Mi sento un po' in colpa per essere arrivato così tardi a scrivere il post del fine settimana (ancora un po' e lo scrivevo settimana prossima) ma, visto e considerato che dovrei sentirmi in colpa anche perché adesso non sto né studiando fisica nucleare, né finendo la relazione di elettronica digitale che doveva essere finita da qualcun altro mesi fa, direi che i sensi di colpa si cancellano e posso scrivere quello che è successo.
Per cominciare, uno di quegli eventi che possono cambiare la vita, cioè una mezza rivoluzione dei locali frequentati. In effetti, incominciavamo ad incontrare un po' troppo spesso i nostri adolescenti-quasigiovani, al Jam di Nembro...
Venerdì, nonostante non sia arrivato a casa tardissimo dall'università, ho comunque raggiunto Rosciate troppo tardi per essere puntuale al primo pomeriggio di formazione per animatori del CRE - che, comunque, non avevo contribuito a preparare - e sono sceso all'Oratorio di Scanzo poco prima dell'ora della loro cena (giacché, tra una cosa e l'altra, avevo intenzione di cenare dopo la fine dell'incontro). In realtà, prigioniero dell'appetito, ho comunque saccheggiato il bar dell'oratorio riempiendomi di caramelle gommose, ma non abbastanza da togliermi la fame.
Come sempre, il termine nominale degli incontri non coincide con quello effettivo, né questo con l'ora a cui, effettivamente, ce ne andiamo, perché la gente ha un'esagerata esigenza di socializzazione, non ci vedessimo tre volte a settimana. Riusciti finalmente ad andarcene, passo da casa a prendere l'auto - ogni tanto mi tocca - ed andiamo, Fabio ed io (in realtà avevamo invitato mezzo oratorio, ma nessuno era della partita) all'Ein Mass di Torre, di nuovo, notando che il venerdì, prima dell'una, è molto più affollato del sabato all'una e mezza. Ci siamo seduti ed abbiamo ordinato ancora Kasteel, a questo punto, ma Fabio aveva molta sete e, oltre i miei 33cl, ha insistito per prendersene una bottiglia in tutto e per tutto simile a quelle degli spumanti - anzi, più alcolica - che ha fatto poi un'immensa fatica, nonostante il mio aiuto, a finire. Volevamo solo bere - nonostante avessi fame - ma per farci spostare su un tavolo più piccolo il proprietario ci ha offerto un dolce, che ha fatto rimontare l'appetito. Abbiamo così concluso la serata - fortunatamente Torre è vicinissima a Scanzorosciate - con patatine fritte e assurdi panini ai wurstel e crauti (assurdi in quanto poco ci piacciano, ed assurdi perché, sapendolo, li abbiamo presi lo stesso perché in cerca di sapori forti).
Sabato è stata una giornata un po' tormentata. In teoria volevo andare in montagna, ed ho provato ripetutamente a convincere qualcuno della mia compagnia a fare almeno una cammianta mattutina, ma in pratica - una volta alzato - mi sono messo alla scrivania a studiare (a fare meccanica, per essere precisi) e sarà per un'altra volta la montagna. Nel pomeriggio ci sono stati un po' di problemi e tentennamenti per la programmazione della serata, tant'è che prima di andare a messa avevo contattato i miei amici per la consueta serata (che non ci entusiasmava - per essere generosi-, a dire il vero, perché si paventata una festa similboliviana), ma dopo aver suonato (la messa è stata celebrata dal vescovo della diocesi di Nazarè) ed essere tornato a casa i progetti si sono fatti più fumosi, finché, poco prima che uscissi, per andare alla sagra di Gavarno e poi chissà dove, e dopo aver già lasciato l'auto a mio fratello, c'è stato un cambio di programma; così, verso le dieci e qualcosa, sono venuti a prendermi da Milano e siamo andati in cerca di un pub (ma non un bar, ci dev'essere una differenza che ignoro) nei dintorni. Nel frattempo, gli altri mangiavano e bevevano alla sagra, e poi si ritrasferivano all'Ein Mass per bere ancora la Kasteel. Io, al contrario, ero esortato a bere Tequila Bum Bum che mi era stata spacciata come alcolicissima e che invece a me è sembrata fuffa, e dopo ho optato per lo ZaffaWhisky, ovvero il Laphroaig di cui ho già parlato.
Domenica niente da segnalare, essendo ormai divenuta la giornata dedicata esclusivamente a finire i compiti di meccanica, a costo di non mettere il naso fuori casa. Cosa che, in realtà, non è avvenuta perché la sera c'è stata la messa per adolescenti e giovani alla Tribulina, con conseguente cena alla sagra di Gavarno, che è lì à ü tir dé s-ciòp; in realtà, mangiare salsiccia e taragna alla domenica sera non è una grandissima idea. E la signorina che vende i biglietti per la ruota si prende troppe confidenze (mai quante Fabio se ne prenda con lei, ma questo è un problema suo).
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