-come spaventare il Nemico-
A sinistra del famoso CentroSinistra ci stava un partito postcomunista, tale Rifondazione (ci sta ancora). A questo partito, la politica imprenditorial-riformista del governo Prodi I non andava a genio, e se certo era un argine all'imprenditore, non faceva certo una politica che si potesse saldare con gli interessi sindacali e operai del partito. Si cerca, così, di tirare la corda, sapendo che l'appoggio esterno offerto da Rifondazione è importante per il governo.
Il Presidente del Consiglio, intanto, aderisce alla linea politica del "i partiti non mi lasciano lavorare come vorrei", al giorno d'oggi vista e sentita in tutte le salse, compresa la voce del sindaco del paesino di mille abitanti, cercando di guadagnare consenso personale scalzando i partiti più tradizionali (PDS e Popolari). Questa politica era rischiosa; così stabilirono i democristiani in una nuova riunione segreta. Va bene portare alla deflagrazione le conseguenze del sistema politico inopportuno (con stile molto marxista), ma si stava correndo il rischio di permettere ai sostenitori di conquistare a tempo indeterminato l'opinione pubblica. Ancora, come con il fascismo, si sarebbe tornati sobri. Ma non ci sarebbe stato modo di manovrare nell'ombra come tanto faceva piacere ai congiurati, ed ai più celebri tra loro. Così, contatti riservati spingono Rifondazione Comunista a presentare mozione di sfiducia. Sulla carta, la fiducia dovrebbe passare per qualche voto, ma si incaglia e viene negata, al Senato, per un voto. Prodi mangia bile. Il governo si allarga all'UDR di Cossiga. Ancora oggi, se si leggono blog di area sinistra ed ultrasinistra, la gente pensa che Rifondazione sia stata un capro espiatorio (che, tra l'altro, in seguito a questa uscita si spacca tra un'ala allora più ulivista (il PDCI) e quella ortodossa) e che il senso della manovra sia stato neocentrista. È vero.
Spedito a fare il Presidente della Commissione Europea Prodi, è di nuovo il tempo della politica. L'accusa di aver lasciato morire il progetto di Prodi per la conquista del Parlamento, dell'Italia e del mondo dà adito alla nascita di un partito "prodiano", i democratici, che ha intenzione di fare un partito unico per tutto il centrosinistra. Gli ridono tutti in faccia, ma i Popolari, alle europee, precipitano al 3%. Erano mesi che i giornali del Nemico davano la colpa a loro per aver fatto cadere Prodi, che tanto faceva per l'Italia, ed aver messo D'Alema, un politico malvagio.
Viene urgentemente convocata una riunione dei nostri democristiani.
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