sabato 31 maggio 2008

Lui

Con un po' di fiatone per questioni logistiche, ieri sono andato a vedere il film che attendevo da settimane. E, devo ammetterlo, anche se la forte attesa potrebbe avermi fatto sedere in poltrona già pregiudizialmente ben disposto, l'ho trovato tanto bello da farmi proprio piacere vederlo. (parentesi: è la prima volta che tutti i trailer pubblicizzano film deludenti a dir poco)

Tesi del film: Andreotti è cattivo, ma non cercava il potere per il potere, ad ogni costo. Piuttosto, usava tutti i mezzi, anche quelli malvagi, per portare avanti la sua idea di bene per il Paese; convinto che fosse una specie di missione per conto di Dio.
Tesi di per sé non molto originale, e nemmeno troppo forte. Soltanto, nonostante ci abbia regalato una delle frasi cult del film, Questo Dio lo sa, ed anch'io, mi sembra un po' fuorviante; essendo preminente la dimensione umana, rispetto a quella - sempre pericolosa - salvifica della politica; non solo nella mia testa, ma in tutta la tradizione democristiana, a cui il nostro Divo è tutto fuorché estraneo.

A parte questo, che alla fine si estrinseca in una sorta di sfogo solitario, il film cammina potente, attorno ad un protagonista che, in fondo, non fa nulla - eccetto cambiare discorso, e regalare una perla di cattiveria all'orribile Scalfari. Per dire, io l'avrei cacciato di casa a pedate, uno del genere. E in questo non fare nulla, non cambiare mai espressione, cambiare discorso e rispondere per battute si costruisce il personaggio: che è sostanzialmente una caricatura, perché nessuno può essere così, per nessun motivo: peccato!

Infine, la parte che mi ha divertito di più, e di cuore, è quella relativa alla (mancata) elezione alla Presidenza della Repubblica; avevo letto la critica, che si compiaceva della grottesca rappresentazione delle dinamiche interne alla corrente al partito ed al Parlamento. Il bello è che la rappresentazione non è così grottesca ed esagerata come può sembrare; anzi...
E per finire sì, mi associo a quelli che si sono chiesti cosa mai possono aver capito i giurati di Cannes di questo film. A meno che loro non abbiano soltanto apprezzato la poesia delle passeggiate di Andreotti, accompagnato da tre auto di scorta che sembrava sempre un corteo funebre.

A me il DVD!

1 commento:

Juliet ha detto...

mi hai convinto , lo vedrò