martedì 8 maggio 2007

Registrazione grottesca

Oggi, come da programma, vado da Baldini per vedere l'esame di Fisica III in cui avrei preso 26, per decidere se accettare il voto o ridarlo a giugno.
Arrivo su al suo studio, ed è tutto sbarrato. Per di più, oggi in teoria avrebbero dovuto esserci gli orali del secondo modulo, ma il foglio con le prenotazioni è desolatamente vuoto. Sono colto dal dubbio che, non avendo nessun iscritto, il professore abbia deciso di dar buca a tutti e di non presentarsi. Visto però che, come mio solito, ero un po' in anticipo, decido di ingannare il tempo facendo un tour senza senso del dipartimento, durante il quale incrocio Barni e due tizi che trasportano una strana (e apparentemente pesantissima) apparecchiatura; quando torno allo studio di Baldini, mi hanno già preceduto Fumagalli e Piasini (che ho scoperto oggi come si chiama in realtà, avendo sempre io oscillato, a dire il vero, tra la dizione "Piasini" e quella "Biasini"), ma stanno sfogliando una vecchia guida all'università (del 2002) perché gli è stato detto di aspettare.
Dopo qualche minuto arrivano Baldini e la Collini, con i registri ed il pacco (a dire il vero assai striminzito) dei compiti. Chiedono se vogliamo registrarci. I due annuiscono senz'altro, poiché portavano a casa 30 e 30L, mentre io chiarisco che voglio vedere il compito, prima di decidere cosa fare. Il mio è stato corretto dalla Collini. Primo esercizio (eff. Doppler di allontanamento e termico) giusto, il secondo gravemente carente (è quello in cui mi sono perso tra le derivate) il terzo ed il quarto (libero cammino medio e vibrazioni in un solido unidimensionale giusti). Va beh...poi si accorge di avermi tolto un punto anche nel primo esercizio, e voglio vedere dove ho sbagliato, perché lei ha il vizio di mettere il voto senza toccare il compito, e quindi senza correzioni. Mi dice: «Avrà tralasciato di scrivere se la galassia si allontana o si avvicina...anzi no, l'ha scritto. Allora avrà sbagliato quest'altro...no è giusto. In realtà è tutto giusto. Dovrei rimetterle il punto. Ma non le cambia di molto, sarà ancora 26. Ma sa, per scrupolo... (sparisce da qualche parte a fare i conti e dopo qualche istante riappare)...no è 27. Mi spiace, guardo sempre due volte ecc. ecc.»
Comunque mi ritrovo con il mio compito miracolato, e allora accetto.
Altre grane: siamo in tre, nessuno ufficialmente iscritto, e ci sono due posti sul registro. Faccio passare avanti gli altri due, che dicono di essersi iscritti e che il SIFA ha commesso un errore - io, a dire il vero, mi ero proprio dimenticato di farlo. Baldini, intanto, litiga con la segretaria per farsi dare un registro in bianco, ma quella è irremovibile. Lui è infuriato, io cerco di minimizzare prendendomi la colpa, in fondo sono io che non mi sono iscritto. Avrò ragione, dice lui, ma non è possibile che come lei metà dei suoi colleghi si sia dimenticato di iscriversi. Domani, quando arriveranno gli altri, avrà comunque bisogno dei registri. Quindi decide di andare a litigare con Ragazzi, che sarebbe il direttore del Corso di Laurea, e mi fa tornare giovedì a vedere se è riuscito ad ottenere i registri. Io, a dire il vero, ho sempre ripetuto che posso benissimo iscrivermi all'appello di fine giugno, basta che non mi faccia rifare l'esame e lo registro anche tra due mesi, non ho mica fretta...
Beh, comunque ho il mio voto, di cui non vado fiero ma almeno posso scriverso sul libretto, che se si infilasse tra due trenta (o meglio) potrebbe anche passare inosservato.
Finite queste adempienze, vado in Centrale per cercare di recuperare l'ombrello che ho dimenticato sabato alla Margherita, ma non c'è verso. O l'ho dimenticato altrove (ma allora non saprei proprio dove, sono certo di essere sceso dal treno con l'ombrello in mano, e di non averlo portato al bar - forse nell'atrio del condominio? Magari la prossima volta che capito lì parlo col portiere) o me l'hanno rubato.
Esco dalla sede verso le quattro, ho una ventina di minuti prima del treno che mi porta a casa....quasi quasi, già che sono qui - penso - potrei fare uno squillo a Quaresima per andare a bere un caffè. Intendo immediatamente? beh, abbastanza, rispondo, ma allora lei non può perché è in giro. Se aspetto si libera, fa trasparire (ma senza dirlo - questo lo suppongo io perché mi ha chiesto un paio di volte se intendevo subito), ma se aspetto non mi libero io, che devo prendere il treno. Dunque otèr, come si dice.
Vedremo, magari si riesce ad ottenere un contrappasso.

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