mercoledì 25 giugno 2008

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E, stavolta, è stato tutt'altro che una formalità. Il che si evince, ad esempio, dal fatto che non riesco a stare in piedi ed ho le gambe che sembra mi scoppino, come sempre dopo qualche esame importante (e se un cardiologo, un endocrinologo - insomma, chiunque possa essere d'aiuto, eccetto uno psicologo, o peggio psicologa - potesse spiegarmi il perché ne sarei lieto). O, altro esempio, dal fatto che sono entrato nello studio del professore alle undici e venticinque e ne sono uscito alle quattordici. E, alla fine, tutto considerato e nonostante il voto, ne sono uscito sollevato, liberato, ed incommensurabilmente più vicino (nonostante il conto degli esami non induca ancora all'ottimismo) alla Meta.

Lo scritto, lunedì, era infatti andato male. Anzi malissimo. Anzi, bene, considerato che siamo passati in quattro. E, quindi, oggi mi presentavo partendo dal miserrimo 19. Come altri, avrei forse potuto ripetere l'esame a metà luglio, e fare di meglio. Ma avrei perso queste tre settimane in cui conto di mettere in saccoccia almeno un altro paio di esami. Quindi, consapevole che, per rifare l'esame, mi avrebbe dovuto bocciare, mi sono presentato con la fase di Berry come argomento a scelta.

Quando sono arrivato, ancorché in anticipo rispetto all'orario concordato, i miei due colleghi temerari erano già accomodati, ed il primo - forte del suo punteggio pieno in due esercizi su tre, e vuoto il terzo (che nessuno ha fatto, ad onor del vero) - si preparava ad esporre le simmetrie discrete. E ad essere violentemente redarguito per la poca preparazione in merito. Fin quando, su altre dimostrazioni di meccanica quantistica, in evidente difficoltà, viene messo in panchina e scende in campo il candidato sig. Casati, che una dimostrazione in testa ce l'ha, ma ci vogliono comunque dieci minuti per metterla su lavagna come il professore vuole (lo scriva sotto; no, a sinistra; no, che fa? Ah, sì, così). Dopodiché attacco con la fase di Berry. Che viene sacrificata parecchio, a mio avviso, con la richiesta di applicazioni pratiche (applicazioni pratiche? verifiche sperimentali? teorico, leggo sul libretto...). Tirando fuori qualcosina - ed annaspando parecchio sul cosiddetto angolo di Hannay, che se ho tempo diventa il tema del mio prossimo Carnevale della Matematica (fisica, direte voi, ma si tratta di geometria) (qui l'abstract, per tutti, e qui l'articolo per chi ha i privilegi d'accesso).

Poi vengo rimesso in panchina, ed ascolto per un'altra mezz'ora abbondante il primo candidato. Vengo richiamato, mentre gli altri vanno a pranzo, e proseguo su un versante un po' troppo pratico per i miei gusti, ma che sapevo per aver fatto in altri corsi - ed avevo una diagonalizzazione usata nel corso di Elementi dai tutor, che avevo da poco ripassato per aiutare qualche compagno con l'esame del primo modulo - e ne sono venuto fuori con una certa dignità (credo). Certo, oscillando un po' troppo tra non faccia tutti questi conti e questo da dove l'ha tirato fuori? Lo dimostri!. Comunque, con la dignità che è bastata per passare da 19 a 25. Che è, comunque, al pari di Matematica per la Fisica, il voto più basso che ho, ma non è un dramma. Anzi, da come si era messa, è una conquista.

E lo sapevo, lo sapevo, lo sapevo che il professore - tanto vale chiamarlo per nome, C., come firma le mail (che, poi, non so perché gli hanno dato la mia mail personale e non quella "accademica", ma otèr) - aveva trovato il mio blog dove si parla (per lo più per niente bene) di lui. E si è dimostrato sportivo a dir poco. Quindi, anche se non faccio mistero di essere contento di aver passato l'esame, di auguare un semestre così duro anche ai non teorici che lo dovranno affrontare l'anno prossimo, e che - neanche mi mancasse una tesi di laurea - affronterei con lui Crittografia quantistica, tutto sommato è stato un buon semestre. Che mi ha fatto riscoprire, ad esempio, che studiare certe cose non solo mi piace, ma mi piacere. In particolare, tutti i discorsi sul gauge. Ma, che non fossi del tutto normale, si sapeva già.

E, ancora, Relatività, Laboratorio di Calcolo Numerico e Simbolico, Istituzioni di Fisica Matematica II. Più il CRE, che sembra proprio ci sia bisogno di me.

3 commenti:

Unknown ha detto...

Post memorabile... non c'è che dire.
Complimenti... (Dio che invidia)!
Comunque un paio di appunti:
* dai, non si parla nemmeno così male di tu-sai-chi... (ti sei molto elegantemente fermato a "è un insopportabile bullo"... e ti dirò che nella mia breve vita ho sentito molto di peggio)
* visto che aiutare i compagni di corso paga...
Ciao

Cristian

giovanna ha detto...

ciao, Cassa,
sei fortissimo
..e un 25 non è da buttare!:-)
Complimenti per i tuoi studi, impegnativi!
ehi... ti aspetto al Carnevale_3 eh?:-)
un saluto,
g.

Anonimo ha detto...

Grande Casati! Hai tutta la mia stima :)
Ce l'avevi già, ma lo ribadisco :D