martedì 30 settembre 2008

Esami di laurea


Per fare un po' di pratica in vista del mio, o forse per necessità mondana, o forse - ancora - per sottile cattiveria, o più probabilmente per tutte e tre le cose insieme, ed anche altre, tra ieri ed oggi ho assistito ad un po' di sedute di laurea; tutte di triennali. Tanto, sebbene ci si lamenti sempre dei pochi laureati, sono comunque abbastanza perché tra essi ci sia qualche conoscente.

Così, ieri sono stato alla laurea in (credo) Scienze e tecniche psicologiche conferità dall'Università degli Studi di Bergamo di una vecchia compagna di Liceo, che - è un peccato - era così intelligente è si è ridotta a questa specie di semplificazione della tesina di maturità, che era la sua tesi - dalla commissione giudicata ottima, e dunque tremo per gli altri, e non mi stupisco del fatto che - come discorrevo con i genitori di un'altra conoscente laureanda - in Italia non ci sia la cultura dello psicologo - e l'imbarazzante collegamento tra Jung e Pauli, che mi fa sovvenire la nota (almeno tra soci) facezia del tipo che, alla maturità, dopo aver presentato "Alla sera" di Foscolo, fa il collegamento a scienze parlando della luna, perché si vede di sera. Lasciamo perdere, per carità di patria, la curiosa fisica narrata a psicologi, di cui si è salvato solo il concetto di forza di scambio, per quanto palesemente frainteso - ma, almeno, era presentato abbastanza bene.

All'opposto, e salubre balsamo per un cervello ferito, le tre prime lauree in fisica teorica dei miei compagni di corso, che sono state discusse e proclamate questo pomeriggio. La teoria BCS della superconduzione per l'ormai dott. Galasso (relatore prof. Destri), Aspetti matematici della dinamica di fluidi poco viscosi per il dott. Paleari (relatore prof. Noja) e [un lunghissimo titolo che non ricordo a proposito di quantum computing] per il dott. Piasini (relatore chiar.mo prof. Cattaneo). L'esca che mi ha attirato in aula tesi è stata, come facilmente intuibile, la seconda; ma soprattutto la terza, pur trattando di questioni che è un eufemismo dire di interesse per me marginale, e nonostante abbia sforato, e non di molto, il tempo di presentazione concesso da regolamento. Non per nulla, credo sia l'unica tesi di fisica teorica a proporre qualcosa di originale (oltre quel poco della mia), e condivide con me la fortuna di essere stato preceduto (ma nel suo caso anche sperimentalmente, che è peggio) da un risultato di questa primavera, per l'implementazione di una porta quantistica di CNOT. Alla fine, tre meritati 110eLode, anche solo per il brillante percorso di studi.

Ma, in effetti, sebbene il vedete come noi fisici siamo meglio degli psicologi (come il cielo è alto sulla terra) sia una motivazione forte, non è questa l'unica osservazione da fare; in particolare, è interessante - e un po' triste, da parte nostra - osservare con che differenza sono vissute le lauree. Ieri, in Sant'Agostino a Bergamo, sembrava di assistere ad uno spin-off de Il Ballo delle debuttanti, oggi ok ho visto Piasini con la camicia, ma non c'è stato niente dell'impianto celebratorio a cui i cliché mi avevano abituato. Niente alloro - il che non è un male, visto che l'unica degna sua collocazione è l'arrosto, e non la testa della gente - per quella ci sarebbe il tocco (i lettori segnino); né fiori, ma per degli uomini sarebbe stato anomalo. Poi io sono dovuto scappare, ma spero ci fosse almeno lo spumante. E poi, cosa più importante perché riguarda anche me, devo capire se il fatto che ieri lo strambo "storico del pensiero scientifico" abbia chiamato la Manzini dottoressa ed oggi il non meno strambo luminare della meccanica statistica abbia chiamato i tre laureati sia un caso, il solito inutile snobismo dei miei professori nei confronti della laurea triennale (se vi sembrava inutile, non la facevate e morta lì) oppure un effettivo cavillo normativo che non conosco. Per quanto ne so, dottorini forse ma comunque dottori, dovremmo essere.

Ah, va bene gli applausi ma guai se qualcuno rumoreggia diversamente, dopo la mia "difesa" della tesi, neh...

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