Questa è l'impressione, considerando l'andamento della questione Giovani Democratici di queste ore. Abbiamo avuto una riunione del Comitato promotore questo giovedì, e qui sta il passo avanti: dopo il paio di mesi durante i quali siamo stati, ovviamente, distratti dalle elezioni, abbiamo ripreso il percorso per la costituzione del movimento giovanile in provincia di Bergamo.
Poi, ieri, arriva la notizia che il ministro-ombra per le Politiche Giovanili è Pina Picierno (nella foto), che conosciamo bene per essere stata il segretario nazionale dei Giovani della Margherita. Non riesco a capire come questa ragazza, di cui si può dire tutto fuorché che sia un politico di shpessore, riesca a scatenare in Internet - o, perlomeno, nei siti che leggo, tanti contrasti tra suoi fan sperticati e terribili detrattori. Ora, posto che in Lombardia è tutto fuorché amata (e no, non c'entra il fatto che sia campana), e che io ho avuto il piacere di un paio di sanguinosi battibecchi (ma, in fin dei conti, con chi non ho avuto il piacere?), bisogna pur riconoscerle l'abilità, quanto meno, di essersi attaccata ai gangli del potere e di saperlo usare. Chissà quanto la starà maledicendo De Mita, che prima l'ha cresciuta e poi si è fatto fregare il posto di capolista in Campania.
Comunque, il passo indietro non è la sua nomina a ministro-ombra; ma la scompostissima reazione che la nomina ha provocato nel coordinamento nazionale dei Giovani Democratici. Infatti, confrontando il nostro sito semiufficiale, si osserverà - e, del resto, la notizia è stata rilanciata anche dal Corriere - che metà coordinamento ha ritenuto di dimettersi (in modo molto parisiano, devo dire) per protesta; qui si trova il documento ufficiale (l'ho scelto per l'abbondanza di simboli dell'exSG e perché la firma è inequivocabile).
Bene, qualcun altro ha rubato loro il giocattolo, e loro per protesta non ci vogliono più giocare. Problemi che, con noi a Bergamo ed in Lombardia, c'entrano ben poco, perché abbiamo sempre fatto da soli, anticipato i tempi, ed imparato che ad aspettare Roma si rimane fregati. Ora, però, che dobbiamo dare i tempi della costituzione del movimento, e ci aspettavamo di farlo in autunno e, comunque, entro il 31 dicembre, non è che con 'sta storia salta tutto? Che, per carità, un coordinamento nazionale senza SG non è che puzzi, ma va da sé che non riuscirebbe a lavorare, perché sarebbe ovunque ostacolato - ma tanto si ostacola da solo, a ben vedere...
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