venerdì 26 settembre 2008

Peggio che un figlio

Si annuncia con la presente che la tesi di laurea, quella che sì è una tesina che porta via non più di un mese di lavoro, quella che prendi un capitolo da un libro che ti interessa e fa' il riassunto, quella che non importa su cosa la fai, basta che sia corta e non ti porti via tempo, è finita. Modulo il relatore, nel senso che da martedì ci si dedica alla correzione definitiva. Ma intanto è un bel pacchetto di fogli scritti fitti fitti (e lo so che si potrebbe ingrandire il font, ed allargare l'interlinea, e chissà cos'altro, ma sta così bene in tutto e per tutto simile ad un libro stampato, che i piccoli esperimenti che ho fatto la rovinano soltanto).

E sono passati (se la memoria non m'inganna) più di dieci mesi. Sono stati consultati libri ed articoli accademici a decine, è quasi poderosa, ho ricevuto apprezzamenti nei corridoi del dipartimento di matematica da professori terzi. E, se ho fatto il conto giusto, più di quattro punti su otto e sette di credito non mi darà.

Quindi ho buttato via un anno (o meglio, il tempo libero di un anno)? A parte il fatto che il gruppo di fisica teorica ha avuto un esodo di studenti, perché non si può snobbare così tanto il lavoro e l'impegno della tesi, anche solo per soddisfazione dei laureandi, e che molti hanno cercato asilo dai particellari, a matematica o a informatica...Non credo, comunque, di aver buttato il mio tempo, perché abbiamo aperto questioni che, nei prossimi mesi, finita la foga della laurea, si spera risolveremo. E potrebbero aprirsi spiragli in qualche altra università. Forse. Intanto, non rimarrò con le mani in mano.

Presto in arrivo un'anteprima consultabile

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