Ieri pomeriggio - a dire il vero, quindi, in data ed orario un po' antipatici, ma gli impegni politici di questi fine settimana sono fitti - prima riunione dei tavoli tematici dei GD Bergamo, che già c'è da essere contenti che siamo riusciti ad organizzarli ed a decidere come organizzarli.
Se il nome prima riunione dei tavoli tematici non accende i vostri cuori di lettori, sappiate che credo sia il nome meno evocativo che si potesse trovare; ma, del resto, i nomi evocativi sono perlopiù sono ingannevoli, e dunque è meglio un nome in burocratese che dica (quasi) esattamente di cosa si triatti. Quasi esattamente, perché siamo pur sempre dei politici, e dunque le parole hanno un significato leggermente dalla lingua normale. Ad esempio, si parla di tavolo ma gli unici ad avere un tavolo fisico eravamo noi (e forse quelli della Formazione, ma non quelli dell'Organizzazione).
Ad ogni modo, intenso sforzo - per quello che è filtrato - organizzativo per invitare il maggior numero possibile di giovani piddini, ed una platea di ventisette-trenta persone (se non si è contato nessuno due volte) - cosa che ha permesso di lavorare bene nei vari gruppi, ma che in effetti è un po' deludente, dopo aver visto le persone che erano venute un sabato pomeriggio di luglio, tra l'altro senza una sala vera.
Divisione per tavoli, dicevo, che mi ha portato a lavorare a Scuola, Università ed Associazionismo, "forte" della passata militanza e dei contatti con diverse realtà di associazionismo cattolico. Tavolo che, almeno per ieri, si è limitato ad affrontare le prime due delle sue diciture, a parte l'interessante ma utopico discorso del forum delle Associazioni Giovanili, che ci è stato raccontato esistere in Campania e mi risulta esserci, tra gli altri, anche in Veneto, ma senz'altro in Lombardia e nella Bergamasca in particolare non è pensabile, anche perché si tratta di un tavolo istituzionale che ha a che fare con gli sghèi (a proposito di sghèi, quando eravamo piccoli c'era una barzelletta politicamente scorretta su un rapinatore di Bergamo ed un bancario di Milano) ed i tribunali e tutte quelle cose che non è che ci sia la fila di associazioni giovanili. E, comunque, è un tavolo istituzionale, e noi siamo un interlocutore politico - fino a prova contraria, od all'insediamento di un nuovo Partito-Stato.
Per quanto riguarda la scuola e l'università, il punto principale (e dirimente, quando le cose saranno definite) è il rapporto con le associazioni che orbitavano intorno alla SG (o, a sentire i loro rappresentanti, cui SG orbitava intorno, e non si capisce chi sia la remora di chi, ma visto che si è finito a parlare di soldi, un'idea ce l'avrei) e che adesso bisognerà un po' capire come trattarle.
Intanto, sembra che se la vogliano cavare benissimo da sole, ed io sono solo che contento, ché sono un ventre molle politico non indifferente (nel senso, sono meno PD di quanto io sia disposto a concedere), e specie per quella delle superiori (che, avviandosi a diventare costola ufficiale della CGIL, dà problemi che non sono il solo a vedere) - a mia memoria, incredibilmente minoritaria, almeno alla mia scuola, che era di sinistra - che salta su con ricatti politici, con pretese che - posto che mai ci sarebbe saltato in mente di presentare liste PD nei licei - per far loro un dispetto non vedrei male disattendere, ok sono conciliante solo nelle scuole dove non si presentano; ma che almeno abbiano lo stomaco ed il fegato di presentarsi con il loro nome, e non dietro liste tipo Lista Losca o Lista uovo, l'unica che si sbatte, o Topolino e Pippo per la Rinascita del Natta. E comunque, che decidano cosa vogliono fare da grandi nel loro supercongresso nazionale di ottobre, ché noi siamo un partito e non un consiglio d'istituto.
Discorso diverso - e se possibile più delicato, anche per toni - a proposito dell'università, perché a mio avviso i tempi sono decisamente maturi per presentare liste PD, come ci sono liste della Lega o di Alleanza Nazionale; tenendo conto, però, che la rappresentanza politica nostra, almeno qui a Bergamo, è garantita (ed abbondantemente) da una lista (e relativa associazione regolarmente registrata) che non è parte del partito, e che pertanto dovrà autonomamente decidere, a sua volta, cosa fare da grande. Tenendo presente che il partito (né la giovanile) può dare deleghe in bianco di rappresentanza, qualcosa del tipo noi GD riconosciamo Officina 33 quale interfaccia politica in università, la politica di Officina 33 è la politica universitaria dei GD. Quindi, amici sì, ma stiamo attenti. Perché qualcuno di noi ha il proprio orizzonte politico in università o nella scuola, ma io credo che si debba guardare per prima cosa al partito (ok, per prima cosa al Bene Comune, ma ci siamo capiti), e decidere il resto di conseguenza, alla luce della nostra politica.
Intanto, sono perplesso da alcuni dei più ggiovani (eh già, non sono più il più giovane), e dal loro senso distorto di confronto democratico - qualcosa del tipo democrazia libertà ecc. ma con quelli non mi siederò mai, nemmeno per litigare. E dal fatto che stia a loro la nostra rappresentanza nelle superiori.
Ma andrà tutto bene; al limite, come il Gattopardo, benché intanto ci si batta per il contrario.
Nessun commento:
Posta un commento