ovvero, fatti del giorno.
È un po' che non scrivo, e una parte di me gradirebbe senz'altro esagerare; d'altro canto, non sarebbe saggio scrivere a ruota libera, perché probabilmente, poi, avrei di che pentirmi, considerato l'ancora troppo recente questione (di cui non mi assumo alcuna responsabilità, comunque, perché non è mia) delle scritte sul quaderno (vero? - col*i a cui mi riferisco sa di avere la coda di paglia)
Sono appena tornato da una provante due giorni romana, anche se questa volta non mi sono ricordato di segnalare sul blog che ero via - cosa che, benché credo nessuno se ne sia mai accorto, faccio con una certa diligenza, quando mi preparo a partire, aggiornando la voce "localizzazione attuale di Cassa". Come può facilmente intuire chi mi conosce, anche ammesso che non l'avessi già personalmente informato, non sono certo andato né a fare il turista - ché Roma ormai mi viene fuori dalle orecchie, tante volte ci sono andato a fare il turista - né per trovare parenti. Nonostante, e sottolineo la concessiva, non volessi andarci, primo perché sono contrario al metodo della manifestazione, secondo perché odio i posti affollati e la folla in generale, sono stato trascinato, insieme a tutto il resto della famiglia, al famoso Family Day. Tra l'altro, non inquadrati in qualche movimento od associazione religiosi, ma come autonomi; che, se da un lato ci ha permesso di alloggiare in un albergo da uomini d'affari - che adoro, col loro nitore assolutamente impersonale - ma dall'altro ci ha lasciato un po' allo sbando. Dovevamo, certo, andare ad un appuntamento, insieme con i nostri colleghi di partito che avrebbero partecipato, col ministro Fioroni, ma una coda assurda sul Raccordo Anulare ci ha fatto arrivare al luogo convenuto (piazza Re di Roma) con cinquanta minuti di ritardo, e quindi abbiamo fatto per tutto il tempo gruppo a sé.
Bilancio della manifestazione di ieri:
È un po' che non scrivo, e una parte di me gradirebbe senz'altro esagerare; d'altro canto, non sarebbe saggio scrivere a ruota libera, perché probabilmente, poi, avrei di che pentirmi, considerato l'ancora troppo recente questione (di cui non mi assumo alcuna responsabilità, comunque, perché non è mia) delle scritte sul quaderno (vero? - col*i a cui mi riferisco sa di avere la coda di paglia)
Sono appena tornato da una provante due giorni romana, anche se questa volta non mi sono ricordato di segnalare sul blog che ero via - cosa che, benché credo nessuno se ne sia mai accorto, faccio con una certa diligenza, quando mi preparo a partire, aggiornando la voce "localizzazione attuale di Cassa". Come può facilmente intuire chi mi conosce, anche ammesso che non l'avessi già personalmente informato, non sono certo andato né a fare il turista - ché Roma ormai mi viene fuori dalle orecchie, tante volte ci sono andato a fare il turista - né per trovare parenti. Nonostante, e sottolineo la concessiva, non volessi andarci, primo perché sono contrario al metodo della manifestazione, secondo perché odio i posti affollati e la folla in generale, sono stato trascinato, insieme a tutto il resto della famiglia, al famoso Family Day. Tra l'altro, non inquadrati in qualche movimento od associazione religiosi, ma come autonomi; che, se da un lato ci ha permesso di alloggiare in un albergo da uomini d'affari - che adoro, col loro nitore assolutamente impersonale - ma dall'altro ci ha lasciato un po' allo sbando. Dovevamo, certo, andare ad un appuntamento, insieme con i nostri colleghi di partito che avrebbero partecipato, col ministro Fioroni, ma una coda assurda sul Raccordo Anulare ci ha fatto arrivare al luogo convenuto (piazza Re di Roma) con cinquanta minuti di ritardo, e quindi abbiamo fatto per tutto il tempo gruppo a sé.
Bilancio della manifestazione di ieri:
- Credevo fosse eccessiva l'Azione Cattolica, in quanto a esagitazione. Bene, non conoscevo né quelli del Rinnovamento dello Spirito né i Neocatecumenali (in particolare questi, sperando di non offendere nessuno, vincono la palma degli invasati)
- Rivolta a mio padre: come si può pensare di non poter criticare la Bindi per la questione dei Dico? Io continuo a non riuscire a giustificare quelli che sarebbero "cattolici adulti", perché fanno di testa propria e non fanno i cattolici. Boh. Se poi, come vorrebbe il gossip parlamentare, in un primo momento il ddl Bindi-Pollastrini aveva avuto il via libera delle gerarchie (o, più probabilmente, di qualche esponente della gerarchia) e, quando è venuto allo scoperto, queste gerarchie avrebbero cambiato bandiera ed iniziato ad attaccarlo ingiustamente - come il ministro toscano ritiene - io, forse peccando di commistione politica-religione, o Stato-Chiesa, mi sarei dimesso. Se fossi stato convinto di aver cercato in tutti i modi di conciliare le ennesime richieste di diritti con l'insegnamento della Chiesa, e se tale conciliazione fosse - evidentemente, per come è andata - fallita - avrei rimesso il mio mandato - essendo stato inutile. Ma così come è andata, in che modo è difendibile. Ha certo recuperato in dignità sottolineando come non abbia senso invitare le associazioni degli omosessuali al forum della famiglia, ma non credo che da solo basti.
Ma...possibile che in due giorni, sostanzialmente, salvo la premura poi disattesa di arrivare all'appuntamento con Fioroni, perché nella Margherita è diffusissimo l'atteggiamento "criticare il provvedimento dei DiCo, presenziare al Giorno della Famiglia, è andare contro la Bindi, e noi dobbiamo, invece, proteggerla" per guardare in faccia altre persone, impegnate dalla mia stessa parte, che la pensano come me, non abbia avuto che la testa sempre a viole...
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