Beh, avrò tempo di fare un commento, se serve. Riporto, invece, lo stenografico tratto dal sito del senato a proposito della dichiarazione di voto dell'on.sen. Follini, mirabile e condivisibile - dirò di più, condivido anche il commento del tale di AN e assai.
FOLLINI (Misto-Idm). Signor Presidente, onorevoli colleghi, credo che occorra partire un po' da lontano proprio per restare al tema che questa crisi ci pone. La politica italiana attraversa da molti anni una condizione di straordinaria infelicità e di straordinaria improduttività. In un passato più lontano siamo stati capaci di affrontare problemi e perfino tragedie, cavando il meglio da noi stessi.
Abbiamo attraversato con il passo lungo delle grandi civiltà politiche gli anni della guerra fredda, poi la sfida del terrorismo. E poi, quando ci siamo illusi di darci nuovi costumi e istituzioni, è accaduto invece che ci siamo improvvisamente fermati mentre il resto del mondo accelerava. Alle identità massicce e ingombranti della Prima Repubblica non siamo stati capaci, tutti quanti, di sostituire nuovi progetti. Abbiamo gonfiato con gli anabolizzanti la contesa bipolare e, in mancanza di meglio, i due poli, questi due poli, sono diventati il surrogato delle ideologie che non avevamo più.
Ci è servito il nemico per scegliere l'alleato. Il risultato è di aver moltiplicato i nemici e diviso le alleanze. Non è un caso, credo, che proprio questo stato di cose renda così cruciali gli interessi particolari e soprattutto gli interessi forti. E infatti una fatica maggiore oggi è quella di dare risposte ai più deboli, ai giovani, esposti ad un avvenire previdenziale che dovrebbe far tremare i loro genitori, ai consumatori, schiacciati nella morsa del vecchio patto tra i produttori, a quanti hanno talento e hanno merito senza avere conoscenze e protezioni e a tanti cittadini che non hanno rappresentanza.
Possiamo restare immobili a contemplare tale situazione. Per chi crede a questa commedia e a tutte le sue parti restare fermi, lo capisco, è un dovere; ma per chi cerca di lavorare ad una trama diversa altrettanto è un dovere cercare di muoversi.
La mia opinione è che serva al Paese un equilibrio diverso da quelli sperimentato fin qui. Serve un'opera paziente e lungimirante di tessitura che valorizzi le due culture più utili al futuro del Paese, quella moderata e quella riformista. Serve lavorare a definire un campo largo nel quale queste due culture, quella moderata e quella riformista, si parlino, si integrino, si rafforzino e si correggano a vicenda. Serve che il centro ritrovi la capacità riformatrice che ha smarrito da 20 anni a questa parte. Serve che la sinistra, una parte della sinistra, renda più forte e meno precario il suo ancoraggio moderato e serve che le due cose, almeno per qualche tempo, si leghino assieme. Qui, una volta, tra il centro e la sinistra c'era un ponte. Qui è stato alzato un muro. Qui occorre tornare a costruire un ponte.
Questo progetto può essere favorito - lo penso anch'io - da una diversa legge elettorale che ponga rimedio a quella che è stata una forzatura politica e istituzionale (Commenti dal Gruppo FI). Ma non è la sola legge elettorale, di per sé, che rende virtuoso un sistema politico. Una nuova legge richiede un gioco nuovo e diverso. Se c'è una scelta strategica che scommette sull'allargamento al centro, allora ha senso il modello tedesco, ma evocare un cancelliere - lo dobbiamo sapere - significa archiviare il presidenzialismo strisciante che a tanti invece piace. È una svolta che vale, ma è una svolta che costa. Può essere un destino naturale, ma il destino - come ammonisce il protagonista del romanzo «L'ombra del vento» - si apposta dietro l'angolo come un borsaiolo, non fa mai visite a domicilio, bisogna andare a cercarlo e, forse, è arrivato il momento di cercarlo davvero.
Signor Presidente del Consiglio, lei si trova qui a chiedere la fiducia al Senato perché qualcosa è cambiato e perché qualcosa deve cambiare. Il Governo in questi primi mesi ha guardato troppo a sé, alla sua base, e ha guardato meno, credo, al Paese nel suo insieme. Il risultato lo abbiamo visto pochi giorni fa proprio in quest'Aula. Ho colto nelle sue comunicazioni un approccio meno lontano dalla linea divisoria. Non so fino a dove si spingerà. So però che di questo c'è bisogno e credo che il Paese ne abbia bisogno più ancora e prima ancora del Governo.
Mi sono chiesto in questi giorni se ci avrebbe aiutato una crisi vera, al buio, come si sarebbe detto una volta. Non lo credo. Avremmo aperto la strada o ad un grande conflitto inevitabilmente elettorale o ad un grande equivoco. Considero la governabilità una risorsa di tutti, non solo di una parte, e credo che questa risorsa, proprio perché scarsa ed incerta, non debba essere sprecata. Ma l'aver evitato rischi maggiori non ci mette e non la mette al sicuro. Se il Governo avrà oggi una maggioranza, ancorché numericamente esilissima, occorre evitare di chiudersi in un fortilizio e saper governare guardando ad un orizzonte più largo, convincendo chi è meno convinto, ascoltando chi è meno d'accordo e usando molto ago e molto filo per rammendare quel tessuto di regole e di legami che in tanti, da tante parti, hanno tirato e strappato.
Personalmente non sono qui per raccogliere allori, ma per condividere una difficoltà. È proprio questa difficoltà che mi spinge oggi a dare al suo Governo il mio voto di fiducia. (Applausi dai Gruppi Ulivo, RC-SE, IU-Verdi-Com, Aut, Misto-IdV e Misto-Pop-Udeur. Commenti dai Gruppi FI e AN).
PARAVIA (AN). E' un avviso di sfratto per la sinistra!
mercoledì 28 febbraio 2007
Voto di fiducia
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L'equilibrio instabile
Equilibrio instabile: dicesi posizione d'~ una configurazione d'equilibrio (q,0) di un sistema tale che, per ogni (q+eps,eta) con eps e eta arbitrari, il moto non si mantiene in un intorno di (q,0)
Questo sui libri di meccanica, ma non è quello di cui ho interesse a parlare oggi. La metafora dell'equilibrio instabile si esplica chiaramente con un'ulteriore metafora fisica.
Siano m1 e m2 due masse. Chiamiamo direzione x la congiungente i punti in cui sono sistemate le masse. In un opportuno sistema di riferimento, si avrà r1=0 e r2=d. Supponiamo, inoltre, le masse vincolate a stare ferme. Ciascuna delle due genererà un campo gravitazionale attrattivo di intensità g(r)=Gm/d^2, dove d è la distanza da r alla posizione in cui è posta la massa. Cerchiamo la posizione d'equilibrio lungo l'asse x. Essa si trova in x che risolve la seguente equazione: m1/x^2=m2/(d-x)^2. Notiamo, inoltre, che le due forze (quella esercitata dal campo di m1 e quella dal campo di m2)sono entrambe attrattive. Qualora una prevalga sull'altra, il corpo tenderà ad avvicinarsi alla massa attrattiva, tale forza aumenterà ancora, ed il corpo non tornerà più nella posizione d'equilibrio. Per questo motivo dicesi l'equilibrio instabile (notiamo en passant che se le forze fossero repulsive, con i medesimi argomenti trovaremmo che l'equilibrio è stabile). Ora, un nostro conoscente si è dichiarato in posizione d'equilibrio instabile a proposito di un fatto personale che riguarda un conoscente in comune. La sua posizione d'equilibrio instabile lo mette in condizione d'essere reso partecipe di fatti ed opinioni che noi, ed il nostro conoscente in comune, rivolgiamo riservatamente l'uno nei confronti dell'altro. Con buona certezza, e sicuramente da parte nostra, esiste un significativo interesse a venire a conoscenza di quello che l'altro ha in mente, ma lui decide di tenere fede all'amicizia e di non rivelare nulla.
In un qualsiasi altro contesto, probabilmente, il lettore medio loderà la fedeltà, l'onestà e le molte altre virtù morali di questo povero corpo in equilibrio instabile suo malgrado. Ma fino a ieri eravamo convinti che solo da parte nostra ci fosse questa significativa "azione attrattiva", per cui ritenevamo indebite ed inopportune eccessive ingerenze. Ieri sera, al contrario, abbiamo avuto diretta conferma, perché questo nostro non è così discreto come vorrebbe, e si è lasciato scappare la sua ambivalente posizione d'equilibrio instabile.
De quo, si sono chiariti alcuni dubbi riguardo la sua posizione (ché non potevamo a priori escludere fosse il nostro a sua volta detentore di interessi concorrenti), mentre si sono aperti ulteriori e più gravi perplessità a proposito dell'altro. È nostro interesse chiarire la situazione. Era in programma un chiarimento per il 5 marzo, ma in seguito a questi fatti tendiamo ad escludere che in tale data sia possibile chiarire tutto. Vedremo.
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lunedì 26 febbraio 2007
Illa Diva de eis qui eam quaeritant
E' il titolo del mio romanzo - perché a suo tempo, obbedendo al cliché del "romanzo nel cassetto", mi ci sono cimentato con un certo impegno.
Sono passati anni, perché l'ho concluso nel 2003, ma stamattina mi sono svegliato un po' così ed ho deciso di pubblicarlo, in una riedizione che dovrebbe togliere alcune acutezze, soprattutto stilistiche, nella prima parte, che mal si coniugano con il resto dell'opera.
E lo pubblicherò, per così dire a puntate, in Internet, all'indirizzo
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sabato 24 febbraio 2007
Rinvio alle Camere
Alla fine, quindi, è stato deciso di fare come se niente fosse.
Non sono soddisfatto, ma voglio mostrare che il mio assunto precedente non è del tutto vero, a prezzo di inficiare con il dubbio la mia infallibilità.
Non è del tutto vero perché, per allargare la maggioranza, non è stato cooptato un Pallaro o un De Gregorio dell'altra sponda (e qualche nome c'era, se era per questo), ma perché ha deciso di sostenere il governo il senatore Follini. Questa è razza di politico. Mentre da destra e da sinistra si invoca il bipolarismo come modello salvifico, come se non fossero tredici anni che c'è e che questi anni non avessero dimostrato che è una fregatura, oltre che un disastro per il Paese, per la cultura e per la civiltà politica, in tempi non sospetti aveva lasciato tutti per posizionarsi, quasi in solitudine (con lui ce ne sono altri due) al centro. Nella sua intervista al Corriere di oggi, scrive di essere fiducioso, di aspettare ancora una volta il riconoscimento postumo dell'UDC, di non volere entrare nel governo perché è il meccanismo del centro sinistra che vuole migliorare; che anche ai tempi di Moro c'era il centrosinistra ma non ci entravano tutti, che Diliberto e Bossi pari sono.
Credo che sia tracciata una strada maestra.
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giovedì 22 febbraio 2007
Perché facciamo come se non fosse successo nulla?
Io sono un po' perplesso dalle dichiarazioni politiche di ieri sera e quest'oggi; sono stato su fin oltre l'una a sentire Porta a Porta, ed ho il televisore praticamente fisso su SkyTG24 per vedere se ci sono nuove esternazioni.
A grandi linee, tutti ripetono che:
- la sconfitta di ieri è stato uno scivolone dovuto alla mancanza di uno o due voti
- la maggioranza, quindi, anche se su questo è venuta a mancare, c'è ancora
- va quindi riconfermata la fiducia a Prodi.
tutto questo condito con castronerie ideologiche q.b., tipo che è il popolo che lo vuole o cose simili.
In primo luogo, la maggioranza non c'è. Al senato, per lo meno. Non è venuta a mancare ieri, è sempre stata in bilico, e le posizioni (solo a parole, notare, non in pratica) del ministro D'Alema circa una nuova politica estera italiana, oltre ad essere in contrasto con la realtà, perché si può dire tutto quello che si vuole ma, in pratica, l'unica novità è che siamo andati in Libano non trascinati dagli alleati ma trascinandoceli noi - cosa tipica di D'Alema, vedi Kosovo - mentre per il resto la politica estera italiana è la stessa di sempre: magari si parla, ma alla fine non cambia nulla da oltre sessant'anni, hanno alienato con tutta probabilità uno o due senatori a vita senza per questo convincere i dissidenti. Se, dal punto di vista pratico, si può riottenere la fiducia dalla camere, dal punto di vista politico non si può fare gli struzzi e fare appello per altri QUATTRO ANNI DUE MESI al "vogliamoci bene, sennò arrivano gli uomini neri". Come se non ci fosse effettivamente crisi. I più spudorati parlano di allargare a singoli senatori la maggioranza, senza cambiare la politica, come se fosse l'unica soluzione. Non si riesce a parlare di intese politiche finché RC e poi quasi tutti gli altri non danno alternativa a Prodi, né di UDC al posto dei comunisti, per mancanza di numeri. Come ha detto Casini, bisogna proprio cambiare le carte in tavola.
C'è questa mania di dire che non si possono aprire nuove strade perché si tradisce il mandato elettorale. Faccio presente che l'elettore vota un rappresentante politico, non la maggioranza né tantomeno il governo, almeno finché rimane la vecchia Costituzione, e in nome di questo principio l'anno scorso ho combattuto contro la modifica. Le segreterie sono convinte di avere diritto di proprietà sugli eletti, per quella pessima riforma elettorale nota come "Porcellum", e si scandalizzano perché qualcuno (i più coerenti, quelli che sono stati meno prudenti, magari, o che al governo preferiscono essere a posto con la coscienza) non rispettano gli ordini di scuderia, dimenticando che la Costituzione da loro tanto difesa ed invocata sancisce l'inesistenza del vincolo di partito.
Bisogna riconoscere che il percorso politico dell'Unione, non solido e malfermo fin dall'inizio, si esaurisce qui, e che l'Italia è piena di politici lungimiranti che hanno capito la portata rivoluzionaria di questo evento, che ha la possibilità di scardinare l'inutile bipolarismo Segniano, fatto incancrenire dalle ali estreme che hanno potuto così entrare nella composizione dei governi.
E, credo anche, mettere una seria ipoteca sul PD, benché qualcuno l'abbia, senza alcun realismo, prospettato come via per uscire dalla crisi. Spero per domani di avere aggiornamenti più belli, intanto i minisenatori, che qualcuno di DS e RC credeva di riuscire a comprare, hanno detto che non sosterranno un Prodi fotocopia (che i giornali si ostinano a chiamare Prodi bis, mentre sarebbe il ter, poiché c'è il governo prodi 1996-1998), che è quello che larghi settori dell'Unione vogliono. Non tutti, comunque, i radicali no, e la Margherita è stata molto vaga, questo pomeriggio, con tutti i no comment e i lasciamo fare al Capo dello Stato. Magari si prepara qualcosa. Speriamo, l'Italia intera ne ha bisogno
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martedì 20 febbraio 2007
Fine settimana trascorso
Quindi, anche in relazione del fatto che faccio più cose degne di nota in due giorni e mezzo, il fine settiama, che in tutti gli altri, è opportuno riportare qualche parola (senza esagerare, anche perché, pur maggiormente degne di nota della vita di tutti i giorni, sono sempre cose di punto interesse) di quest'ultimo.
Niente da segnalare il venerdì, perché una riunione del partito, fissata in tale data per non rovinare i San Valentino di alcuni nostri colleghi - ché di solito si fa riunione il mercoledì - mi ha sottratto la sera tradizionalmente dedicata alla scoperta di pub, birrerie et similia.
Il sabato mattina, beh lunedì era giorno d'esame e quindi avevo poca scelta sul da farsi, ed il pomeriggio è dedicato alle piccole pesti della mia classe. Si fa vivo mio fratello, che sta contemporaneamente organizzando la festa di Carnevale per gli adolescenti - ricordo che il Carnevale finisce oggi in tutto il mondo che non sia di rito ambrosiano (o di rito pagano, come il Brasile) - perché ha scoperto l'esistenza della Collina a Clusone e vuole andarci, e riesce a convincere ol mé socio ol Geordie a portarlo là con noi, senza considerare che noi, cioè io e Fabio che dovevamo uscire con lui, voglia di ballare - e per di più praticamente in mezzo agli adolescenti - non ne avevamo per niente. Siamo così pervenuti ad un compromesso onesto: avremmo portato mio fratello, il fratello del Geordie, alla Collina sul presto (anche perché gli adolescenti di Clusone alle dieci sono già a ballare), saremmo stati lì un po' e poi giù dal Giò delle Fiorine, come in un sabato sera alcolico che si rispetti. E, sulla via del ritorno, per riempirci lo stomaco, un kebab ad Albino - non male, ma il Dessi del palazzetto ha molto più stile.
Domenica era il giorno della festa di Carnevale del Comune e degli Oratori, che preparavano da oltre un mese, con giochi ricchi premi e cotillons, a Rosciate. Visto che da noi è usanza dare fuoco ad un gigantesco fantoccio detto "Ol Piero", e che la mia cupio dissolvi apprezza molto la cosa, dopo altro opportuno studio d'analisi sono andato a vedere, e come al solito sono stato reclutato dal Servizio d'Ordine per tenere alla larga bambini tentati dal suicidio e giovani terroristi che butterebbero sulle fiamme del C4, se ce l'avessero. Quest'anno, al contrario del passato, il pubblico era disposto a 360° attorno al fantoccio (altro all'incirca 4-5 metri), e quindi il nostro compito di addetti alla sicurezza era più ingrato...e tra l'altro sono finito proprio dove tirava il vento, e così mi sono riempito di ceneri ardenti, tipo Plinio il Vecchio a Pompei.
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lunedì 19 febbraio 2007
Fine!
Un breve, come si dice, flash d'agenzia.
Finito! Conclusi gli esami del semestre! Da stasera sono in ferie!
Si riprende il 5 marzo con le lezioni, ma intanto mi aspettano due settimane di (teorico) riposo.
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giovedì 15 febbraio 2007
Un po' di dietrologia
Questo ne è un primo e limitato esempio.
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mercoledì 14 febbraio 2007
Margherita e Partito Democratico - qualche spunto
Benché mi sia stato detto di recente che parlare di politica è l'essenza stessa di Casati, e come tale noioso e pesante, qualche nota ogni tanto è bene farla - anche perché, essendo mia stessa essenza, sarebbe tradirmi il non farlo.
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domenica 11 febbraio 2007
Dico...i DICO...
Art. 2
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili
dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua
personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà
politica, economica e sociale.
Dunque, la famiglia è una società naturale, ed infatti solo i diritti naturali vengono riconosciuti dalla Costituzione, e di conseguenza debbono essere riconosciuti dalle nostre leggi. Con che diritto, allora, ci inventiamo dei nuovi diritti?Art. 29.
La Repubblica riconosce i diritti
della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.
Il matrimonio è
ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti
dalla legge a garanzia dell'unità familiare.
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venerdì 9 febbraio 2007
arch. Mangoni
Tutti certamente sanno che Mangoni di Elio e le Storie Tese è architetto, ma la cosa inquietante che ho scoperto oggi (avendo più di una settimana per preparare l'orale di analisi e, dunque, un sacco di tempo libero, perlomeno rispetto a quello cui sono abituato) è che non deve essere un architetto qualsiasi, perché pare proprio che QUESTO complesso residenziale sia di sua progettazione:
Tra l'altro, per chi fosse interessato, si trova a Milano in via Nervesa, come si arguisce da questa immagine satellitare:
Il complesso è facilmente raggiungibile a poche centinaia di metri dalla fermata Lodi Tibb. della linea gialla della metro.
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giovedì 8 febbraio 2007
Esame di meccanica
Brutta giornata. Vado stamattina da Magri per sostenere l'esame su cui ho puntato di più, Sistemi Dinamici e Meccanica Classica, appunto, e, per cominciare, sono l'unico che si è presentato all'orale. Gli altri cinque-sei hanno dato forfait.
Mi hanno tenuto sotto i ferri per oltre un'ora, ed alla fine ho rimediato un miserrimo ventotto! E tutto questo con la consapevolezza che conoscevo tutti gli argomenti «ma avremmo voluto un'esposizione più elegante».S-ciopì!
Beh, a parte questo c'è che ho parlato con Destri e mi sembrava abbastanza propenso a lasciarmi dare, previo parere favorevole del CCL, gli esami di Istituzioni di Fisica Matematica 1 e 2, l'anno prossimo. A patto di fare la sua meccanica quantistica. Penso mi adeguerò (anche perché non vedo alternative).
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mercoledì 7 febbraio 2007
Studi di meccanica
Il problema della brachistocrona, su cui tanto si è lavorato dagli albori del calcolo differenziale ad oggi...quest'estate, prima di venire a sapere delle tante cose interessanti che si possono dire usando il calcolo delle variazioni, mi sono cimentato in un piccolo (e parzialissimo) articolo al riguardo...che finalmente riesco a trovare il modo di rendere accessibile:
Matteo Casati, Brachistocrone da spiaggia, Bergamo 2006
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martedì 6 febbraio 2007
Una notizia buona...
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lunedì 5 febbraio 2007
Facciamo un'ipotesi...
A questo punto era passato più tempo; non potremmo escludere, quindi, che altri effettivamente avessero chiesto, e queste persone di cui sopra avessero più alternative tra cui scegliere.
A oggi, una di queste annuncia che la questione si sta risolvendo, ergo o si sono decisi oppure...È sull'oppure che ho perplessità. In quanto non ho elementi, e dalla perplessità con cui anche quegli altri amici miei stanno vivendo la vicenda, per determinare cosa sia, o cosa fosse, il punto. Quindi io ho un'ipotesi. Se, e sottolineo se, ammettiamo che quelli a cui è stata fatta la richiesta stessero aspettando qualcosa, cosa stavano aspettano? - nel caso: chi? E poi, hanno avuto quello che si aspettavano, oppure ci hanno rinunciato? E, infine, è possibile che qualcuno (un terzo) non abbia fatto quello che ci si aspettava (o si voleva) facesse? E chi è?
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domenica 4 febbraio 2007
Cene...
Poiché a volte capitano quei fine settimana in cui si passa dal tavolo di un ristorante ad un altro, e che sono i mortali nemici dei pasti equilibrati, è naturale che tornasse a succedere anche a me. Mi ero salvato da cene con amici e parenti, specialmente da quelle congiunte, a partire dalla fine di ottobre, ma come una nemesi mi ci sono ritrovato tra capo e collo.
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sabato 3 febbraio 2007
Commento sui commenti
Insomma, io ero partito più o meno un mese fa con l'idea che avrei scritto per pura grafomania, senza che nessuno leggesse mai quanto scrivevo - ed ero un po' incoraggiato da questo fatto, di poter scrivere tutto quello che mi passava per la testa - ed ecco che stamattina torno sul blog e mi ritrovo un commento sull'ultimo post.
Un commento anonimo, tra l'altro, il che non manca di infastidirmi; ma non è un problema, mi infastidisco anche per meno.
Per l'uso della parola british io un sospetto sull'autore ce l'avrei, ma a pensar male si fa peccato.
Ad ogni modo, da ora in poi dovrò stare attento a non fare gravi ed ingiuriosi attacchi personali a miei conoscenti. Questa falsa libertà...nessuno mi vieterà di farlo, ma non posso.
Aggiornamento sulla situazione personale: ho superato due dei quattro esami del semestre. Bene. Peccato che restino i due più impegnativi; dovrei studiare, e stasera sono invitato ad una pantagruelica cena di compleanno alla Locanda Parietti in Castagneta. Vabbè, mangerò con le lacrime agli occhi ed i sensi di colpa.
Ma S'IMPONE una foto della locanda parietti:
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