È strana questa cosa, uno sul blog tende a scrivere quello che gli passa per la testa e perde il senso del web log, cioè del diario telematico. Da definizione, si deduce che il diario telematico dovrebbe registrare quello che succede, come tutti i diari (e, per inciso, di tutti i file *.log che punteggiano il computer e che praticamente ogni applicazione, quando viene installata ed usata, scrive).
Quindi, anche in relazione del fatto che faccio più cose degne di nota in due giorni e mezzo, il fine settiama, che in tutti gli altri, è opportuno riportare qualche parola (senza esagerare, anche perché, pur maggiormente degne di nota della vita di tutti i giorni, sono sempre cose di punto interesse) di quest'ultimo.
Niente da segnalare il venerdì, perché una riunione del partito, fissata in tale data per non rovinare i San Valentino di alcuni nostri colleghi - ché di solito si fa riunione il mercoledì - mi ha sottratto la sera tradizionalmente dedicata alla scoperta di pub, birrerie et similia.
Il sabato mattina, beh lunedì era giorno d'esame e quindi avevo poca scelta sul da farsi, ed il pomeriggio è dedicato alle piccole pesti della mia classe. Si fa vivo mio fratello, che sta contemporaneamente organizzando la festa di Carnevale per gli adolescenti - ricordo che il Carnevale finisce oggi in tutto il mondo che non sia di rito ambrosiano (o di rito pagano, come il Brasile) - perché ha scoperto l'esistenza della Collina a Clusone e vuole andarci, e riesce a convincere ol mé socio ol Geordie a portarlo là con noi, senza considerare che noi, cioè io e Fabio che dovevamo uscire con lui, voglia di ballare - e per di più praticamente in mezzo agli adolescenti - non ne avevamo per niente. Siamo così pervenuti ad un compromesso onesto: avremmo portato mio fratello, il fratello del Geordie, alla Collina sul presto (anche perché gli adolescenti di Clusone alle dieci sono già a ballare), saremmo stati lì un po' e poi giù dal Giò delle Fiorine, come in un sabato sera alcolico che si rispetti. E, sulla via del ritorno, per riempirci lo stomaco, un kebab ad Albino - non male, ma il Dessi del palazzetto ha molto più stile.
Domenica era il giorno della festa di Carnevale del Comune e degli Oratori, che preparavano da oltre un mese, con giochi ricchi premi e cotillons, a Rosciate. Visto che da noi è usanza dare fuoco ad un gigantesco fantoccio detto "Ol Piero", e che la mia cupio dissolvi apprezza molto la cosa, dopo altro opportuno studio d'analisi sono andato a vedere, e come al solito sono stato reclutato dal Servizio d'Ordine per tenere alla larga bambini tentati dal suicidio e giovani terroristi che butterebbero sulle fiamme del C4, se ce l'avessero. Quest'anno, al contrario del passato, il pubblico era disposto a 360° attorno al fantoccio (altro all'incirca 4-5 metri), e quindi il nostro compito di addetti alla sicurezza era più ingrato...e tra l'altro sono finito proprio dove tirava il vento, e così mi sono riempito di ceneri ardenti, tipo Plinio il Vecchio a Pompei.
Quindi, anche in relazione del fatto che faccio più cose degne di nota in due giorni e mezzo, il fine settiama, che in tutti gli altri, è opportuno riportare qualche parola (senza esagerare, anche perché, pur maggiormente degne di nota della vita di tutti i giorni, sono sempre cose di punto interesse) di quest'ultimo.
Niente da segnalare il venerdì, perché una riunione del partito, fissata in tale data per non rovinare i San Valentino di alcuni nostri colleghi - ché di solito si fa riunione il mercoledì - mi ha sottratto la sera tradizionalmente dedicata alla scoperta di pub, birrerie et similia.
Il sabato mattina, beh lunedì era giorno d'esame e quindi avevo poca scelta sul da farsi, ed il pomeriggio è dedicato alle piccole pesti della mia classe. Si fa vivo mio fratello, che sta contemporaneamente organizzando la festa di Carnevale per gli adolescenti - ricordo che il Carnevale finisce oggi in tutto il mondo che non sia di rito ambrosiano (o di rito pagano, come il Brasile) - perché ha scoperto l'esistenza della Collina a Clusone e vuole andarci, e riesce a convincere ol mé socio ol Geordie a portarlo là con noi, senza considerare che noi, cioè io e Fabio che dovevamo uscire con lui, voglia di ballare - e per di più praticamente in mezzo agli adolescenti - non ne avevamo per niente. Siamo così pervenuti ad un compromesso onesto: avremmo portato mio fratello, il fratello del Geordie, alla Collina sul presto (anche perché gli adolescenti di Clusone alle dieci sono già a ballare), saremmo stati lì un po' e poi giù dal Giò delle Fiorine, come in un sabato sera alcolico che si rispetti. E, sulla via del ritorno, per riempirci lo stomaco, un kebab ad Albino - non male, ma il Dessi del palazzetto ha molto più stile.
Domenica era il giorno della festa di Carnevale del Comune e degli Oratori, che preparavano da oltre un mese, con giochi ricchi premi e cotillons, a Rosciate. Visto che da noi è usanza dare fuoco ad un gigantesco fantoccio detto "Ol Piero", e che la mia cupio dissolvi apprezza molto la cosa, dopo altro opportuno studio d'analisi sono andato a vedere, e come al solito sono stato reclutato dal Servizio d'Ordine per tenere alla larga bambini tentati dal suicidio e giovani terroristi che butterebbero sulle fiamme del C4, se ce l'avessero. Quest'anno, al contrario del passato, il pubblico era disposto a 360° attorno al fantoccio (altro all'incirca 4-5 metri), e quindi il nostro compito di addetti alla sicurezza era più ingrato...e tra l'altro sono finito proprio dove tirava il vento, e così mi sono riempito di ceneri ardenti, tipo Plinio il Vecchio a Pompei.
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