lunedì 3 dicembre 2007

Ci dev'essere un insegnamento in tutto questo...

Uscire al sabato sera...conosco persone che vivono tutta la settimana in funzione delle ore tra la cena del sabato e la colazione della domenica; ne conosco altre che, cascasse il mondo, qualsiasi siano i propri acciacchi ed a qualsiasi ora debbano alzarsi l'indomani, non riescono a fare a meno di uscire per andare a ballare. Per riequilbrare, a dire il vero, ne conosco anche alcune che, se non ti attacchi al loro campanello, non si accorgono nemmeno che è arrivato il sabato.


Io credo di stare nel mezzo, e non mi dispiace qualche volta prendermi una "pausa" dall'uscire per il gusto di farlo, ma talvolta sembra talmente di fare torto agli amici che non se ne può fare a meno. E questi sono i fatti di sabato...



All'orario giusto, come ogni sabato, faccio la mia chiamata a Daniele per accordarci, ma lui è al lavoro e non sa quando finirà. Chiamo, di conseguenza, Fabio, ma quello ha addirittura il telefono spento e mi manda in segreteria telefonica. Con il cuore in pace, allora, mi siedo in poltrona pronto per godermi un film di tutta dignità che mi ha prestato il curato e che aspettava solo una sera libera (Centochiodi, di Ermanno Olmi, di cui parlerò in seguito, magari).


Sono a casa praticamente da solo: mio fratello è uscito (lui deve andare a ballare, insomma!), mia sorella pure (credo: e se non è uscita se ne starà da qualche parte in silenzio), i miei alle nove e dieci vanno a letto, e posso godermi sereno come non mai la mia casa ed il mio tempo.


Tutto questo fino alle 22.30: manca meno di un quarto d'ora alla fine del film e mi cullo nell'illusione di poter andare al caldo delle mie coperte tra pochi minuti. Ma il ferace aggeggio del demonio, il telefonino, suona. Daniele ha finito di lavorare, mi vuole passare a prendere. A fatica lo convinco a non andare a casa a tirarsi a lucido, che tanto cosa vuole fare, se a mezzantotte e qualcosa deve andare in Città Alta per prendere suo fratello, ma anche così facendo non passa a prendermi prima delle 22.50


Che fare? Perché, si sa, uscire è d'obbligo, talmente d'obbligo che si esce a prescindere dalla voglia o da cosa ci sia da fare. Andiamo in Città Alta, che almeno siamo già là per suo fratello. E ci sarà un po' di movimento.


Nonostante il tempo uggioso e la nebbia che sale da Valverde fino in Castagneta ed a Colle Aperto, si insinua per la Corsarola e non risparmia neanche Piazza Vecchia, a Bergamo Alta è pieno di adolescenti. È già due o tre anni che è diventata il ritrovo dei "fighetti" il sabato sera, e di alternativi dark punk sotto i portici della Biblioteca Maj. Parcheggiamo lontani, e con calma scendiamo nel borgo antico. È assolutamente obbligatorio farsi una vasca, anche se tutti quelli che incrociamo sono passanti frettolosi che si spostano da un bar all'altro o vanno a prendere la funicolare - o imberbi adolescenti con relative amiche. E ci rifugiamo al Circolino - posto infame, fino a qualche anno fa, quando andavo al Liceo, facevo fatica ad entrare perché accolto dagli insulti del Partito Anarco Insurrezio Comunista della mia scuola, e poi miracolosamente trasformato in un ritrovo di ex-comunisti cinquant'enni e adolescenti alternativi (ma non troppo). Chissà se non era così anni fa, ed eravamo solo più stupidi, più ciechi, più accecati dalle ideologie. Comunque il servizio è rimasto pessimo. Ed in più non c'era whisky torbato. Poi è venuta l'ora di portare il fratello di Daniele a casa e di lasciare andare Daniele a ballare con mio fratello ed i suoi amici, che erano già andati al Samuel (che postaccio...) con un altro passaggio. E dire che mio fratello ha anche il braccio rotto. Che voglia di andare a ballare... Così il film l'ho finito ieri, ma non è questo il punto.


È questa tirannia del sabato sera. Suona blasfemo, ed in parte lo è, ma ricordiamo a tutti che l'uomo non è fatto per il sabato, ma il sabato per l'uomo.



2 commenti:

Anonimo ha detto...

'Azz...se mi avvisavi almeno ti facevo finire il film!

Ho ritardato un attimo perchè praticamente non vedevo mio papà da due giorni, cosa alquanto insolita, e dovevo dargli qualche news.

Non lamentarti di Città Alta, mio fratello ha detto che sabato c'era decisamente meno gente del solito e infatti si riusciva a camminare senza fare a spallate con chi si incrociava...

Io cambierei solo il detto con " l'uomo non è fatto per il sabato, ma Fabio che scadente"

Ciao

Simulacra ha detto...

Io credo di essere una delle poche persone che non rientra in nessuna delle tue categorie dato che solo per pochissimi secondi in un mese riesco a focalizzare in che giorno della settimana mi trovo.
Ha i suoi lati positivi la cosa: non soffro particolarmente il lunedì.