si deve sapere che questa festa è, forse, l'evento più atteso dall'animatore medio di un CRE medio. Si deve sapere che a questa festa c'è, nella serata "vuota", un millecinquecento adolescenti, ed in quella "piena" oltre tremila. Noi, fortunatamente, siamo intervenuti a quella vuota. Si deve, infine, sapere, che l'animatore medio di un CRE della nostra diocesi ha tra i quindici e i vent'anni.

Esaurito ormai da anni l'entusiasmo per tale festa, da qualche tempo la dinamica - almeno per me - è: arrivare, individuare il posto in cui gli adolescenti si accamperanno, andare a cena, ivi incontrare preti curati ed ex compagni di seminario, rimanere seduti il più possibile, indi iniziare a percorrere avanti ed indietro il tragitto piscine-palco dell'animazione-bivacco animatori con un occhio attento ad eventuali comportamenti devianti dei nostri, ed un altro distratto, onde non sembri stia troppo attento ai comportamenti devianti degli altrui, che sono compito degli altrui responsabili. Ad esempio di quello che fermava tutti quelli che incontrava in cerca di fumo. E, certo, incontrare vecchie conoscenze, scambiarsi un saluto di cortesia e proseguire ciascuno per la propria strada.

Tensioni nel viaggio d'andata tra gli animatori di parrocchie diverse, con cori e controcori tra Rosciate e Negrone. Rivalità (incomprensibile) ormai annosa; tutti (almeno quelli di una certa età) ci ricordiamo la prima volta che, con CRE ancora separati (tre CRE fa), per motivi logistici abbiamo organizzato il viaggio insieme, e che quasi venivano alle mani. E, nel viaggio di ritorno, tra quelli che vogliono dormire e quelli, specie di prima superiore, che ancora su di giri per la prima festa da animatori proprio non possono fare a meno di berciare. Ed è straniante sentire quelli di seconda insultare quelli di prima chiamandoli "bambini". Straniante ed assurdo - tanto più che a loro serviva il silenzio non per dormire, ma per ulteriore e meno scoperta turpitudine.

Gli animatori del CRE si dividono in partes tres. Quelli che proprio non si capisce cosa ci siano venuti a fare, alla festa, e passano le tre ore (abbondanti) seduti sul salviettone a giocare a carte, quelli che - piova, tiri vento, ci siano quindici gradi - parco acquatico si chiama e parco acquatico deve essere, e quindi girano cianotici e fradici tra uno scivolo e l'altro, e lamentano che, per motivi di ordine morale, la corrente sia chiusa, ed infine quelli che sudano tutto quello che possono agitandosi all'animazione, tra balli del CRE contemporaneo o vintage (anche se non abbiamo sentito una delle più antiche a memoria d'uomo, è tutto vero siamo al CRE); tra l'altro, sul tema balli da CRE, di cui penso tutto il male possibile, ovvero che siano solo un modo per compiacere il narcisismo delle animatrici che se ne occupano, e che infatti sono riuscite a trovare il modo di salire sul palco - ma tutti sanno che noi di Scanzorosciate siamo ben ammanicati; ed ho avuto anche, a cena, un quasi battibecco con don Michele Falabretti, responsabile diocesano degli oratori, quando gli altoparlanti hanno iniziato a sparare l'inno di quest'anno, che sarà un'impressione ma ogni anno è peggio del precedente (tranne quello, per unanime consenso, dell'anno scorso).

Come Cenerentola, poi, a mezzanotte la festa è finita e ce ne siamo andati, ma ai troppo su di giri animatori (specie e soprattutto quelli che, nel viaggio, si lamentavano di non riuscire a dormire) è sembrato opportuno tirar tardi ed andare a fare il popolo della notte che si raduna in quelle pasticcerie industriali sature di cancerogenità varie - guadagnandosi così mio fratello una punizione, ah ah! - mentre io andavo a letto perché l'indomani montagna.

Foto tratta dal sito dell'UPEE (festa dell'anno scorso, ho scelto questa foto tra le altre per motivi di gusto personale, che sfido i miei lettori - bergamaschi, s'intende - ad individuare)

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