lunedì 24 dicembre 2007

Iniziano le ferie per tutti

Che è un po' il modo di dire che, sebbene oggi sia la Vigilia, ci siano tutte le cose da fare per preparare il Pranzo di domani (ché qui, nel mondo vero, come amo chiamarlo, non si fanno cene ma pranzi di Natale), il fine settimana appena trascorso non è stato certo all'insegna del clima natalizio, o quantomeno di stagione.

Sabato sera c'è stata la festa per il compleanno di mio fratello (19 anni e nessuna voglia di prendersi responsabilità), cui non volevo andare - anche perché, avendo invitato a decine amici ed amiche da tutta la provincia sarei stato quantomeno fuori posto, ma poi ho scoperto che la mia compagnia del sabato sera ci andava, too, e mi sono dovuto adequare. Ieri abbiamo fatto la riunione per i genitori degli adolescenti, e dopo sono andato con Fabio a girare senza meta là dove il colle si confonde con la pianura, tra Seriate e S. Paolo d'Argon.



Che mio fratello abbia, IMO, pessimi gusti, è cosa nota. Così come mi è sembrata un tantino stonata l'idea di fare la festa di compleanno ricreando, sostanzialmente, la sua festa-dance standard che ha riscosso un certo successo nel periodo tra l'uno ed i due anni fa ma che ultimamente, complice il curato, non è stata più riproposta, accampando dubbi motivi etico-educativi, quando tutti sanno che è solo o quasi questione di gusto. A me è certo parsa stonata solo per questioni di gusto, perché esiste musica elettronica bella ed altra rivoltante, e mio fratello ha un'abilità tutta particolare a trovare quella di peculiare intensità rivoltantesca - quale l'ultimo Gigi D'Agostino.

Ho cercato di rifare le orecchie agli ospiti nel quarto d'ora che, imprevedibilmente, ho dovuto passare alla consolle perché Daniele, che doveva suonare, era in ritardo e quindi mio fratello ha ripiegato su un altro della "vecchia" scuola di Rosciate, cioè me. Ma quegli adolescenti non erano degni della buona, vecchia, tranquilla trance, che era più vecchia di alcuni di loro, così ho lasciato subito la scena alla musica dell'Emanuele Cassina - abile ed ipertecnologico scanzese, che perlomeno è meglio di quella di mio fratello.

Va comunque detto che, essendo diverso tempo che non si proponevano, in quel di Rosciate e dintorni, cose del genere - dall'ultimo dell'anno dell'anno scorso, che a mio giudizio, da esterno assolutamente estraneo alle vicende d'organizzazione, è sembrato positivo, e che invece il curato ha stigmatizzato come esempio di come non deve andare una festa - e non essendo in previsione nulla di simile anche per l'ultimo, essendo tutti noi sul lago Trasimeno - in questi giorni farò un post dedicato - l'affluenza di adolescenti del paese è stato notevole, credo anche oltre la previsioni.

Poi, cosa assolutamente imprevedibile, almeno da parte mia, è venuta anche metà classe di mio fratello, anche fino da Gandosso, sostanzialmente per stare a chiacchierare sulla porta, in quanto - difetto grave - la musica era a volume decisamente troppo alto per poter parlare normalmente. Dopo che ha dovuto chiudere e salutare gli ospiti ci siamo fermati un po' - rigorosamente senza aiutare lui ed i suoi amici a sistemare - a fare conversazioni per poi andare a chiudere la serata nello squallidissimo e triste vestibolo della pasticceria Florian - uno di quei posti squallidi aperti 24 ore su 24 dove si possono acquistare dolciumi cotti nel burro radioattivo.

Per fortuna che è arrivata domenica, e le ferie, e quindi niente rientro a casa prima della mezzanotte. Anzi, dopo aver sollevato una mezza rivolta nei genitori degli adolescenti all'avviso che per l'ultimo, al Trasimeno, sarà richiesto l'abito scuro onde partecipare ad una cena di gran gala, sono andato con Fabio per il gusto di andare, senza una meta precisa. E, sebbene io premessi per fermarci ad un distributore di latte crudo e brindare così (so che sembra assurdo ma non è neanche la prima volta...il trend è stato inaugurato dopo il teatro matematico a San Felice), abbiamo poi deciso di fare la cosa meno di stagione possibile, e siamo andati in gelateria, dove ho scoperto che non è necessario ordinare cose ridicole per poter dire che lo sono.

Infatti, dopo aver notato che, all'Arlecchina di San Paolo d'Argon, esiste una coppa con le mentine, ho pensato bene di ordinarla e di sapere così di colluttorio (tra il gelato alla menta, lo sciroppo alla menta, le mentine - che sono difficilissime da mangiare col gelato, oltre a nascondersi subdolamente nella panna ed a non sapere mai cosa metti in bocca - sembrava che avessi fatto un risciacquo...) fino a stamattina.

Nel ritorno siamo passati davanti ad una vetrina illuminata dove era esposto uno smoking da uomo con il papillon (che vorrei procurarmi per il galà dell'Ultimo - il papillon, non lo smoking che ho già qualcosa di simile nel guardaroba), ma dopo aver appurato che, per i signori Dolce e Gabbana, un papillon vale 97 euro, ho deciso che un accessorio firmato D&G non è elegante ma pacchiano, e che quindi cercherò altrove.

Ed intanto mia sorella è in rivolta perché ha scoperto la cosa dell'abito da sera...eh eh eh...


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