Su alcune questioni è ammesso il dibattito. Altrove, è forse concesso. Altre ancora, semplicemente, lo fuggono. Non potremmo mai dibattere sul theorema egregium e la geometria differenziale - non ci sono discorsi che tengano.
Così, se sulle questioni più vive e vere qualcuno obietta, non c'è arma retorica, non ci sono né spiegazioni né controesempi; non c'è da convincere nessuno che ha torto, o di avere ragione.
Se tu ti sbagli, il punto non è che non siamo d'accordo. Si darà il caso che ci sbagliamo in due, a volte. Ma mai che la ragione si possa mettere ai voti, o si possa arbitrariamente attribuire. Ed anche il termine ragione è una parola che trae in inganno - colpa dell'italiano; ché verità o falsità non sono questioni di ragionevolezza, di pensiero. Ma di realtà, di Essere.
Pertanto, alle tue obiezioni, non devo controbattere coi «Ma...». Ma dichiarare, semplice e convinto, «No.».
4 commenti:
se si tratta di sbaglio obbiettivo il NO è d'obbligo...ma se si tratta di differenza di opinioni il MA ci sta bene...
Tendiamo, per cercare di sedare gli eventuali conflitti, a derubricare ad opinioni anche quelle che sono cose vere. Che poi non è detto che siano obiettivamente vere. Basta che siano veramente vere.
Ecco un punto di vista che ritengo abbastanza definitivo sull'argomento. Tratto dall'ormai ben noto xkcd : http://xkcd.com/263/
Il tuo post io l'ho interpretato così, no?
È uno dei livelli di lettura. Non penserai che scriva cose univoche?
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