sabato 26 maggio 2007

Semel anno licet insavire

Niente faceva presagire che ieri sera sarebbe stata una delle serate più deliranti degli ultimi tempi (senz'altro da dicembre dell'anno scorso)

Dopo i consueti riunioni ed incontri del venerdì sera, invece di tornare a casa abbiamo deciso di fare il solito giro in compagnia. La serata del venerdì appartiene alla categoria "serata base", perché nessuno ha mai intenzione di esagerare, e di solito si passa seduti in qualche bar dove si ordinano rigorosamente max 2 consumazioni alcoliche (e di queste, una sola superalcolica). È iniziata ufficialmente la stagione delle sagre, quindi abbiamo pensato di fare un salto a Pedrengo a vedere se c'era in giro un po' di gente (Pedrengo è finitimo a Scanzorosciate, sono cinque minuti d'auto). Probabilmente perché era la prima sera, c'erano veramente poche persone, nonostante non è che fosse così tardi (erano intorno alle 22.15), e un gruppo di musicisti suonava una banda di ottoni. Andiamo al bar, e in quattro prendiamo (molto base) una coca, due medie e mezzo litro di vino (questo sono io, da bere così non ci sarebbero stati problemi). Mentre siamo lì, ci raggiunge da Rosciate un altro di noi, che ci spinge ad andare alla cassa ristorante ed a vedere cosa è rimasto da mangiare. Iniziamo con spiedini e patatine fritte; mentre aspetto che finiscano di preparare la carne, gli altri fanno di nuovo un salto al bar, e quando arrivo con il cibo trovo altri due litri di vino che ci attendono al tavolo. Iniziamo a mangiare e bere, e poi il mangiare non ci basta, e ordiniamo di nuovo, e di nuovo ancora, fino a prosciugare tutto quello che era rimasto alla sagra (fatta eccezione per la trippa, ma solo perché non c'era l'Epo). Alla fine rimangono sul campo di battaglia, per cinque persone di cui una astemia:
  • due litri e mezzo di vino (mezzo di rosso, due di bianco)
  • una lattina di coca-cola
  • due medie
  • tre piatti di spiedini
  • un piatto di casoncelli (freddi)
  • due piatti di tiramisù
  • uno di profiteroles
  • un piatto con almeno tre-quattro porzioni di polenta (fredda e mangiata con le mani)
  • due panini col salame
  • un piatto di scaglie di grana
  • tre panini con la Nutella
  • cinque-sei porzioni di patatine fritte
  • due litri di gassosa Yessi (ho proprio una GranSete)
  • un limoncello
  • un montenegro
  • un caffè

E tutto questo nel giro di tre quarti d'ora, un'ora.

Un delirio. Abbiamo sattonato l'inverosimile, conosciuto tutte le cuoche di Pedrengo (che io sappia, non in senso biblico, ma con tutto quell'alcol...) e siamo anche arrivati a casa con le nostre gambe (io, almeno, che sono sempre il primo a scendere). Certo, sono cose che mettono alla prova, e meno si fanno meglio è. Ma quando si fanno...

Nessun commento: