Ovvero, se sia meglio senza cuore o cuordipietra (che a me fa tornare in mente senza appello Famedoro di DuckTales).
O se cuordipietra vada considerato un insulto o non un complimento.
Se questi adolescenti una volta o l'altra si fermano a pensare a quello che fanno, prima di farlo - o anche mentre lo fanno, o dopo averlo fatto, potrebbe bastare.
Se hanno ingurgitato cento caffè uno dietro l'altro, come Fry in quel famoso episodio di Futurama, e dunque vivono a velocità supersonica, ed io non riesco a star loro dietro, oppure è tutto normale, e sono io che sono un matusa. (potrebbero essere vere entrambe, in realtà).
Se a quindici-sedici-diciassette anni anch'io ero così sereno (ed ignaro)
Se la politica di non prendere nulla a cuore ha uno sbocco.
Se il gioco vale la candela
Se, soprattutto - con riferimento a due punti fa - abbia senso decidere di astenersi non appena qualcun altro (non importa se con diritto di precedenza o meno) manifesta interessi analoghi ai miei. Perché, senz'altro, saranno più intensi dei miei e, per quanto mi riguarda, otèr.
Ecco, il punto è proprio questo. Usque tandem otèr?
Nota per i lettori non bergamaschi (quasi tutti): otèr, che letteralmente significa "altro", si usa - tra l'altro - come "fa lo stesso", nella frase se de no, otèr (altrimenti, fa lo stesso)
2 commenti:
Tutto questo per dire semplicemente che sono estremamente superficiali?
(a me lo han sempre detto, che son senza cuore: a te l'opinione, se sia bene o male; chissà)
A dire il vero, senza cuore sì, sono io. Ma non cuordipietra, che è un'altra persona.
Ma, a volte - solo a volte, e per insondabili motivi - ho come la sensazione che il discorso non si riduce alla solita questione, io che sono serio, e lo sono sempre stato molto più della media dei miei coetanei, e loro superficiali. E che io abbia la mia idea, bella, elegante e salda; ma che la verità stia da un'altra parte.
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